Gli orti 2.0 di Ortochic per scatenare l’istinto vegetale che è in noi
Come sempre, quando arriva la primavera, ci prende la voglia matta di stare all’aperto e di godere appieno della natura che dà il meglio di sé. Ci si riempie gli occhi di giardini fioriti, alberi carichi di gemme, balconi colorati e profumati. L’anno scorso, a causa della pandemia, abbiamo dovuto tristemente trascorrere in casa quella che è stata, climaticamente parlando, una magnifica primavera. Forse anche per questo motivo, quest’anno sentiamo la voglia di sole e di verde in modo ancora più irresistibile. E allora incontriamo insieme, con grande entusiasmo, Daniela Di Matteo per scoprire il suo appassionante progetto Ortochic, che ci farà diventare dei veri e propri “ortisti cittadini”.
Daniela e il suo mondo verde
Appassionata di verde fin da bambina, Daniela Di Matteo è entrata nel mondo dei “giardinauti” quando ancora frequentava l’università: erano gli anni ’90 e si stavano costituendo i primi gruppi di pollici verdi online, desiderosi di entrare in contatto e scambiarsi suggerimenti.
Diventata giornalista pubblicista, è stata ben lieta di accettare l’offerta di TGCOM24 che stava creando i suoi primi blog tematici e di far partire, da vera pioniera digitale, Fiori e Foglie, il suo seguitissimo blog che ancora oggi raccoglie schiere sempre crescenti di patiti del verde da tutta Italia.
Una sensibilità nuova

Il giardinaggio oggi è anche un’occasione per fare movimento all’aperto. Esattamente come uno sport
Con grande soddisfazione Daniela sottolinea che l’approccio al giardinaggio oggi si è profondamente evoluto rispetto a trent’anni fa. Prima di tutto “stare nel verde” si inquadra in una sensibilità più globale che riguarda l’ambiente e le sue tematiche, più che mai attuali e sentite profondamente da tutti.
“Oggi gli esperti del settore non sono più “leggiadre signore dei tulipani”, ma specialisti che ci affascinano con le loro teorie sulle incredibili capacità delle piante di adattarsi e di diffondersi nei luoghi più remoti del pianeta.”
Viene subito in mente il botanico Stefano Mancuso e le sue esaltanti opere che ci parlano di etologia vegetale, di intelligenza delle piante e addirittura di loro capacità sociali!

Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale, dirige il laboratorio di Neurobiologia Vegetale all’Università di Firenze. I suoi testi sono considerati una sorta di bibbia della botanica e hanno dato incredibile popolarità ai temi del settore, coinvolgendo il grande pubblico
Siamo passati quindi dalla striminzita piantina di una volta, piazzata sul tavolino del salotto, quasi fosse un mero elemento di arredo, alle meravigliose prospettive di oggi: produzioni aeroponiche, coltivazioni idroponiche, sperimentate con grande successo anche nelle stazioni spaziali, incredibili giardini verticali.

Coltivazioni idroponiche a bordo delle stazioni spaziali

Il Bosco Verticale dell’archistar Stefano Boeri, famoso in tutto il mondo, è ormai diventato un simbolo della nostra città
Dagli orti sul balcone alle giungle urbane
“Il verde è diventato un argomento moderno e sfidante che entra nelle nostre vite, lontane da un discorso di lavoro agricolo pesante o da un approccio troppo professionale che non abbiamo le conoscenze tecniche per gestire.”, afferma con calore Daniela, “Soprattutto i giovani si appassionano all’orto sul balcone, per veder crescere, ma soprattutto per far crescere. Per vivere la grande emozione di osservare, stando in casa, un fiore che sboccia, un frutto che si forma. E alla fine, quale miglior soddisfazione di preparare agli amici un bel Mojito con la menta fresca appena colta sul balcone?”

Vogliamo aggiungere anche una bella fragolina “di balcone”?

Un profumato “angolo aromatico” non può mancare sul nostro balcone! Daniela consiglia anche insalata, basilico, carotine e fagiolini come adatti per crescere sui nostri terrazzini.
Sempre più giovani pollici verdi spopolano su Instagram, pubblicando magnifiche foto delle loro coltivazioni casalinghe: è la nuova frontiera delle piante da appartamento, una volta argomento per signore un po’ agées e oggi dominio incontrastato di ragazzi e ragazze che osano coltivare in casa manghi, avocado, ananas, castagni e querce!

