Food trends 2022: ridurre, rinascere, recuperare

I pranzi e le cene delle feste sono ormai un ricordo. Gennaio, dal canto suo, è il mese perfetto per ripartire ed analizzare le tendenze in campo food ed è per me sempre un gran divertimento (e impegno) andare a scovare come evolve il mercato, come si sviluppano i consumi degli italiani (nonostante i rincari) e come il discorso di attenzione alla sostenibilità stia sensibilizzando sempre più consumatori. Quindi ecco per voi una lettura spero “invitante e appetitosa”. Puntuali come ogni anno, anche questo inizio d’anno segna la divulgazione del report degli esperti globali di Whole Food Market sulle tendenze food del 2022, utili al mondo della ristorazione e della grande distribuzione quanto a noi curiosi e amanti della cucina in ogni sua forma.

Tempo di cambiamenti e ripresa

L’anno scorso, e il precedente, abbiamo assistito a significativi cambiamenti legati alle abitudini di acquisto di generi alimentari mentre il mondo si adeguava a passare molto più tempo a casa. Ci si augura che i consumatori indirizzino gli acquisti verso bevande energizzanti e food che trasmettano benessere; che tornino a pensare al proprio orto urbano; che si pensi di più alla conversione in biologico dei territori coltivati. Un dato è certo: mangiamo meno fuori casa e sempre di più in modo responsabile a partire dalla scelta degli ingredienti.

Ecco le novità più di tendenza da tenere d’occhio.

Riducetarismo
Cosa? Vi state già chiedendo di cosa vi sto parlando: si tratta di un regime alimentare che suggerisce di eliminare la carne dalla propria dieta ma di ridurre le proteine di origine animale e tutti i derivati per un consumo di qualità, certamente Bio, con un occhio attento alla filiera produttiva.

Upcycled food
No panic: si tratta di un movimento che promuove la filosofia anti-spreco alimentare insieme a una bella rete di 180 aziende in tutto il mondo. Conserve, sciroppi e fermentati sono antiche pratiche ormai riscoperte, per avere prodotti fuori stagione sempre disponibili, e con minore impatto su emissioni di CO2 e relativi costi di trasporto. Quindi il mood è compra meno, usalo più a lungo”.

Cereali sostenibili
Nutrirsi si ma pensare anche alla salute del terreno: torniamo a valorizzare grani coltivati con tecniche agricole rigenerative e non distruttive che proteggono la salute del terreno.

Meal kit
Anche qui un termine poco conosciuto ai più: con la diffusione dello smart-working, per tanti di noi consumare i pasti tra le mura domestiche è diventata un’abitudine quotidiana. Ma non sempre risulta facile conciliare lavoro, famiglia e impegni vari. Ed ecco che arrivano in nostro soccorso i meal kit a domicilio: parlo di box con ingredienti già dosati e porzionati (per un numero di persone desiderato) che combinati fra loro consentono di mettere in tavola piatti gustosi ed equilibrati dal punto di vista nutrizionale. I vantaggi sono evidenti: risparmio di tempo, quando non se ne ha, riduzione dello spreco alimentare, valida alternativa al delivery tipo junk food, sicuramente invitante ma poco sano.

Menu settimanali pret-a-manger
Anche qui l’argomento saving-time in cucina è bello caldo. Ad oggi seguire un programma alimentare ad hoc può diventare complicato tra una call e i compiti del figlio. Oggi, grazie a servizi a domicilio specializzati, è possibile ricevere direttamente a casa menù dedicati per perdere peso, per mangiare vegetariano, scegliendo i piatti in base alle proprie preferenze ed esigenze.

Una mano… artificiale, in cucina

Impastatrici, essicatori, centrifughe, friggitrici ad aria, pentole intelligenti a controllo digitale, saranno i nostri compagni di “merende” ma non solo: sempre più consumatori ameranno farsi aiutare in cucina e ridurre i tempi di preparazione di pranzi e cene.

Più attenzione agli ingredienti
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso ingredienti e alimenti che mettiamo in tavola. I consumatori tendono a spendere qualche euro in più per prodotti di maggiore qualità, di provenienza certificata e da filiera corta. Una scelta più sostenibile per aver maggior salute a tavola.

