Sala-Mi

Potevamo astenerci da un commento sulle elezioni milanesi, noi di Milano al Quadrato?

Non abbiamo velleità politiche e tantomeno partitiche ma abbiamo da esprimere alcune considerazioni in merito al futuro della nostra amata città.

Il Sindaco Sala e Milano. Un binomio che sempre più ha rappresentato, in questi anni, un valore aggiunto. Basti considerare, senza alcun spirito polemico, la diversa percezione oggi tra Roma e Milano per capire di cosa stiamo parlando.

Non lasciamo però che questa giusta considerazione abbassi il nostro spirito critico su quanto sta accadendo e, ancor di più, a quanto accadrà nel prossimo futuro. Diciamo una cosa che forse avrà poco di politico ma molto di empatico: non vendiamo l’anima della nostra città.

Milano è una grande metropoli europea, mondiale addirittura, ma è anche una città fatta da abitanti che hanno saputo affrontare e vincere tante sfide in questi anni; trasformarla in una delle tante metropoli vetro-cemento e vie dello “sciopping” con pletorica sfilata dei soliti marchi, l’idea di trasformarla nell’ennesimo non-luogo del consumismo mordi e fuggi non fa per lei, non fa per noi. I segnali di questi anni sono stati molti e spesso preoccupanti, partendo dalla costante crescita dei costi delle abitazioni e di conseguenza degli affitti, che sta mettendo a dura prova la persistenza di un ceto popolare in una metropoli che ha sempre fatto dei suoi abitanti il suo “valore aggiunto”. Proseguiamo anche citando una operazione che ha saputo recuperare uno spazio abbandonato come la darsena milanese (e quindi una buona operazione urbanistica) snaturando però l’anima e il concetto dell’antico porto (e quindi con una operazione architettonicamente discutibile).

Come MAQ ci siamo già occupati, con una gita in bicicletta e visita guidata, del Velodromo Vigorelli, uno dei “monumenti” milanesi dello sport – e non solo – salvato dalla speculazione edilizia e riconquistato alla città; benissimo: ma cosa succederà dello storico Stadio di San Siro? Riusciremo a salvare anche lui o lì assisteremo all’ennesimo intervento dequalificante tutto mirato alle finalità commerciale di uno sport, il calcio, sempre più dematerializzato e dagli altissimi costi sociali? Chi si ricorda le domeniche pomeriggio in Duomo, dopo “la partita” a parlare “di pallone”? Oggi quelle stesse folle si riversano sui social, ma non possiamo pensare di spostare Milano in una pagina web.

Potremmo continuare con la preoccupazione per la trasformazione degli scali ferroviari… una grande occasione per Milano ma sarà davvero così? Riusciremo a coniugare la qualità degli interventi con il giusto contributo degli interventi edilizi e una nuova idea di mobilità? Qui non siamo più solo alla riflessione dei desiderata per gli amministratori, qui siamo alla necessità di presenza e impegno dei cittadini per garantire uno sviluppo autonomo, qualificante, caratteristico per la città che vogliamo.

 

Monumentale-Grattacieli

Come cambia lo skyline di Milano (2014)

Per finire, lanciamo anche un appello al Sindaco Sala. Perché non possiamo continuare a parlare di “Grande Milano” da un lato e dall’altro continuare a ignorare uno degli strumenti più formidabili e nuovi che abbiamo a disposizione: la Città Metropolitana.
Milano ormai è una grande città che non si ferma più ai vecchi confini ma spazia e si relaziona con tutto il territorio della sua Provincia; continuare a confinare Milano solo nei suoi limiti amministrativi vuol dire mantenere Milano al suo stato attuale e non invece quello “Milano al Quadrato” che noi ovviamente auspichiamo. Riusciremo nei prossimi 5 anni almeno ad avviare questo indispensabile percorso?

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