Oggi incontriamo il Dr. Marco Cattaneo, dermatologo milanese esperto di birra,  che ci parla della sua seconda attività:  la scrittura di romanzi gialli e non solo…..

Premessa

Con il mio terzo articolo per Milano al Quadrato entriamo nel mondo del Dr. Marco Cattaneo, rinomato dermatologo milanese che, dopo una vita spesa a curare pazienti con competenza, attenzione e un pizzico di ironia, spinto da un profondo amore per la birra e per la letteratura, nel 2013 intraprende il cammino di scrittore, cimentandosi inizialmente con un testo sulla storia della birra e successivamente narrando le gesta del Dr. Francesco Dermi, medico legale e agente segreto “sui generis”.

Per entrare in tema vogliamo  parlare del  Club “Non Solo Birra” ?

Nel 1990 ho fondato questo Club  per condividere la passione per la birra con un gruppo selezionato di amici.   Nei 25 anni di vita del Club – del quale sono stato anche presidente – abbiamo effettuato molti “pellegrinaggi” in città europee a forte vocazione birraria quali ad esempio Monaco, Bruges, Bruxelles, Edimburgo, Anversa, con visite in fabbrica e degustazioni in loco e abbiamo celebrato gli anniversari della fondazione con attività ludiche – come il giro della città di Milano in tram, artistiche – come la creazione di un boccale personalizzato per i soci dipinto a mano dalla Fornace Curti, in via Tobagi, 8 a Milano –  o gastronomiche  – come il confezionamento di una birra ad edizione limitata e numerata in occasione del 20° anniversario della fondazione – , solo per citarne alcune.

Come nasce il  nuovo Club “Nobile Sodalizio Birrario”?

Nel 2020 in seguito a dissapori interni ho rassegnato le dimissioni ed insieme ad un gruppo di fedelissimi ho fondato un secondo Club il ” Nobile Sodalizio Birrario” – la cui sede attuale si trova presso Mulligan’s Pub in via Govone, 28 a Milano  – caratterizzato da due appuntamenti fissi:  il pellegrinaggio annuale alla mecca birraria per eccellenza, l’Oktoberfest a Monaco di Baviera – per noi rappresenta l’inizio dell’anno birrario – e  il  viaggio  culturale alla scoperta di mete storiche legate al mondo della birra come  Dublino, Praga, Leuven.  Un’escursione particolarmente interessante per me è stata a Mechelen in Belgio dove abbiamo visitato il birrificio Het Anker (L’Ancora) – che sorge  su un antico beghinaggio – luogo in cui si radunavano in preghiera le vedove dei Crociati e dove sorgeva un Ospedale, inteso non solo come luogo di cura dei malati ma anche come luogo di accudimento dei poveri.

Da  dove deriva la passione per la birra?

Non saprei dire con certezza ma a questo proposito vorrei citare due episodi significativi. Sono nato nel 1950 a Milano in Via Washington da mamma piemontese e padre milanese, in una famiglia di origini modeste in cui si apprezzava il vino. All’età di 4 anni ci siamo trasferiti in un appartamento in Via Alcuino – dalle cui finestre si scorgeva lo stabilimento della Birra Italia, un segno del destino? L’incontro che mi ha fatto scattare la scintilla risale ai miei 16 anni quando, durante un soggiorno estivo all’Isola d’Elba con la famiglia, mi capitò di conoscere casualmente il proprietario di un birrificio austriaco che mi mostrò alcune confezioni di birre. Attratto dalla grafica, ho iniziato a collezionare etichette finché un giorno ho deciso di assaggiare il contenuto delle bottiglie che andavo collezionando e da quel momento…non mi sono più fermato!

Nel 2013 la svolta: esce il primo libro  “La bionda venuta da lontano” con l’ambizioso sottotitolo “Storia della birra in Italia” …

Sono sempre stato curioso. Negli anni ho collezionato circa 150 libri sulla birra:  opere sulla storia della birra in generale o monografie edite dai singoli produttori. Nell’approfondire l’argomento mi sono accorto che in realtà nel panorama editoriale italiano mancava un volume che descrivesse la birra come fenomeno culturale. Quindi ho scritto “La bionda venuta da lontano” con l’intento di analizzare l’impatto della birra sui diversi aspetti della nostra cultura: artistico, letterario, economico,  giuridico, sociale, pubblicitario. Nel libro menziono anche alcune curiosità storiche: per esempio, forse non tutti sanno che al tempo del fascismo la birra era confezionata con malto di riso, alimento non maltabile, non per mancanza di orzo o luppolo ma per precisa volontà del regime di boicottare  un prodotto di origine estera, rovinandone il gusto.

Nel 2020 lei inizia la serie di gialli che narrano le vicende del medico legale Dr. Francesco Dermi con “Requiem al doppio malto”, edito da De Ferrari: da dove ha tratto ispirazione?

