Laura Zeni: viaggio nel mondo di un’artista milanese eclettica e versatile
Il mio secondo articolo per Milano al Quadrato riguarda il percorso di Laura Zeni, un’artista milanese di nascita e formazione – diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera – che, nel corso degli anni, si é lasciata coinvolgere nei progetti più diversi cimentandosi in varie discipline.
Partendo dalla tua formazione accademica, ci racconti come si sviluppa la tua intuizione artistica?
Ero entusiasta di trovarmi in un luogo così prestigioso, l’Accademia di Brera. Ho scelto di studiare pittura pur essendo molto interessata anche alla scenografia perché la mia natura mi porta a spaziare tra diversi interessi (pittura, scultura, decoupage, collage ad esempio). Pur avendo avuto la fortuna di studiare con maestri come Saverio Terruso, Bruno Gandola, Raffaele De Grada, ottimi insegnanti, ritengo che il mio sviluppo artistico sia avvenuto in modo indipendente dall’insegnamento ricevuto perché, secondo me la capacità dell’artista sta nel non lasciarsi imbrigliare in sovrastutture, mantenendo sempre la propria spontaneità. Mi sono sempre sentita libera di creare un’opera – sia essa un quadro, un’installazione, un oggetto, un gioiello, una stoffa, un libro – senza vincoli o influenze culturali. L’ispirazione nasce e si sviluppa in me in modo spontaneo, diretto, partendo dal cuore: naturalmente questa ispirazione viene spesso tradotta in un progetto che si sviluppa prima nella mia mente e poi in un elaborato.
Nel 2014 hai partecipato a Milano Design Week. Cosa ti ha spinto a collaborare con il mondo del design?
Il mio stile é caratterizzato da linee molto pulite, grafiche e per questo motivo si presta ad un collegamento con il mondo del design, incline alla sintesi. Tendo a concentrarmi sull’essenziale, sull’espressione della mia interiorità attraverso opere più astratte che suscitino una reazione emotiva nel pubblico. Con il supporto di validi curatori come Fortunato D’Amico e Serena Mormino negli anni mi sono cimentata nella creazione di complementi per la casa come fiori, collane e oggetti d’arredo in collaborazione con Jannelli & Volpi, storica società di tessuti con cui ho collaborato in occasione del Fuori Salone del Mobile. Per WallPepper Group, produttore internazionale di carta da parati, invece ho disegnato carte da parati ecologiche, prodotte con materiali atossici unendo alla creatività il rispetto della natura, tema a me molto caro.
- Geometrie femminili
- Moving Pots
- Carta da parati
Sei stata la prima artista a esporre a Eataly Smeraldo a Milano e hai allestito la mostra “Laura Zeni: mangia con la testa” allo Spazio Tadini di Milano. Da dove nasce l’idea di abbinare arte e food?
Nel 2012 ho realizzato con Skirà il catalogo “Illuminazioni” nel quale ho raccolto una serie di profili – motivo caratteristico della mia opera – che ho immaginato di coniugare con il tema dell’alimentazione, creando il leit-motif “Mangia con la testa”, cioé fai attenzione a ciò che metti in tavola. Su invito del giornalista Stefano Valera ho esposto alcuni lavori a Eataly Smeraldo e ho iniziato una collaborazione con Superstudio Più , per il quale ho disegnato oggetti come le tablette a tema. Affrontare il tema dell’alimentazione é stata una sfida e anche un modo per avvicinare il pubblico all’arte. Noi artisti abbiamo un talento che deve essere esibito ma anche condiviso; abbiamo il compito di “educare” al bello e quindi l’arte deve uscire dalle gallerie e approcciare le persone fuori dai soliti luoghi, anche dove meno te la aspetti perché, a mio parere, lo scambio con il pubblico é arricchimento reciproco. Da questa riflessione é nata anche l’idea di collaborare con vari chef, come ad esempio Vitantonio Lombardo, chef dell’omonimo ristorante a Matera o Franco Aliberti, ora chef del Ristorante “Una” al Bosco Verticale per il quale ho creato un piatto su materiale krion abbinando il suo profilo all’immagine del suo spaghetto con il claim “Il cibo non mente”. E’ un progetto che ho presentato anche ad altri chef ma che é rimasto in stand by a causa della pandemia…..
- Foto dal catalogo “Illuminazioni”
- Tablette “Io mangio con la testa”
- Piatto per lo Chef Franco Aliberti
Hai esposto in diverse città del mondo: Berlino, Londra, Malmo, New York. In particolare nel 2015 sei stata invitata, unica artista, al Fiat Chrysler Motor Village, a Londra, in occasione del lancio della nuova Fiat 500. Un nuovo binomio: arte e movimento….
Con la responsabile dello spazio – Monica Colussi – ho affrontato per la prima volta il tema del movimento esponendo, tra gli altri, una serie di quadri cui sono particolarmente legata che raffigurano non solo il moto esterno, come il movimento della macchina, ma anche il movimento interiore, il fluire del tempo che ci porta a cambiare, a trasformarci ogni giorno, ogni istante. La riflessione dalla quale sono partita é la percezione di un’opera che cambia a seconda della posizione nella quale ci troviamo e del punto di vista che adottiamo mentre la osserviamo. Esattamente ciò che accade nella nostra vita: l’atteggiamento che assumiamo nell’affrontare un evento determina la percezione dell’evento stesso. Nelle mie opere pittoriche di questo periodo il movimento raffigurato sulla tela riporta un gesto che nasce dal movimento interiore, dal fluire della vita e dei suoi sentimenti. Un binomio inscindibile per me.