Un esempio di giungla urbana nella casa di Jessica Casella, trentenne fotografa, blogger di viaggi e coltivatrice in appartamento

Direttamente da a.moment.of_, la seguitissima pagina Instagram di Jessica Casella
In questo contesto di grande fermento, Daniela ci fa fare un ulteriore passo avanti e realizza oggi i primi passi del suo progetto Ortochic.
“Qui non si parla di coltivazione in vaso, ma di affrontare la terra in uno spazio all’aperto, in un concetto che si collega ad un fenomeno in crescita su tutto il territorio nazionale: quello degli orti urbani. In molte grandi città nascono associazioni di cittadini che, sfruttando scampoli di aree incolte o abbandonate, creano orti “sotto casa” dove lavorare insieme. Si instaurano così non solo nuovi legami con la natura e la terra, ma anche integrazione sociale, a cui si unisce l’educazione alimentare, il rispetto dei ritmi della natura, in un’ottica di forestazione portata a termine proprio dal lavoro dei singoli.”
Regione Lombardia e Comune di Milano sono da tempo all’avanguardia in questo discorso. Tra gli orti milanesi più conosciuti basti pensare agli Orti Urbani Fioriti presenti a City Life o al Giardino degli Aromi nel parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini in zona Affori.
Nel caso di Daniela, l’ispirazione per creare Ortochic è nata nel 2013, quando, con la collega blogger di tgcom24 Chiara Besana, che si occupa di lifestyle ed eventi, ha organizzato la grande mostra evento Ortochic con numerosi espositori nella magnifica cornice dei Chiostri quattrocenteschi della Società Umanitaria, in pieno centro di Milano.
Piante e verde, ma anche addobbi floreali, abbigliamento con coloranti naturali, trucco floreale e tanto altro.

Le meraviglie di Ortochic 2013
Il discorso dell’orto glamour è stato recepito con tale successo che Daniela ha pensato di non limitarlo ai 3 giorni annuali della mostra, ma di svilupparlo in un qualcosa di radicato nel territorio, che potesse davvero avere un impatto sulla vita delle persone.
E’ nata così l’Associazione Istinto Vegetale, una community di ortisti e di amanti del verde, dove restare sempre in touch per condividere idee e info.
Il grande passo
A questo punto, il grande passo: Daniela ha acquistato un ettaro (cioè 10.000 metri quadri) di terreno agricolo nel Comune di Peschiera Borromeo, località San Bovio, suddividendone poi una parte in lotti di varie dimensioni, secondo un progetto ben preciso, che oggi è ancora ai primi passi.
La zona è al confine tra l’abitato e i campi che lo circondano ed è estremamente facile da raggiungere.
Ogni lotto è recintato e può essere trasformato in orto o in giardino fiorito o in uno spazio dove fare un pic nic nel verde con la famiglia, oppure tutte e tre le cose insieme: insomma, è uno spazio verde che si può gestire in totale libertà.
Negli spazi comuni Istinto Vegetale organizzerà allegri momenti di condivisione, legati alla natura e alla stagione: la festa del raccolto, lo scambio semi, il baratto, a seconda dei momenti dell’anno, di zucchine con melanzane, di angurie con meloni, e chi più ne ha più ne metta! Tantissime idee.

Cassoni fai-da-te per un orto rialzato low-cost
Non si tratta certo di un orto solitario sperduto in mezzo alla campagna: questa è una vera community. Ci saranno un frutteto comune dove tutti insieme si potrà organizzare la raccolta dei frutti, zone di orto rialzato per lavorare con i bambini, una serra in cui tutti potranno far germogliare i semi in sicurezza per poi trapiantarli nel proprio singolo orto.

Ed eccoci ad Ortochic: gli ortisti sono al lavoro!

