Milano Fashion Week: Alessandra Tosca ci racconta gli anni d’oro della moda milanese
Milano capitale mondiale della moda. Dal 20 al 26 settembre la nostra città è immersa nel turbine della Fashion Week con un calendario fittissimo di sfilate, presentazioni e avvenimenti esclusivi per un totale di 210 appuntamenti! Non poteva esserci occasione migliore per incontrare Alessandra Tosca che, dopo un inizio come modella ancora adolescente, è rimasta nel mondo della moda, ricoprendo vari ruoli per più di 20 anni e lavorando con personaggi famosi come Gianfranco Ferré, Oliviero Toscani e Monica Bellucci.
Tuffiamoci nel suo racconto che, con aneddoti curiosi e divertenti, ci farà rivivere le origini di questo prodigioso fenomeno italiano, un settore in crescita che ad oggi rappresenta l’1,3% del Pil nazionale e dà lavoro ad oltre mezzo milione di persone nel nostro paese.
Fashion week: ieri e oggi (e tanto lavoro)
L’affluenza record all’edizione di settembre 2022 della Fashion Week, dopo anni di “magra” dovuti a crisi e pandemia, ha portato a Milano un’effervescenza ed un entusiasmo che fanno pensare agli antichi fasti degli anni ’80 e ’90, quando il made in Italy della moda nasceva e fioriva in un tutto il suo splendore, caratterizzando un’epoca coi suoi personaggi cult. Alle favolose Top Model di allora, oggi si affiancano come grandi protagonisti influencer e social celebrities, capaci di condizionare in rete gli acquisti di milioni di persone e di rendere anche l’alta moda un fattore di ispirazione di massa, con varianti a volte bizzarre che si distaccano notevolmente dai canoni esclusivi seguiti dai grandi creatori di qualche decennio fa.

La Fashion Week impazza per le strade di Milano. Qui l’arrivo trionfale di Chiara Ferragni alla sfilata di Fendi, collezione donna primavera/estate 2023. Circondata dai fan e dai flash dei fotografi. Ogni sua scelta in fatto di abbigliamento ad oggi è la migliore pubblicità per qualsiasi casa di moda.

Traffico impazzito anche per l’arrivo di Kim Kardashian, qui con Dolce e Gabbana. Modella, musa e curatrice della loro collezione
Ma al di là delle differenze che distinguono ieri da oggi, rispecchiando fedelmente i tempi, non possiamo non stupirci se guardiamo l’immagine qui sotto. E’ una foto storica, scattata non a caso sotto il Duomo di Milano, a testimonianza dell’incredibile fioritura di talenti assoluti che, nello stesso momento storico, hanno portato l’eleganza italiana in tutto il mondo, rendendola iconica e riconoscibile ovunque.