- Corpi fluttuanti
- Geometrie femminili (al Fiat Chrysler Motor Show)
Nel 2017 hai esposto nella Galleria d’Arte Moderna di Genova una personale dal titolo: “Laura Zeni Passwor(l)d”. Di che cosa si tratta?
E’ una mostra sviluppata su 3 piani in cui ho messo in relazione la mia opera con le opere permanenti della Galleria, sotto la curatela di Fortunato D’Amico – il mio primo curatore – e di Maria Flora Giubilei – la direttrice della Galleria di allora – una persona eccezionale che ha amato e curato il museo come fosse la sua casa e che ha avuto la capacità di presentarmi le opere esposte con una competenza e una passione incredibili. Sono stata invitata ad esporre in Galleria e ho aderito entrando “in punta di piedi”, consapevole del fatto che non é facile confrontarsi con i grandi dell’arte, mettere la propria visione a confronto con questi “giganti” . Tra le varie opere che ho esposto c’é una scultura in ferro dal titolo “Cyclal Event” che rappresenta la ciclicità della vita e del percorso umano che é entrata, grazie al direttore Daniele Crippa e alla curatrice Serena Mormino, nella collezione permanente del Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Sculture all’Aperto, insieme ad opere di Dorfles, Fiume, Marangoni, Pomodoro, solo per citarne alcuni.

“Cyclal Event”
Prendendo spunto da “Cyclal Event”, possiamo dire che la ciclicità, la fluidità, il movimento in genere sono cifre distintive della tua opera?
“Cyclal Event” esprime il percorso continuo della vita dell’essere umano, ma in effetti la mia produzione artistica é sempre stata caratterizzata dal movimento. Le mie opere astratte – che in genere sono concepite dall’artista con degli equilibri, dei bilanciamenti e dei riferimenti specifici come alto, basso, destra, sinistra – si possono osservare da qualsiasi lato ruotandole. Io credo nella fluidità, nella flessibilità nell’arte come nella vita, perché secondo me chi non riesce ad essere flessibile soprattutto di questi tempi rischia di spezzarsi. Inoltre ho accettato di esporre “Cyclal Event” nel Parco di Portofino, in mezzo alla natura, accanto ad una pianta che crescendo si integrerà con la mia opera perché ho grande rispetto e amore per la natura in quanto parte del nostro essere.
Nel 2019 hai esposto con Ercole Pignatelli nel suo studio a Milano “Transiti e Intermittenze”: una mostra “a quattro mani”?
Con Ercole si é creato un rapporto di profonda stima e amicizia che ci ha portato a decidere di sperimentare una condivisione inedita per entrambe. Unendo i due stili abbiamo creato una sinergia particolare che si evince dai nostri elaborati ideati e prodotti a quattro mani appunto. I suoi paesaggi interagiscono armonicamente con i miei volti. Un’esperienza nuova per me.

“Attese”
Parliamo di: “Sguardi Celati” : la personale esposta in giugno 2021 presso l’Oratorio della Passione in S. Ambrogio, a Milano. Ci vuoi spiegare il significato di questo titolo?
E’ ritorno alla tecnica del collage, che ho sempre amato perché mi permette di giocare. Sin da quando ero bambina mi divertivo a ritagliare figure; nel 2020, durante il primo lockdown, avendo tanto tempo a disposizione in casa, mi sono dedicata alla ricerca di immagini selezionando una prima serie di collages per un’asta benefica Rotary Club Aquileia in favore del service “Noi con gli Infermieri”. Successivamente ho deciso di finalizzare la produzione di collages in una collezione di immagini di volti coperti quasi integralmente da mascherine – oggetto simbolo del momento – da cui il titolo “Sguardi Celati”. Il concetto da cui sono partita é: chiudere gli occhi per ascoltarsi di più, acquisire una maggiore consapevolezza di se stessi, non soltanto in tempo di pandemia. E’ un messaggio che voglio comunicare a tutti, in primis a me stessa: concentriamoci su noi stessi e prendiamoci per mano perché siamo stati distratti da aspetti marginali della nostra vita e ora dobbiamo imparare a liberarci del superfluo, a tornare all’essenziale.
- “Sguardi celati”
- “Sguardi celati”
- “Sguardi celati”
Cosa ci puoi dire delle tue ultime creature e passioni?
Il 19 agosto ho inaugurato la continuazione della Mostra “Sguardi Celati” alla Torre dei Doganieri di Sestri Levante con aggiunta di opere nuove e con un corredo fotografico di scorci di Sestri. Fotografare é una passione recente. Ho iniziato elaborando gli scatti fatti da mio marito Massimo e poi mi sono cimentata in prima persona: andare nei siti e nelle botteghe storiche di Milano é stata un’esperienza molto gratificante perché mi ha fatto scoprire luoghi che non conoscevo e che spesso non sono fruibili al pubblico. Le foto selezionate subiscono un processo di elaborazione complesso: in genere parto dall’originale a colori e lo trasformo in bianco e nero, poi inserisco delle sfumature di colore, aggiungo delle ombre o utilizzo filtri cromatici.
- “Sguardi celati” – Mostra di Sestri Levante
- “Sguardi celati” – Mostra di Sestri Levante
Un sogno nel cassetto?
Non perdere mai la forza e l’entusiasmo di voler creare: non mi riferisco solo a me stessa, ma a tutti perché ritengo che ognuno di noi abbia un talento – di cui non sempre é consapevole – che deve essere condiviso.
- Laura Zeni con Cosimo Mero – Responsabile Oratorio della passione -Milano
- Laura Zeni con Emanuela Ornago – Mostra “Sguardi Celati” – Milano
Testo: Emanuela Ornago
Foto: Laura Zeni, Emanuela Ornago.
La foto in copertina rappresenta Laura Zeni con una sua creazione alla Galleria d’Arte Moderna di Genova.