La magia dell’autunno in bici nei parchi che circondano Milano
Il tardo autunno è così. Giornate corte, pioggerellina, sfumature di grigi. Poi però ci si sveglia una mattina, il sole splende nel cielo azzurro e gli alberi si accendono in una magia di colori come in nessun altro periodo dell’anno. E allora, non vogliamo godercelo fino in fondo questo momento meraviglioso? Inforchiamo la bici e seguiamo i preziosi consigli di Ruggero Ruggeri, cicloamatore milanese, che oggi ci accompagna a scoprire gli affascinanti parchi che circondano la nostra città, attraverso un percorso che li collega tutti.
La passione per la bicicletta Ruggero Ruggeri, per gli amici Roger, pronunciato alla francese, l’ha avuta fin da piccolo. Ma la vera scoperta della due ruote come sport è avvenuta molti anni dopo, quando, già medico, si è trasferito in Valtellina: “Ci ho vissuto per quasi 20 anni. I miei tre figli sono nati a Morbegno.”, il dottor Ruggeri racconta volentieri le vicende che lo hanno portato a riscoprire uno dei grandi piaceri della sua vita: esplorare pedalando. “Mi ha riportato in sella un mio vicino di casa, un ingegnere dell’Alfa che attrezzava le biciclette meglio delle automobili. Da lì sono iniziati giri bellissimi con gli amici.”
Un atteggiamento amichevole e coinvolgente, di persona che ti trasmette il gusto per quello che fa.
Passiamo subito al tu, quasi che sia più facile raccontare il piacere spensierato di questi momenti di gioia: “Anche in montagna, quindi: le salite non ti spaventano!”, dico io.
Ruggero sorride, come sempre quando parla di bici:
“Faccio una fatica incredibile, ma la passione è fortissima e mi fa superare tutto.”
Evvai con la Valtellina, ma anche con l’Oltrepo, coi suoi panorami inaspettati:
“E’ la nostra Toscana, paesaggisticamente parlando.”
…e tante altre destinazioni fantastiche in pendenza o in piano, anche fuori regione, gustando sport, natura e turismo.
Possiamo solo immaginare la sua sofferenza quando, durante la pandemia, la dura legge del lockdown vietava a chiunque risiedesse in Zona Rossa di uscire dal proprio comune di residenza. E Milano era in zona rossa, direi quasi rossissima; quindi addio agli amati panorami naturali per pedalare solo sull’asfalto?
“Invece no. Un giorno ho scoperto AbbracciaMI, un percorso circolare inaugurato dal Comune di Milano nel 2018 e promosso dall’associazione Bycicle Coalition Milano grazie al programma Lacittàintorno della Fondazione Cariplo. E’ un giro da percorrere in bicicletta, o anche a piedi, che collega tutte le zone periferiche della città e i loro parchi attraverso strade ciclabili o stradine secondarie: spesso sono in aperta campagna, ma fanno ancora parte a pieno titolo dell’area comunale milanese.”
Praticamente un giro di quasi 70 chilometri in mezzo al verde, senza uscire di un centimetro dal territorio del comune, quindi assolutamente praticabile nel rispetto delle regole durante la pandemia. A quel punto per Roger si è aperta una palestra di allenamento e anche di divertimento che gli ha fatto scoprire scorci di Milano inimmaginabili.

Il Parco Lambro: un’atmosfera davvero magica
Naturalmente il circuito è consigliatissimo anche adesso, per godere delle bellezze della stagione senza doversi allontanare troppo.
“Il percorso è stato elaborato grazie alle indicazioni degli abitanti di questi quartieri della periferia, persone appassionate di bicicletta e abituate a spostarsi in bici nella vita di tutti i giorni.”, racconta Ruggero.
Quindi veri e propri esperti di queste zone, che ne sanno una più del diavolo in fatto di passaggi poco conosciuti, stradine secondarie e attraversamenti di canali e navigli, ignoti ai più.

Un altro bello scorcio autunnale del Parco Lambro
Oltre a questo, Roger ci spiega che, in cambio dell’aiuto ricevuto da queste persone, il programma prevedeva l’organizzazione di corsi di ciclomeccanica che si sono regolarmente svolti e hanno formato riparatori di bici, inserendoli poi nel mondo del lavoro, fra l’altro con una specialità oggi molto richiesta.

Abbiamo già incontrato questo progetto della Fondazione Cariplo raccontando un’interessantissima iniziativa per promuovere la diffusione del gioco degli scacchi fra i ragazzi delle scuole di periferia. Chi di voi è curioso può cliccare qui per vederlo.
“Il percorso è circolare e si può partire da qualunque punto. E’ ben segnalato con cartelli che indicano distanze e tempi di percorrenza e seguendoli si può completare il circuito nei due sensi. Naturalmente se ne può percorrere anche solo una parte, perché i cartelli segnalano dove si possono raggiungere le fermate del passante ferroviario o della metro e rientrare in città. Fra l’altro il sabato e la domenica la metro è accessibile alle biciclette senza sovrapprezzo e senza limitazione di orario.”
I parchi collegati sono 19. I principali: Monte Stella, Trenno, Parco delle Cave, Parco Agricolo Sud, Forlanini, Parco Lambro, Parco Nord.
“Ma poi si possono scoprire parchi più piccoli e molto belli”, interviene Roger “Per esempio il Parco di Villa Litta ad Affori, con la notevole villa che appunto dà il nome al parco. Estesissimo invece è il Parco Agricolo Sud, una realtà molto interessante che non conoscevo, e anche il Parco delle Cave coi suoi bellissimi specchi d’acqua.
Insomma ho fatto questo giro molte volte, in tutte le stagioni, e ogni volta ho scoperto qualcosa di nuovo.”

