Quando il teatro incontra la scienza: Maria Eugenia D’Aquino

Dopo i lunghi mesi di chiusura per l’emergenza Covid, la scorsa settimana finalmente anche il teatro ha potuto riprendere la sua attività all’aperto, nel pieno rispetto di tutte le misure di sicurezza. Un evento atteso e importante per Milano, sempre all’avanguardia per quanto riguarda la cultura.

Milano al Quadrato vuole festeggiare questa ripresa, simbolo di rinascita e di speranza, incontrando Maria Eugenia D’Aquino, esponente di spicco della vita culturale della nostra città, attrice e presidente del Teatro PACTA di via Dini, che da vent’anni porta avanti un interessantissimo esperimento, coniugando arte e scienza. Vediamo come.

 

 

Due passioni

Due anime convivono da sempre in Maria Eugenia D’Aquino. Quando l’ho incontrata per la prima volta, tanti anni fa, era Genni, studentessa al Politecnico: una passione per la matematica. Fiera, e con ragione, di essere una delle 13 ragazze su 300 iscritti alla facoltà di Ingegneria Elettronica. La ricordo così, simpaticamente “all’attacco” in un mondo di maschi.

E fu proprio in un’austera aula del Politecnico che l’altra anima di Genni si rivelò improvvisamente in una nebbiosa mattina d’inverno durante un’esercitazione di matematica! Il suo amato hobby della recitazione l’aveva tenuta sveglia fino a tarda notte; fare complicati calcoli alle 8 di mattina si rivelava una vera impresa, tanto che a un certo punto la sua mano, anziché scrivere numeri, si trovò a disegnare un magnifico cavallo alato.

Così Genni, sulle ali di questo Pegaso, spiccò il volo nel mondo del teatro, l’altra sua grande passione.

Prima studi appassionati di recitazione e di danza, poi anni di intensa attività presso il Teatro Arsenale.

 

 

TeatroinMatematica

Ma l’amore per la matematica e le scienze rimaneva comunque vivo, e nel 2002 una felice intuizione: perché non provare a coniugare questi due mondi apparentemente così lontani?

Come dice Maria Eugenia, “I tempi erano maturi per questi argomenti”.

Il libro pubblicato nel 2000 sul matematico ungherese Paul Erdos suscitò grande interesse su questi temi

 

Nel 2003 fu inaugurata la prima edizione del Festival della Scienza di Genova

 

Nacque così il progetto di Genni:  TeatroInMatematica.  E dato che una rappresentazione teatrale è il frutto di un lavoro di squadra, lei costituì la sua prima équipe ad hoc: un consulente di matematica, il prof Alberto Colorni del Politecnico, un drammaturgo, Riccardo Mini, per la stesura dei testi e una regista teatrale, Valentina Colorni.

Da allora ogni due anni sono stati messi in scena, con vari collaboratori e consulenti, spettacoli su svariati argomenti scientifici e sulla vita di uomini e donne di scienza.

Particolarmente le donne e i loro diritti calpestati sono un tema molto caro a Maria Eugenia che ci racconta come  spessissimo le scoperte e i meriti delle donne di scienza siano stati deliberatamente ignorati e addirittura attribuiti a scienziati uomini, che sono poi stati insigniti di premi e riconoscimenti ad altissimi livelli!

 

Jocelyn Bell, astrofisica nordirlandese, scoprì la prima pulsar nel 1967. Fu però il suo relatore ad essere insignito del premio Nobel.

 

Il PACTA Salone – ScienzaInScena

 

 

Dal 2016 l’attività di Genni si è spostata nel teatro di via Dini, un salone storico milanese del teatro sperimentale, attivo dagli anni ’70 fino al 2012 come CRT (Centro Ricerca per il Teatro), sul cui palco si sono avvicendati nomi mitici del teatro d’avanguardia internazionale.

Ristrutturato a sue spese insieme ad alcuni soci, il Salone ha preso il nome di PACTA (Progetto Arte Cultura Territorio Associati); da allora Maria Eugenia è direttrice artistica del settore che si occupa di scienza e che organizza ogni anno il Festival di Teatro e Scienza “ScienzaInScena”, ospitando anche altre compagnie analoghe di grande qualità.

L’edizione andata in scena nel 2019 ci ha fatto scoprire affascinanti storie di donne scienziate, tra cui una insospettabile Hedy Lamarr, famosissima diva di Hollywood negli anni ’30 e ‘40!

 

Hedy Lamarr, austriaca, abbandonò gli studi di ingegneria per diventare una star a Hollywood. Concettualizzò l’idea del salto di frequenza nella tecnologia spread-spectrum nel 1942, per aiutare la Marina Militare Americana nel controllo a distanza dei siluri. Dato che era un’attrice, e per di più bellissima, la sua invenzione non fu presa in considerazione fino al 1997! Oggi è utilizzata per il Wi-Fi, il Bluetooth e in ogni tecnologia wireless.