Partendo da sinistra: Laura Biagiotti, Mario Valentino, Gianni Versace, Krizia, Paola Fendi, Valentino Garavani, Gianfranco Ferré, Mila Schon, Giorgio Armani, Ottavio Missoni, Franco Moschino, Luciano Soprani.
Per ricordare questa eccezionale epoca che ha caratterizzato il nostro paese, e in particolare la nostra città, ascoltiamo l’affascinante racconto di Alessandra Tosca, che ha vissuto questo periodo d’oro in prima persona.
Bellissima
Bellissima Alessandra Tosca lo è anche oggi, più che mai. Alta uno e ottanta, taglia 42, sguardo suggestivo di occhi color glicine, lunghi capelli castani chiari, bel sorriso. Eppure, dopo il primo impatto, quello che colpisce di più di lei è la sua vivacità, una verve davvero coinvolgente.
Niente farebbe immaginare che sia stata una ragazzina timida. E invece è proprio così. Quando studiava al liceo classico lo era, eccome. Questo però non le impediva di avere un sogno: diventare una modella. Un sogno che forse sarebbe rimasto tale, se il destino non le avesse dato una mano.
Alessandra frequentava una scuola prestigiosa nel centro di Milano, l’Istituto Marcelline di piazza Tommaseo; proprio in quella zona avevano sede molte delle più importanti agenzie di moda che all’epoca sorgevano come funghi. Stiamo parlando degli anni ’80, la “Milano da bere” che molti di noi ricordano con la spensieratezza di una “affluent society” molto diversa da oggi.
Spesso queste agenzie mandavano dei loro dipendenti come osservatori speciali a fare un po’ di scouting fuori dagli istituti femminili, per scovare belle ragazze da inserire nella propria squadra di modelle. E così, all’uscita da scuola, Alessandra fu notata: effettivamente era un po’ impossibile non notarla…
“Mi si è avvicinato un bel ragazzo e mi ha chiesto se ero straniera”, ricorda Alessandra, ”Io, naturalmente, ero imbarazzatissima! Poi mi ha messo in mano il biglietto da visita di una vera agenzia di modelle, la Fashion Model.” (n.d.r., questa agenzia è ancora oggi in piena attività con sede in via Silva)
A sorpresa, il suo sogno era diventato improvvisamente realizzabile…
“Ci sarei andata subito”, continua Alessandra, “ma ero minorenne e dovevo essere accompagnata da un genitore. Conoscendo i miei, molto prudenti, molto protettivi nei miei confronti, immaginavo già la reazione: “Ma sei impazzita?? Devi pensare solo a studiare!!” Come approcciare l’argomento senza farmi dire di no? Ci ho pensato su per due giorni e alla fine ho affrontato mia mamma mentre il papà era all’estero per lavoro. Capitava spesso.
La mia mamma è sempre stata una donna di poche parole, ma ricordo ancora il punto di domanda che le si è stampato in faccia. Avrebbe sicuramente voluto sparire, ma sapeva bene che quando mi ficco in testa qualcosa e non la ottengo succedono disastri. Così, suo malgrado, alla fine ha accettato di accompagnarmi.”
Un mondo nuovo
Alessandra ricorda ancora con stupore il mondo nuovo in cui si ritrovò immersa varcando la soglia dell’agenzia, brulicante di giovani promesse.
“C’erano ragazze di tutti i tipi. Alte, basse, magrissime e piatte, super formose, bionde, brune, ricce, con la pelle di ogni tonalità… Prevalentemente erano straniere. In quegli anni soprattutto le anglosassoni erano lasciate più libere dalle loro famiglie: potevano viaggiare e tentare carriere e attività diverse da quelle tradizionali. La “buona famiglia” italiana cercava di passare altri concetti…”
Comunque alla fine “la schedarono”.
Alessandra ride: “Come si fa coi carcerati: foto di fronte e di profilo. Mi presero tutte le misure possibili! In queste situazioni ti rendi conto subito che il tuo corpo è considerato un mezzo: deve essere perfettamente adatto a quello che andrà a presentare o a pubblicizzare.
Io ero un’atleta, nuotavo a livello agonistico e avevo una fisicità importante con un palco muscolare notevole. Così fui arruolata per presentare i costumi da bagno e l’abbigliamento sportivo. Non entravo certo in una 38 da indossatrice.”

Una delle prime foto di Alessandra in posa da modella
Quella stessa estate Alessandra, nel bel mezzo di uno stage di studio in Inghilterra, dovette rientrare in fretta e furia. L’agenzia aveva inviato le sue foto ad un famoso concorso per modelle, Super Model of the World: a sorpresa, si era classificata terza e doveva fare un servizio fotografico col mitico Oliviero Toscani!

Professione Fotografo, la mostra presente a Palazzo Reale fino al 25 settembre in omaggio agli 80 anni di Oliviero Toscani. Uno dei più famosi fotografi italiani di sempre: le sue immagini iconiche e le sue provocazioni hanno fatto discutere e influenzato i costumi di intere generazioni.
Oliviero Toscani: cosa significa davvero essere una modella
“Arrivata nel super studio di Porta Genova dove doveva avvenire il servizio, sempre con mia mamma brontolante al seguito, Toscani iniziò subito a fare battute sui nostri cognomi e soprattutto decise di darmi una lezione fondamentale su cosa significa davvero essere una modella.
Io pensavo che avrebbe valorizzato al massimo il mio aspetto, mi immaginavo ritratta con capelli soffici e abito sognante. Lui invece, da grande provocatore qual è sempre stato, decise di ispirarsi al film “Le Streghe di Eastwick”, sulla cresta dell’onda in quel periodo, per uno stile da strega un po’ punk. Mi fece scurire i capelli e mi fece truccare da strega. Mi fece persino saltare su una pedana per simulare il mio arrivo a cavallo di una scopa!

