Oggi Milano fa i conti con la sua memoria
Immagino che molti di voi sappiano che oggi si festeggi il “Giorno della Memoria”, una ricorrenza, una data speciale per ricordare gli eccidi di massa e il tentato sterminio dell’intero popolo ebraico.
Ma cos’è esattamente il 27 gennaio? Ogni anno c’è un 27 gennaio! Vero, ma solo dal 2000, anche l’Italia, per legge, ricorda la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, da parte dell’Armata Rossa, che frettolosamente, forse troppo, puntava su Berlino.

I russi conquistano il Reichstag, la sede del governo tedesco.
La data diventa quindi l’occasione per ricordare la Shoah, e tutto ciò che la storia ci ha insegnato esservi legato, ad iniziare, in particolar modo per il nostro Bel Paese, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini e delle attività economiche ebraiche, gli italiani di religione ebraica che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, o hanno protetto i perseguitati anche a costo della loro vita.
Milano sta preparando un’infinità di manifestazione ed iniziative in giro per la città, non ultime le installazioni di alcune pietre d’inciampo, ma noi vogliamo ricordare un uomo che è sopravvissuto alla tragedia della deportazione e della reclusione, un individuo che ha avuto la forza di ritornare a casa (a piedi!), ma che ha vissuto la restante parte della sua vita con il grave fardello del ricordo. E’ per questo che, con le parole del nostro amico Alessandro Sorrentino, vogliamo ricordare un ebreo italiano, Primo Levi.