Agricoltura indoor
Coltivazioni idroponiche, acquaponiche o aeroponiche. Ne abbiamo sentito parlare poco l’anno scorso, ma sembra che nel 2022 se ne farà più uso. Si tratta di tecniche di coltivazione indoor, “fuori suolo”, che permettono una produzione continua di insalate ed erbe aromatiche a km0, sostenibili e sicure ma, soprattutto, sempre fresche.

Dopo i macro-argomenti andiamo nello specifico per ciò che riguarda i cibi e le bevande di maggior tendenza.

Funghi
In virtù della riduzione del consumo delle carni, a detta degli esperti vedremo un aumento di piatti vegetali per la grande distribuzione a base di funghi, come il «mushroom bacon» di My Eats.

Caffè
Dopo anni e anni passati a “caldeggiare” la nobile qualità Arabica, originaria dello Yemen e dell’Etiopia, torneremo ad apprezzare nuovamente la Robusta. Il cambiamento climatico sta purtroppo compromettendo la crescita della pianta più delicata. La più resistente (e ricca di caffeina) Robusta soffre meno gli sbalzi climatici e ha un costo decisamente più contenuto.

Potato milk
Va bene le bevande a base di nocciola, soia, riso… ma la patata?? Non me ne vogliate… il latte di patate, è una nuova bevanda vegetale, già molto apprezzata dal popolo vegano in Svezia e in Inghilterra altro non è che il tubero bollito, frullato ed emulsionato con olio di colza. Zero impatto ambientale,  perfetto per gli intolleranti, nutriente e dal gusto neutro.

Yuzu
Il nome già ci porta oltre i confini europei: trattasi di agrume simile al limone, coltivato in Giappone, Corea e Cina, utilizzato già nei ristoranti come accento acidulo nei piatti di pesce e nelle zuppe, ma anche come ingrediente di preparazioni  come la vinaigrette e la maionese.

Cocktail vintage
Sempre in tema di ricerca della serenità e leggerezza buttiamoci sull’alcol! O meglio, quest’anno andremo a recuperare i coktail più colorati e amati degli 80’s: Tequila Sunrise, Blue Lagoon, tato per citarne un paio. Un trend nel trend sarà quello degli «ecospirits», distillati prodotti dagli scarti alimentari o da ingredienti vegetali.

Ibisco
Sarà la vera scoperta “top” dell’anno: già usato nelle tisane, negli infusi e nei tè, l’ibisco sarà protagonista per colore, sapore e gusto di insalate, carpacci, yogurt, dolci.

Moringa
L’anno scorso era stata un pò snobbata ma da quest’anno la moringa è tornerà con vigore  nei menù dei ristoranti, soprattutto vegani, e delle aziende alimentari wellness-oriented. Parliamo di una pianta tenace, ricca di proteine e di anti-ossidanti.

Sostituti vegetali della carne
Il mercato dei prodotti denominati “plant-based” è in forte crescita. Dopo il Beyond Burger, ecco la prossima frontiera: sono i frutti di mare fatti con i vegetali e anche i ragù.

Lo street-food coreano
Non è ancora esploso il fenomeno ma lo sentiamo vicino: ecco i K-Dog, ossia gli hot dog più fotografati di Instagram. Si tratta di un tipico street food montato su bastoncini in legno, dove il würstel viene immerso in una pastella fatta con farine di riso, frumento o mais, poi fritto e servito con patatine fritte, crostini di pane, noodles, pancetta e salse.

Pesce povero e locale
La filiera corta, in questo ambito alimentare, sarà un ottimo trend. Sia chef , sia clienti cercano prodotti ittici tipici, ormai dimenticati. Torneranno in carta specie povere come la lampuga e la mormora, e varietà legate a micro-territori come il ghiozzo (pesce di laguna) e i garusoli (lumache marine, chiamate anche murici) tipici del Veneto.

Direi che per questi pochi minuti di lettura abbiamo snocciolato molti argomenti, alcuni dei quali in ottica di benessere e sostenibilità, temi a me molto cari. Se vi va, potete lasciare commenti, impressioni, qui sul blog ma anche sui nostri social dove vi aspettiamo sempre e numerosi.

@Unsplash – Amazon – Wikipedia

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