Milano All you can’t eat: rischio spreco alimentare.
Stiamo rivivendo le scene apocalittiche dei supermercati con i banchi completamente svaligiati, degli assalti ad accaparrarsi i viveri, delle risse in coda alla cassa, dell’acquisto compulsivo e frenetico dei primi giorni dalla diffusione dell’epidemia. Non è difficile prevedere che episodi simili si verificheranno ancora. Quanto di tutto questo cibo andrà o è già stato sprecato? Quanto si deteriorerà perché non conservato correttamente?
Con la chiusura degli istituti e delle mense scolastiche, dei mercati pubblici, dei locali, con bar e ristoranti sigillati, attivi solo per le consegne a domicilio, con le nuove disposizioni sulla zona rossa che da Milano comprende tutta la Lombardia e, da qualche giorno, l’intero Paese, una quantità incommensurabile di alimenti freschi rischia di deperire, implicando conseguenze economicamente, eticamente ed ecologicamente drammatiche e inaccettabili.
Le soluzioni antispreco di Milano
La nostra città si è dimostrata fortunatamente sensibile e previdente in materia di sprechi alimentari. Un’iniziativa di Milano Ristorazione, la società di catering che garantisce l’approvvigionamento delle mense scolastiche, circa 85.000 pasti al giorno, ha permesso di preservare oltre tre tonnellate di cibo fresco donandole ad associazioni che si occupano di distribuzione di viveri ai non abbienti, quali il Banco Alimentare, i City Angels o il Refettorio Ambrosiano.
Centri di raccolta in zona Isola e Lambrate
L’hub di raccolta delle eccedenze alimentari via Borsieri, proprio a ridosso della zona Isola, attivo da oltre un anno, ha già permesso di raccogliere oltre 77 tonnellate di cibo, per un valore di oltre 300 mila euro, garantendo un pasto a oltre 1300 famiglie.
Un altro progetto riguarderà la creazione di un secondo centro distributivo, che dovrebbe aver sede nel municipio 3, per le zone di Porta Venezia, Buenos Aires, Lambrate e Piola.
Come educare le nuove generazioni
L’educazione alimentare fin dalla tenera età è imprescindibile per contrastare questa piaga sociale che, in Italia, secondo dati dell’osservatorio, incide fino a 12 miliardi di euro all’anno, come ribadito dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
L ’iniziativa Momenti da non sprecare, sostenuta da Whirpool, ha coinvolto oltre 1800 istituti, circa 2500 studenti della scuola primaria che sono stati avviati ad un percorso ludico didattico su tutto il ciclo della trasformazione alimentare: dall’acquisto, alla conservazione, alla preparazione e infine al consumo. Ai bambini verranno spiegati alcuni basilari principi igienici e sulla stagionalità della spesa, attraverso l’ausilio di kit con materiali didattici.
Tecnologia e app per ridurre lo spreco
L’intuizione della start up danese To good to go risale a un lustro fa e consiste nel mettere in contatto ristoranti, bar e locali che hanno delle eccedenze di piatti freschi invenduti con potenziali consumatori.
Gli esercenti preparano delle Magic Box, contenenti prodotti freschi assortiti a piacimento, acquistabili direttamente online a prezzi molto concorrenziali.
Tramite la stessa App, attraverso la geolocalizzazione, il cliente potrà sapere dove recarsi a ritirare il pasto e in quali orari, mentre la composizione rimarrà segreta fino all’apertura della scatola.
La formula ha goduto di un rapido e portentoso sviluppo, con l’adesione di quattordici paesi Europei e coinvolgendo, solo in Italia, oltre 3000 tra forni, negozi di alimentari, bar, pasticcerie, supermercati e hotel.
Un’ applicazione italiana recentemente introdotta è Bitgood di Confesercenti, cheprevede l’individuazione automatica, da parte del software, dei destinatari migliori per le derrate donate da negozi e ristoranti e la tracciabilità di tutto il processo attraverso la tecnologia blockchain. Tra i criteri di scelta si annoverano vicinanza, disponibilità al ritiro, e rapidità che generano un rating utile all’assegnazione.