Un’immagine rubata dal set fotografico: un giovane Oliviero Toscani e un’Alessandra Tosca non proprio convintissima…
Alla fine fu anche divertente per me, ragazzina. Certo mi aspettavo tutt’altro!
La mia vanità andò letteralmente in frantumi, in compenso fu una lezione di serietà professionale: per fare la modella non sono certo sufficienti la bellezza e la fotogenia, bisogna saper umilmente rinunciare a sé stessi per interpretare il ruolo richiesto senza discussioni.”
Un po’ come fa un attore quando deve interpretare la parte del cattivo o dell’antipatico.
“A questo servizio fotografico ne seguirono tanti altri. Però Toscani mi fece capire che questo mestiere non faceva per me. Facevo troppa fatica ad annullarmi così per eseguire degli ordini.”
Cambio di ruolo
C’era invece un altro ruolo che piaceva molto ad Alessandra: quello di redattrice di moda. Pochi lo conoscono: non significa fare la giornalista di moda. E’ il trait d’union tra la volontà del fotografo e quella del giornale per cui si realizza un servizio.
E’ la figura che controlla che su un set tutto sia perfetto e che un prodotto sia promosso in modo impeccabile. Ci sono tanti trucchi per mascherare le eventuali imperfezioni. Tutto deve calzare perfettamente addosso alla modella: se un abito è un po’ largo, la redattrice lo punta con gli spilli in modo invisibile, o addirittura provvede direttamente a tenerlo da dietro, naturalmente facendo in modo di non comparire nella fotografia.
In questa veste Alessandra entrò nella redazione della rivista Moda (ed. Eri), diretta da Vittorio Corona (n.d.r. il padre di Fabrizio), per poi passare all’edizione italiana (Rizzoli) della mitica rivista francese Elle, sempre collaborando con Toscani che, approvando il suo cambiamento di ruolo, la accolse così:
“Sei diventata una puntaspilli. Brava.”

La più recente fatica di Oliviero Toscani: non potevano mancare i Maneskin. Giusto per restare sempre, provocatoriamente, sulla cresta dell’onda.
La divina Monica
Proprio in quel periodo si era affacciata al mondo fashion Monica Bellucci e un famoso scatto di Toscani per Elle la proiettò nel gotha di Supermodel of the World.
Alessandra era presente sul set proprio in quell’occasione: “Toscani naturalmente la stuzzicava. Lui milanese, lei umbra: era un continuo botta e risposta.
Quel giorno, siccome il parrucchiere, il grande Aldo Coppola, si stava dilungando un po’ troppo nel pettinare la divina Monica, Toscani se ne uscì con questa frase: “Adesso basta. Dalla m… ci penso io a tirare fuori il gelato.” Per fortuna tutti la presero sul ridere. Lei gli fu comunque grata per averla lanciata come top model coi suoi scatti.”
Cambronne permettendo…
Alessandra ad oggi interpreta anche questa uscita temeraria di Toscani come parte delle sue lezioni di vita: “E’ un incitamento a tirare fuori sempre il meglio, tanto o poco che si abbia a disposizione.”

