“Il Coraggio” per difendere le vittime dell’ingiustizia
Bandiera a mezz’asta a Palazzo Marino il 25 novembre: anche quest’anno Milano si unisce alle celebrazioni nella “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
Naturalmente stavolta, causa Covid, non potranno esserci le manifestazioni e gli eventi solitamente organizzati in questa occasione, ma ciò non significa che per questa scadenza, ormai classica, non vengano organizzati almeno contatti virtuali e dibattiti con esperti del settore. A maggior ragione perché durante gli stranianti periodi del lockdown a quanto pare questo fenomeno, già grave, è purtroppo ulteriormente aumentato, con conseguenze ancora più tragiche.
Oggi incontriamo Marinella Maioli, una milanese verace piena di energia e di passione per la giustizia, fondatrice de “Il Coraggio onlus”, un’associazione nata 10 anni fa a Milano proprio in seguito ad un grave episodio di violenza su una ragazza.
La dottoressa Maioli è una psicologa specializzata in ambito forense e ha fondato Il Coraggio dopo essere venuta in contatto con la tragica vicenda della figlia di una sua paziente. Nel periodo in cui la madre era in terapia con la dottoressa, la ragazza si suicidò, lasciando una straziante lettera con un appello alla difesa delle donne vittime di violenza, e in seguito si scoperse che aveva subito abusi da parte del padre.
Da quel momento Marinella Maioli ha dedicato tutte le sue forze all’aiuto delle donne in difficoltà e più in generale di tutte le persone che si ritengono vittime di ingiustizie. Sono situazioni difficili e delicate da gestire, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche pratico, soprattutto se ci si trova in condizioni di difficoltà economiche.
Per questo Il Coraggio si avvale della collaborazione di esperti professionisti, noti avvocati come per esempio Nicodemo Gentile o Claudio Salvagni, che forniscono la loro assistenza a titolo gratuito per supportare chi si rivolge all’associazione in cerca di aiuto. Come la mamma di Imane Lalou, una ragazza marocchina scomparsa nel nostro paese nel 2004 e il cui corpo è stato rinvenuto ai bordi di una strada nel 2007. Su questo caso l’associazione ha contribuito a far riprendere le indagini che si erano fermate a un punto morto.

La dott. Maioli con l’avv. Salvagni che si è occupato del caso di Imane, durante un evento organizzato proprio su questo argomento
Da Milano, anzi da Sesto San Giovanni, dove l’associazione ha sede, Il Coraggio ha trovato referenti per seguire casi difficili in altre zone del nostro paese e anche all’estero: in Sicilia e in Calabria, a Roma e a Verona, dove ha assistito donne minacciate e a rischio femminicidio, e anche in Spagna, Gran Bretagna e Canada.

Secondo le statistiche dell’ONU 1 donna su 3 nel mondo subisce una forma di violenza fisica, sessuale o psichica nel corso della sua vita (dati UNIFEM)
Lo squallore del turismo sessuale
L’associazione prende in considerazione un ampio ventaglio di situazioni pericolose e degradanti per donne e minori, come per esempio lo squallido mondo del turismo sessuale.
Secondo una stima di ECPAT onlus ogni anno 80.000 nostri connazionali raggiungono paesi del Terzo Mondo in cerca di esperienze sessuali con minori, alimentando un giro d’affari secondo solo al traffico di droga e armi. Le conseguenze sulle vittime di questi abusi, perpetrati da elementi che in patria appaiono come persone rispettabili, sono traumi gravissimi, come possiamo bene immaginare.
Un grande sogno per i bambini piccoli in carcere
Un altro campo in cui l’associazione è molto attiva riguarda la condizione dei figli delle detenute. Questi bambini possono per legge rimanere con le loro mamme fino ai 5 anni di età: di fatto passano i primi 5 anni della loro infanzia dietro le sbarre di un carcere. Indubbiamente una condizione molto difficile per dei bambini costretti in una realtà limitata.
Il rapporto dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa del giugno 2000 fa notare che da un lungo studio effettuato sulle condizioni dei bambini in carcere si rileva un graduale peggioramento del loro sviluppo motorio e cognitivo. I piccoli hanno poche possibilità di esplorare ambienti esterni e trascorrono la maggior parte del loro tempo sul seggiolone.
In questo ambito la dottoressa Maioli ha una proposta concreta la cui realizzazione sarebbe veramente un suo sogno: dedicare alcune delle numerose caserme ormai dismesse ad ospitare le mamme detenute con i loro piccoli, con delle loro stanze individuali e degli spazi più sani da dedicare ai bambini. Perché possano provare l’ebbrezza di camminare su un prato e giocare in un’area con un po’ di verde.