E’ facile costruirsi una mini serra ecologica riciclando un contenitore per le uova. Vi si possono far germogliare i semi in sicurezza per poi trapiantarli nella terra.
Tutti gli attrezzi sono in comune e vengono custoditi in un unico deposito. Sono previste anche zone a pergolato dove potersi riposare e fare due chiacchiere, magari parlando di verde e di terra, di sole e di pioggia…

Anche la piccola Virgola dà una mano…
Come vediamo in queste foto, il tradizionale target degli orti destinati dai comuni agli over 70 qui è totalmente rivoluzionato: molte adesioni al progetto stanno arrivando da giovani famiglie con bambini. In più, fra gli “ortisti cittadini” abbondano professionisti, avvocati, ingegneri che stanno provando per la prima volta il brivido di liberare la mente e dedicarsi a lavorare la terra
“Imparare” il verde e la terra, il sole e la pioggia
Ben sapendo che l’ortista cittadino alle prime armi, al di là dell’entusiasmo, non ha la più pallida idea di come affrontare la terra e i suoi tesori, Daniela ha pensato di organizzare dei corsi dove tutti possano imparare almeno i fondamentali prima di lanciarsi nell’avventura.
E’ già in corso un primo ciclo di 6 incontri con un insegnante d’eccezione: il professor Maurizio Ferrandina che è stato docente alla Scuola Agraria del Parco di Monza da oltre 25 anni.

Il prof spiega che cos’è una compostiera e come si usa
Si parla di tutto ciò che riguarda l’orto: dalla creazione del compost, alle stagioni, alla lavorazione del suolo, all’uso degli attrezzi.

Il corso è in corso. “E adesso come faccio? Vorrei evitare di farmi male…”
Come impugnare gli attrezzi in modo sicuro? Come distribuire il peso? Qual è la postura migliore?
Niente paura. Con 5 anni di studi di medicina alle spalle, il prof. Ferrandina insegna anche un approccio ergonomico all’uso degli attrezzi.
A questo punto, tutti hanno molta voglia di mettersi alla prova!
Tutto pronto per l’inaugurazione di sabato 8 maggio
In questo momento il lavoro ferve in Ortochic. La struttura è quasi pronta, gli impianti sono ancora da finire, si lavora per l’Inaugurazione che avverrà sabato 8 maggio. Per mettere in pratica tutte le idee che costituiscono il sogno di Daniela però ci vorranno “i tempi previsti dalla natura”: anche la pazienza e la costanza sono qualcosa che noi cittadini dobbiamo imparare!

Ancora un po’ di pazienza per le fragole…
L’entusiasmo è alle stelle. Basta guardare il sorriso radioso di Daniela.
“La generosità della natura è incredibile, con uno sforzo tutto sommato limitato da parte nostra, ci ripaga ogni anno con produzioni sempre più abbondanti. Penso agli alberi da frutta: basta bagnarli e dare loro spazio e luce. A quel punto hai “una macchina” che produce continuamente e generosamente. Un vero spettacolo! Per me niente è più entusiasmante.”
Fiori e frutti generosi, semi che volano e si installano autonomamente nei nostri vasi, chiedendo solo un po’ di spazio per vivere: c’è davvero di che entusiasmarsi.
“La coscienza ecologica collettiva si è molto evoluta negli ultimi anni. Fortunatamente oggi la maggior parte di noi è super sensibile sull’argomento animali, il prossimo step sarà capire che l’albero che abbiamo sotto casa sta facendo tanto per noi, anche se il più delle volte nemmeno ci rendiamo conto della sua presenza.”
“Le piante sono sulla terra da millenni e sanno benissimo come sopravviverci, anche se per noi sono spesso un cibo. Il numero di semi che un albero produce ogni anno è inimmaginabile. Si parla di milioni per ogni singolo albero: un numero enorme anche per noi che siamo 8 miliardi!”
Se volete fare un giretto a San Bovio a vedere come procede il progetto Ortochic, lo trovate in via Umbria, di fronte al numero civico 50
Testo di Silvia Castiglioni
Foto: Daniela Di Matteo, TGCOM24, Unsplash, flipnews, legalweed, georgofili, siviaggia, cookidoo, (Jessica Casella) a.moment.of_, Giada Casella, fioriefoglie, Silvia Castiglioni