Il Parco delle Cave: siamo a Milano!

Autunno al Monte Stella. La Montagnetta di San Siro, come la chiamano i milanesi, è stata creata artificialmente alla fine della seconda guerra mondiale utilizzando le macerie dei bombardamenti che hanno massicciamente colpito la città. Guardando dall’alto la città e le sue luci, Roberto Vecchioni si è ispirato per comporre Luci a San Siro. Dal 2003 ospita il Giardino dei Giusti.
Ma parliamo di sicurezza, un argomento purtroppo di grande attualità ultimamente nella nostra città e non solo:
“Secondo la mia esperienza è un percorso sicuro e si può fare anche con i bambini. Per la maggior parte è composto da tratti riservati solo ai ciclisti, ogni tanto c’è qualche stradina secondaria pochissimo trafficata.
Ci sono aree sconosciute, incredibilmente selvatiche. Per esempio nel Parco Agricolo Sud puoi girare per viuzze di vera campagna, con cascine, fattorie, chiesette isolate. E’ un paesaggio rilassante, affascinante anche nella stagione fredda, con la sua nebbiolina… E’ un regno fatato senza case e senza industrie.”

Parco Agricolo Sud, un buon sapore campagnolo

Naviglio!

Alba al Parco di Trenno…

… e tramonto al Parco delle Cave
Insomma, potremmo definirli luoghi remoti sotto casa. E per unire l’utile al dilettevole, Roger dice che anche nei suoi spostamenti quotidiani in città con la bici spesso gli capita di inserire tratti di questo percorso per saltare zone trafficate, magari negli orari critici.
Ma quanto tempo ci vuole per percorrere l’intero giro?
“A un’andatura turistica di circa 15 km all’ora, considerando anche qualche sosta, diciamo che ci vogliono 5 o 6 ore.”
Ci sono anche posti per rifocillarsi?
“Ci sono tantissimi posticini in cui viene voglia di fermarsi. Nel Parco Sud ci sono un sacco di trattorie con varie specialità tipo salmì e affini, ma anche pizzerie, per i vegetariani come me. Si passa con un ponte sui 2 Navigli e naturalmente ci sono un mucchio di locali anche lì. Come pure in zona Opera, Ripamonti, Barona: si trova di tutto e di più.”

Foliage alla Martesana
“E’ facile trovare anche da bere, ma comunque, per la mia esperienza di cicloamatore, conviene sempre portarsi scorte d’acqua e una camera d’aria di riserva.”
Ops! Io sarei in crisi…
E lui continua: “Naturalmente serve anche una pompa. E poi se la ruota non ha lo sgancio rapido, bisogna portarsi una chiave inglese per smontarla… E’ un giro lungo e se si fora è bene essere scortati.”
Qui si va sul tecnico, tasto dolente. Io comincio a impallidire; mi ci vedo proprio alle prese con la chiave inglese e con la camera d’aria (quella che una volta a Milano si chiamava “el pàlmer”): in un batter d’occhio l’ameno giretto mi si sta trasformando in un incubo di prima grandezza…
Roger, uomo buono, coglie al volo e cerca di rassicurarmi:
“Ricorda che i ciclisti si aiutano sempre fra di loro. Se non sai fare una riparazione, troverai sicuramente qualcuno che ti darà una mano per risolvere il problema.”
Poi, forse per consolarmi, mi dice che, volendo, il percorso si può anche fare a piedi. Come ha fatto qualche tempo fa in compagnia del suo amico Lele: 30 km di camminata. Partiti per colazione e tornati per pranzo. Pausa caffè inclusa.
Mi sento definitivamente una scamorza, io che di solito mi vanto a più non posso quando riesco a fare una decina di chilometri a piedi… Comunque nascondo i miei sentimenti e cerco di fare buon viso:
“Che bella idea! Magari comincerò a fare qualche pezzettino, così per provare…”
“Puoi scaricare la mappa sul telefonino, usando delle applicazioni gratuite, per esempio Komoot. Puoi avere indicazioni visive o anche in audio.
Puoi andare tranquillamente quando vuoi: è un percorso molto frequentato. C’è sempre gente che corre, anche donne sole, e questo è un ottimo indicatore del fatto che sia sicuro e tranquillo.”

Questo è il Parco Nord. Il tratto che lo collega al Parco di Monza è un altro bel percorso consigliato da Roger.

Ecco il mitico Parco di Monza

Roger consiglia anche il Giro delle Abbazie milanesi. Questa è l’Abbazia di Chiaravalle
Insomma, mi ha convinta. Ci salutiamo promettendoci di organizzare un prossimo giro insieme per goderci il foliage e la magia dell’autunno, con mogli e mariti al seguito, amici e amici di amici… E senza dimenticare l’imprescindibile palmer!
Testo: Silvia Castiglioni
Foto: Antonella Locatelli Dinoia, sistema bibliotecario di milano, Milanoguida, Milano Bycicle Coalition, Milanocool.it, storieverdi.it, 1QuB, Lorenzo Taccioli, corriere.it, AbbracciaMi
Un grazie affettuoso a Antonella Locatelli per il contatto e per le belle foto