Giocare in un prato. Una gioia che i bambini in carcere non conoscono…
Il gruppo Mamme Coraggio
Infine un settore molto delicato a cui si dedica Il Coraggio sono i contenziosi circa l’affido dei minori a famiglie esterne o a Case famiglia in caso di difficoltà nella famiglia di origine.
Marinella Maioli racconta come a volte il Tribunale dei Minori dia in affido i piccoli, togliendoli alla loro famiglia, sulla base di redazioni stese da assistenti sociali con leggerezza e scarso approfondimento, finendo col favorire di fatto gli interessi di cooperative che lucrano sulla gestione dei minori. Tutto ciò causa dolorosissime separazioni familiari che comportano pesanti conseguenze psicologiche per i bambini e calvari anche economici per famiglie già in difficoltà, per intraprendere interminabili percorsi giudiziari che durano anni e anni!
A questo problema si dedica un gruppo apposito, il Gruppo Mamme Coraggio, coadiuvato da una sociologa e un’esperta dell’infanzia e con l’aiuto insostituibile di un avvocato di punta, Carlo Priolo, specializzato nel minorile e con anni di esperienza alle spalle nella lotta al fenomeno della sottrazione dei minori in Italia.
In difesa non solo delle donne
E davvero con grande passione e coraggio la dottoressa Maioli si batte in difesa dei più deboli, seguendo vicende delicate, andando a parlare coi direttori delle carceri per le donne detenute e, da alcuni d’anni, non solo in difesa delle donne, ma di chiunque sia vittima di ingiustizia e sopruso. Naturalmente anche fuori dal carcere.
Per il rispetto dei criteri della Carta dei Diritti dell’Uomo.
Fondamentale e insostituibile è il lavoro fatto in team con gli altri soci fondatori dell’associazione: Stefania Polce, Fabio Allegranza, Ferruccio Soffientini, Sabrina Tempesta, Carolina Maioli e Massimo Rava.
In qualità di presidente de Il Coraggio onlus, Marinella Maioli è stata nominata Ambasciatrice di Pace Internazionale e questa qualifica le rende più facile avvicinare le istituzioni in Italia e all’estero.
Sono frequenti infatti i contatti dell’associazione con i politici e ogni collaborazione e sostegno sono benvenuti, da qualunque parte politica provengano. Marinella tiene molto a sottolineare che Il Coraggio è una onlus apartitica e apolitica, aperta a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Due premi per donne e uomini di buona volontà
In segno di gratitudine e di riconoscimento per particolari meriti in favore dei più deboli, l’associazione ha istituito due premi che vengono consegnati annualmente a uomini e donne che si sono contraddistinti.
Quello dedicato agli uomini è il premio “Uomini Coraggiosi”, per coloro che con coraggio combattono la violenza; quello per le donne si intitola “Le donne di Mamasika”, in ricordo di una donna congolese che ha dedicato la sua vita a curare ed assistere le donne violentate nell’inferno della guerra del Congo tra il 1996 e il 2003.

Luigi Leonardi, imprenditore napoletano, premiato l’anno scorso per la sua lotta contro la camorra

Un riconoscimento anche a Diana De Marchi, consigliere comunale a Milano, da sempre attiva nella difesa delle donne
I premiati di quest’anno saranno il giudice Fabio Roia, nuovo presidente vicario del Tribunale di Milano, e Rino Sciuto, maresciallo dei Ros ora in pensione, che ha scritto un libro sul famoso caso della scomparsa di Roberta Ragusa, che ha seguito personalmente.
Fra le donne premiate ci sono: Carmela Rozza, consigliere regionale, che da sempre collabora attivamente con Il Coraggio, Santina Biondo, mamma di un cameraman trovato impiccato a Madrid, che sta ancora lottando per sapere la verità su suo figlio, e Cosima Buccoliero, direttrice del Carcere di Bollate, che il 7 dicembre sarà anche insignita dell’Ambrogino d’Oro da parte del Comune di Milano.

Cosima Buccoliero (terza da destra), direttrice del Carcere di Bollate e dell’Istituto Minorile Beccaria di Milano, riceverà quest’anno da Il Coraggio la targa “Le Donne di Mamasika” e anche un altro importante riconoscimento
“La violenza non riposa mai!”
Concludo citando le parole di Marinella Maioli e invitando tutti a visitare il sito dell’associazione in cui si possono trovare tante storie e testimonianze interessanti e drammatiche.
“Siamo una onlus nata per aiutare le vittime di qualsiasi forma di violenza”
“Ogni aiuto è importante per sostenere le vittime della violenza. La violenza non ha sesso, non ha religione, non ha età, ma soprattutto NON RIPOSA MAI!
“Spesso non si offre aiuto perché non si sa cosa fare. Aiutaci a farci conoscere, chiedici informazioni sulle nostre modalità di aiuto e sostegno. Se conosci qualcuno che potrebbe essere vittima di violenza, non rimanere indifferente, chiamaci al posto suo. Noi faremo il resto”
E allora, onore al merito. E onore al coraggio, dottoressa Maioli.

Il libro di Marinella Maioli “Non ho paura di urlare” uscirà nelle librerie per i primi giorni di dicembre.
Testo: Silvia Castiglioni
Foto: Robert Metz, Marinella Maioli, Festival Itaca, Robert Collins, Osservatoreitalia, corriereitalia, omeganews