Di buche stradali e mobilità leggera. A Milano.
#vialabuca è campagna social di Milano al Quadrato, che avevamo lanciato a gennaio 2020: avevamo invitato voi lettori e cittadini a raccogliere e a inviarci vostre foto relative a buche su strade o marciapiedi di Milano. Avevamo già preparato con questo materiale una mappatura della situazione da sottoporre all’attenzione dell’Assessore di competenza, per sollecitare interventi di qualità e non semplici “maquillage” che brevissima durata. Con il solo obiettivo di non mettere più in pericolo PEDONI, CICLISTI, MOTOCICLISTI e chi SI MUOVE SU SEDIA A ROTELLE, CHI HA BAMBINI IN CARROZZINA, PASSEGGINO…
Ubi maior… proprio nello stesso periodo di lancio della campagna, e quando avevamo approntato una puntuale mappatura indicando le buche che molte zone presentavano sul manto stradale o sui marciapiedi della città, Milano e tutto il resto del mondo sono stati via via colpiti dalla pandemia da Covid-19.

Una delle innumerevoli buche stradali di Milano, alcune sono vere voragini!
Il nostro pensiero oggi è quindi quello di aggiornarvi e ringraziarvi ancora una volta per il vostro sollecito contributo. Come potrete ben immaginare, il problema buche in città resta irrisolto, e naturalmente è passato in secondo piano. Ma non solo contiamo di riprendere il nostro cammino non appena sarà possibile e sensato, desideriamo anche raccontarvi in breve ciò che è successo, dopo che il Comune era stato spinto a stanziare una somma per affrontare il problema delle buche stradali.
CHE STRADA HANNO PRESO I SOLDI PER LE BUCHE
È andata così: i fondi sono stati destinati alla creazione della pista ciclabile che passa per per la direttrice Porta Venezia-Viale Monza e che è al centro di non poche polemiche. Premesso che noi di Milano al Quadrato oggi più che mai siamo in favore di una mobilità su due ruote (molti di noi da sempre circolano in bici… chi si ricorda del nostro appuntamento ciclistico presso il Velodromo Vigorelli lo scorso settembre, tanto per dire?) e di una rete di piste ciclabili, ci permettiamo almeno di sottolineare che un progetto non deve escludere l’altro. Il piano attuale è quello di realizzare una ciclabile da San Babila a Sesto Marelli, su un percorso di quasi 7 km, ma in totale entro la fine del 2020 verranno creati 35 km di piste, con l’ottimo obiettivo di limitare la circolazione di auto private.

Foto di Enrico Bonizzoli
Se fino ad ora sono stati già spesi circa 100.000 €, l’unica osservazione è che parte di quel denaro potesse – come previsto – essere utilizzato anche per un intervento di qualità atto a sistemare in modo più strade e marciapiedi. Essere in favore delle biciclette non significa dover rinunciare a mettere in sicurezza gli stessi ciclisti e poi tutti i cittadini… non solo motociclisti o utilizzatori di monopattini… perché non pensare anche alle persone anziane che con difficoltà si muovono sui marciapiedi danneggiati, così come i disabili in carrozzella?
PISTE NON ADATTE A TUTTE LE RUOTE
La nuova pista ciclabile sopra citata rivela non poche criticità relativamente ai disabili che si muovono su carrozzina. Preoccupazione condivisa da Alessio Tavecchio, che in seguito a un incidente di moto, è rimasto confinato su una sedia a rotelle, e che oggi è presidente di una Fondazione che porta il suo nome.

ALESSIO TAVECCHIO (PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE ALESSIO TAVECCHIO)
Una realtà che a molto a che fare con la mobilità: offre infatti un Servizio Trasporti a favore delle persone disabili e di anziani tra Monza e l’area della città metropolitana di Milano. In particolare, avvalendosi di autisti volontari, assicura più di duemila passaggi ogni anno. Secondo lo sguardo esperto di Alessio, il fatto di aver creato delle ciclabili tra il marciapiede e i posti auto che ora occupano gran parte della carreggiata, non solamente mette a rischio il disabile che deve scendere dall’auto in mezzo alla pista ciclabile, e il normodotato che lo fa scendere dal veicolo, perché potrebbero essere investiti dalle biciclette o dalle auto sul lato opposto. Inoltre non sono stati previsti gli scivoli per accedere al marciapiede, fatto salvo i pochissimi nei pressi degli stalli per disabili. In altre parole, chi è in carrozzella deve muoversi sulla pista ciclabile fino a quando non incontra lo scivolo.

Il Servizio Trasporti della Fondazione Alessio Tavecchio, a vantaggio di persone disabili e anziani
“Non c’è niente di più pericoloso” afferma Tavecchio. A tutto ciò si aggiunga, nel caso della sua Fondazione, che alcuni volontari non si sentono di prestare la loro opera a causa di queste barriere architettoniche. E questa visione si è concretizzata quando si è verificato il primo incidente sulla ciclabile di Corso Venezia: un’auto che doveva attraversare il passo carrabile, a causa degli scooter parcheggiati non è riuscito ad avvistare una ciclista in arrivo che è finita per terra, colpita dall’automobilista ignaro. Ancora una considerazione. Disagi sono previsti anche per i furgoni: l’attività di carico e scarico avverrà probabilmente in mezzo alla strada, senza contare che sulle corsie rimanenti per la circolazione, il traffico sarà promiscuo, ovvero mezzi privati insieme a quelli del trasporto pubblico. È altresì probabile che proprio un congestionamento del traffico possa diventare un ostacolo per mezzi di soccorso o di pronto intervento.

Foto di Enrico Bonizzoli
Personalmente mi schiero decisamente al fianco di Alessio Tavecchio e delle persone più fragili, ma mi preme ripetere che non è da considerarsi meno importante il problema della sicurezza stradale per i ciclisti su piste tanto pericolose, e il tema delle buche non risanate, perché costituiscono un rischio costante per tutti: per questo motivo parte dei fondi a disposizione dell’Assessorato della Mobilità ritengo dovrebbero essere investiti per rigovernare strade e marciapiedi. Quando riprenderemo il nostro impegno in tal senso, ci rivolgeremo nuovamente a voi, cari lettori, per creare una nuova mappatura delle zone che richiedono interventi sicuri. E vi ringraziamo già fin d’ora per il vostro prezioso contributo. Sperando che queste ottime iniziative…non finiscano per andare sempre a buca!