A dire il vero avevo già iniziato a scrivere questo giallo pubblicandolo a puntate sul giornalino del nostro Club. Volevo narrare le gesta investigative di un anatomopatologo milanese, Francesco Dermi, – divenuto agente per caso – e il suo rapporto conflittualmente ironico con il capo dei servizi segreti di Monaco di Baviera, Jacopo Vomfass (Alla spina). Essendo un estimatore di Raymond Chandler  e del suo famoso personaggio – l’investigatore Philip Marlowe -, ho adottato la scrittura in prima persona – che tra l’altro non é per nulla semplice,- e mi sono ispirato ai caratteri di altri personaggi presenti nei suoi gialli. Francesco Dermi,  il protagonista dei miei romanzi, é  un tipo scazzato,  pervaso da tristezze esistenziali, eccessivo (beve birra come una spugna), dibattuto tra la fedeltà alla compagna Fairy e l’attrazione per le donne fatali che gli capita di incontrare. In pratica ho giocato con i canoni del romanzo giallo classico, rivisitandoli con l’ironia, che é la mia cifra stilistica. Mi sono ispirato anche alla musica classica, che amo molto, della quale ho cercato di riprodurre il linguaggio come in una sinfonia alternando frasi lunghe nei momenti descrittivi a frasi brevi e sincopate nei momenti in cui l’azione é al culmine, così come avviene con “l’andante” e l’”allegro con brio” nel fraseggio musicale.

Quanto c’é di Marco Cattaneo in Francesco Dermi ?

Innanzitutto entrambi amiamo Milano e adoriamo la birra, siamo entrambi medici e siamo fedeli, anche se per la verità io non ritengo di aver avuto le numerose occasioni che ha avuto Dermi con le donne….Inoltre il romanzo é ambientato a Monaco di Baviera – città in cui mi sono recato una quarantina di volte sinora – e tratta di misteriosi delitti avvenuti in un mondo che conosco e che mi interessa, quello dei mastri birrai. Inutile aggiungere che le ambientazioni dei miei romanzi sono scelte in base alla conoscenza personale approfondita dei luoghi che descrivo.

Nel 2021 escono a pochi mesi di distanza “ L’ultima Almaza” e “Il delitto é servito”

“L’ultima Almaza” (Diamante) é un romanzo ambientato in Libano, a Beirut, città che conosco molto bene perché una delle mie figlie vive lì.  La storia prende origine  dalla morte di uno di due soci milanesi – Pino Radice e Palissandro Trucioli – imprenditori nel settore import export di arredi e dall’indagine condotta dal responsabile dei Servizi Segreti Solerte Occhiofino. Gli ingredienti del romanzo sono essenzialmente azione, suspence, delitti, sesso – poco e caricaturale  – e birra – tanta ovviamente – con un finale a sorpresa ma credibile, effetto che non è sempre facile realizzare.

Il delitto é servito” , uscito a dicembre 2021, é ambientato a Cannes che, avendo una seconda casa, frequento da tempo.  Tratta di una vicenda nella quale il Dr. Dermi é coinvolto in quanto amico di vari chefs stellati uno dei quali viene da lui stesso trovato per caso esanime nel proprio ristorante. In questo ultimo romanzo mi sono sbizzarrito ad inventare nomi di personaggi particolarmente ironici, come gli chefs Honorat Atouilles e Gaston Lebonbon, il commissario Jean Paul Pasdevol, la poliziotta bisex Marie Grossein, la pasticcera Odile Flottante e così via….

Ha mai avuto contatti con specialisti del settore per avere informazioni utili alla creazione delle trame?

Non sono un professionista, scrivo per diletto. Ogni tanto mi consulto con esperti per specifiche di natura tecnica: nel caso di un avvelenamento descritto nel mio secondo romanzo, ad esempio, ho consultato un amico anatomo patologo e un tossicologo perché cercavo un veleno di veloce effetto, senza antidoto e di facile reperibilità. Mi hanno consigliato l’aconitina, veleno che si estrae dalla radice dell’aconito  che si può coltivare in giardino; si tratta tra l’altro di un veleno storico,  utilizzato da Medea e da Laerte nell’antichità e successivamente nella seconda guerra mondiale dalle spie che lo custodivano in un anello per utilizzarlo in caso di cattura.

Possiamo dire che nel Dr. Cattaneo convivono due anime: quella scientifica – il medico dermatologo – e quella investigativa  – lo scrittore di gialli -. Ci sono analogie tra le due?

Il metodo applicato nell’indagine clinico dermatologica é affine a quello utilizzato in un’indagine poliziesca: dall’analisi degli indizi della pelle il dermatologo deve risalire ad una patologia, così come, in un certo senso, dall’analisi degli indizi reperiti sul luogo del delitto l’investigatore deve risalire ad un assassino. Non dimentichiamo che la Dermatologia – che dai colleghi é considerata una disciplina “semplice” – si occupa di studiare la pelle, un organo di confine tra l’interno e l’esterno del nostro corpo che assolve a ben quattro funzioni – protettiva, sensitiva, termoregolatrice e metabolica – e quindi è un organo molto complesso.

 I suoi progetti futuri?

Sto scrivendo il quarto giallo ambientato a Milano, città che amo profondamente,  che si intitolerà probabilmente ”Runner” con  sottotitolo “La morte corre al mattino”. É la storia di una serie di omicidi, a partire da quello di una guardia giurata – Pugnace Pistoletti – e di una colf, che vengono uccisi nello stesso modo con una  pistola dotata di mirino laser.  L’agente segreto  Francesco Dermi  – affiancato da una collaboratrice procace di nome Monica Pezzoli  – viene chiamato ad indagare sui due casi perché per gli omicidi é stato utilizzato il calibro 19, attualmente in uso in Italia solo ai militari e alle forze speciali. Non volendo spoilerare troppo, posso solo dire che sarà un giallo complesso da risolvere con un finale estremamente drammatico. Ma naturalmente lascio ai posteri l’ardua sentenza…

Testo: Emanuela Ornago

Foto: Marco Cattaneo, Wikipedia

Nella foto di copertina il Dr. Marco Cattaneo é il primo a sinistra

Share this:

Leave a comment