 

Ad ogni edizione di ScienzainScena vengono affrontati temi nuovi e di assoluta attualità che, senza che noi ce ne rendiamo sempre pienamente conto, influenzano la nostra vita; per esempio le tematiche ambientali o le leggi matematiche, apparentemente astratte, alla base delle tecnologie che utilizziamo ogni giorno per la comunicazione, la tutela della privacy, la diffusione delle notizie e la loro manipolazione, la nostra vita sociale.

Nel cassetto sempre tantissime idee da sviluppare!

 

Il Teatro è anche Impresa

Nel suo racconto pieno di passione, Genni sottolinea come mandare avanti un teatro non sia solo ispirazione e genialità: uno spettacolo che va in scena è il frutto di una coralità di ruoli, un vero lavoro di squadra che va sostenuto da un’organizzazione rigorosa. Tutto deve funzionare e ognuno deve fare la sua parte come in un’azienda, in cui fra l’altro far quadrare i conti non è certo l’ultima delle voci.

La creatività non è anarchia, deve sottostare ad un’ottimizzazione, come in un progetto. A differenza di quanto si possa pensare, chi dirige un teatro, oggi come ai tempi di Shakespeare, ha sulle spalle la responsabilità d’impresa.

Per questo ci si auspica che gli aiuti stanziati per l’emergenza arrivino a sostenere anche i settori legati alla cultura, in un paese come il nostro in cui il patrimonio culturale materiale (legato al turismo e non solo) e immateriale (la nostra creatività in tutti i settori) possa essere promosso sempre, per arrivare alle attività produttive di eccellenza, come la moda o il design, per produrre indotto e occupazione.

Il nostro meraviglioso Made in Italy nasce dalla cultura che è il nostro patrimonio più grande!

 

Maria Eugenia D’Aquino in “Né brutta né bella”, nei panni di Maria Gaetana Agnesi, matematica milanese nata nel 1718. Fu la prima autrice di un testo che potesse raccogliere tutto il sapere matematico, destinato agli studenti, e la prima donna ad ottenere una cattedra di matematica presso l’Università di Bologna. Fu anche filosofa e teologa prima di dedicarsi completamente alla filantropia, fondando e dirigendo il Pio Albergo Trivulzio per gli ammalati e i bisognosi.

 

Attività nelle scuole: STEMintheCity

Come in tutti i teatri, l’emergenza Covid purtroppo ha portato uno stop al regolare svolgimento della programmazione, ma l’attività di PACTA è continuata virtualmente nelle scuole. Da qualche anno infatti PACTA  prende parte a un interessante progetto lanciato da Roberta Cocco, ex AD di Microsoft, ora assessora del Comune di Milano alla Trasformazione Digitale.

Il nome del progetto è STEMintheCity.

STEM sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics.  L’obiettivo è diffondere la cultura delle STEM e rimuovere gli stereotipi culturali che allontanano le ragazze dai percorsi di studio nelle materie tecnico-scientifiche.

In questa ottica si inseriscono le figure di donne di scienza di Maria Eugenia che vengono presentate in laboratori interattivi, in collaborazione con esponenti del mondo scientifico.  Quest’anno, per la figura di Rosalind Franklin l’interlocutrice è stata Anna Wolter, astrofisica ricercatrice dell’INAF Osservatorio di Brera.   Ogni anno questi incontri riscuotono grande successo presso i ragazzi, sia nella loro valenza scientifica, sia nel loro discorso sui diritti femminili calpestati.

 

Nel 2020 si celebra il centenario della nascita di Rosalind Franklin, la scienziata inglese scopritrice della struttura del DNA e autrice di importanti studi di virologia sulla poliomielite. Dedicò tutta la vita ai suoi studi, osteggiata e mobbizzata dai colleghi uomini. Morì a 38 anni per l’eccessiva esposizione alle radiazioni in laboratorio.

 

La famosa “foto51”, scattata da Rosalind F., dopo 100 ore di esposizione ai raggi X, che mostra la doppia elica del DNA. I dati della sua scoperta le furono sottratti da 2 colleghi che li pubblicarono sulla rivista Nature e che nel 1962 si aggiudicarono il Nobel per la Medicina con questa scoperta. Rosalind F, ormai scomparsa, non fu nemmeno menzionata.

 

“Gli studenti si sono appassionati, anche i maschi. Colpiti dall’ingiustizia.” racconta Maria Eugenia con soddisfazione “I discorsi sulla parità sono inutili se non si lavora coi ragazzi, in prospettiva per il futuro.

Solo investendo in una presa di coscienza da parte delle nuove generazioni si può immaginare un futuro migliore.”

Auguriamo davvero un buon lavoro a Maria Eugenia D’Aquino, che trasforma i nomi che leggiamo distrattamente su aridi testi in persone vere con le loro storie travagliate e le loro battaglie appassionanti!

 

 

“La cultura porta la conoscenza del mondo. Non può fare la guerra e imbracciare le armi, ma può toccare le coscienze e portare i mutamenti” (Dacia Maraini)

Testo: Silvia Castiglioni

Immagini: Maria Eugenia D’Aquino, Wikipedia, jr liu unsplash, Festival Scienza Genova, matheo unsplash, hans reniers unsplash.

 

 

 

 

 

 

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