Non proprio poco…
Tra le stelle dell’alta moda
Quel set fu anche l’occasione per un altro cambiamento professionale per Alessandra.
“Dopo il famoso servizio con la Bellucci, chiamò in redazione Gianfranco Ferré – anzi, il signor Ferré, io l’ho sempre chiamato così. Era appena stato nominato direttore artistico della Maison Dior. Gli serviva una foto da distribuire a tutti i giornali. Arrivò sul set con la sua addetta stampa e mi disse: “Segui tu la foto”. La mia responsabile, la sig. Daniela Giussani, era già andata via. Mi ritrovai da sola a gestire il lavoro: ce la misi proprio tutta.
E alla fine andò tutto bene. Tanto che dopo qualche giorno mi offrirono di lavorare nel loro nuovo ufficio stampa in Via Spiga 7!
Iniziò così un periodo bellissimo di lavoro frenetico ed entusiasmante con un team eccezionale, completamente composto da miei coetanei. All’epoca c’erano moltissimi giovani, i figli del baby boom, e tantissimi volevano approcciare il mondo della moda. Nessuno ti insegnava niente, tutto si imparava sul campo.
Organizzavamo le sfilate e preparavamo i comunicati stampa per il dopo sfilata; importante era anche l’accoglienza ai giornalisti famosi e agli attori che in occasioni speciali venivano ad indossare i capi come testimonial.
La vestizione per il Festival di Cannes era un vero delirio, per non parlare di quella per il Festival di Sanremo! Tutte kermesse dove un brand doveva essere evidenziato.”

Gianfranco Ferré tra la supermodel canadese Linda Evangelista (a sinistra) e l’americana Christy Turlington
“Era un evento continuo e c’erano ritmi folli. Qualcuno non ce la faceva perché non c’erano orari e non c’erano scuse: dovevi rimanere per tutto il tempo richiesto.
Ma per me era così bello che non ci pensavo nemmeno a venir via.”

Alessandra col signor Ferré
Alessandra sorride al ricordo di quel periodo fantastico, grata di averlo vissuto con così tanto entusiasmo e con la forza dei vent’anni.
Le piaceva anche stare a guardare Gianfranco Ferré che disegnava i capi. Quando si ispirava, spesso lui chiamava i dipendenti, di qualsiasi livello fossero, non faceva distinzioni: desiderava che tutti fossero a conoscenza del suo modo di creare.
“Faceva tantissimi schizzi. I cestini della carta erano stracolmi, ma era severamente vietato prenderli. Giustamente. Certo poterne conservare almeno uno sarebbe stato un ricordo bellissimo, ma purtroppo non è stato possibile.”
“Indubbiamente adesso è tutto molto diverso. Però non voglio fare la nostalgica. Dico solo che è stato un tempo fortunato. Ci sono momenti magici. Congiunzioni astrali. Come quando la mia nonna mi raccontava gli anni ruggenti della Belle Epoque…”

Le top model degli anni ’80/’90 riunite da Donatella Versace nel 2018. Da sinistra: Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Helena Christensen
In seguito per lei sono iniziati anni di grande impegno nella sua vita privata: trasferimento a Bolzano per amore di suo marito, ingegnere aerospaziale, e il felice, ma impegnativo, arrivo di tre figli!
Poi una malattia importante, fortunatamente risolta.
Infine un forte desiderio di rinascita.
Alessandra oggi lavora per Radio Montecarlo, in collaborazione con Maurizio Di Maggio, dj e conduttore radiofonico famoso per le sue interviste e per la trasmissione di racconti di viaggio In Viaggio con Di Maggio.

Alessandra Tosca con Maurizio Di Maggio nella loro più recente trasferta: a Terni in occasione della rassegna Umbria Jazz.
Di certo, aver vissuto momenti così pieni di energia positiva l’ha aiutata anche nei periodi meno scintillanti della sua vita a recuperare forze ed entusiasmo.
Sempre in contatto col mondo della moda, Alessandra fa regolarmente la spola fra Bolzano, Montecarlo e la sua adorata Milano, da cui non riesce a stare lontana per troppo tempo.
“Sarò sempre una ciondolante adolescente odiosamente milanese. A volte in famiglia, ridendo, mi descrivono così.
Penso che non ci sia definizione più azzeccata.”

Con l’amica Donatella Carsaniga, anche lei di origini meneghine, Alessandra ha esportato un po’ di imprenditoria milanese aprendo il primo concept store a Bolzano. Tanto per non stare mai ferma…
Testo: Silvia Castiglioni
Foto: Oliviero Toscani, Alessandra Tosca, Getty Images, Bella.it, Fanpage, Vogue, Elle, Repubblica.it