Una passeggiata guidata per il Parco Sempione
Se ci tocca ancora osservare qualche giorno di quarantena, tra decreti e ordinanze restrittive, voglio partire da ciò che con una bella lettera aperta ai suoi studenti ha detto il preside del Liceo Scientifico Alessandro Volta.
In poche parole ha esortato a rileggere I Promessi Sposi del Manzoni (ma a me vien da dire meglio Storia della Colonna Infame), e a farsi una bella passeggiata all’aria aperta nei giardini pubblici di Milano. Si ma in quale Parco? Se dovessi scegliere, vi consiglierei il Parco Sempione, di cui ci siamo occupati più volte, per varie ragioni.
La mia scelta non è dettata solo dalla sua estensione, che permetterebbe una bella corsa intorno al suo periplo, ma perché dà l’occasione di visitare alcuni luoghi particolari, legati alla botanica, in primis, e, in special modo, alla storia di Milano.
Quanto alla prima motivazione, vi esorto a leggere i bellissimi contributi della nostra redattrice Marina Beretta, che correda sempre di bellissime foto i suoi contributi verdi, con tanto di precise localizzazioni in cui si possono trovare le più impensate essenze botaniche presenti nella nostra città.
Quanto a ciò che si può visitare all’interno, soltanto con una bella e sostenuta passeggiata potrebbe destarvi delle meraviglie a cui non avreste mai dato seguito, se non guidati o condotti. Ed è questo che vorrei fare qui con voi oggi. Mi servono solo le vostre gambe e un po’ di attenzione cliccando sui link che vi indicherò, quelle paroline o frasi con alcune sottolineature! Insomma con pochi tocchi potete confezionarvi un bel tour mentre correte o passeggiate con gli amici o con chi volete voi.
Iniziamo col dirvi che cosa rappresentava per Milano il Parco Sempione: più di un giardino concluso da una cancellata, così come si presenta oggi.

Il Castello, il Foro Bonaparte e il parco dall’alto, in una foto di BAMS/Rodella per LombardiaBeniCulturali
Ed era legato in maniera più che indissolubilmente al Castello Sforzesco che vi sta ai margini, e che a tutti gli effetti rappresenta l’inizio o la fine di questa ipotetica giornata che vi propongo dentro al parco! Si perché per vederne gli angoli più reconditi non basterebbe un giorno intero, alla faccia di coloro che dicono che a Milano non c’è nulla da vedere al di là del Duomo e del Cenacolo. Milano è una città tutta da scoprire, così come il nostro più esteso polmone verde del centro storico.
Allora come non farsi un anello di pista all’interno dell’Arena Civica, e soffermarsi a guardarne le gradinate o l’altro percorso ciclo-pedonale che vi gira intorno per capirne la storia e le vicende, a cui ha assistito suo malgrado, nel tempo.
Poi ripiegate verso l’Acquario Civico, tutto ciò che rimane dei padiglioni espositivi del grande Expo del 1906, insieme alla chiesa rossa del Corpus Domini di Via Mario Pagano, a pochi passi dal semicerchio di Via Melzi d’Eril-Canova che doveva fare da contraltare al Foro Bonaparte, voluto dall’architetto Canonica, per incorniciare l’antica Piazza d’Armi cittadina.

La Chiesa del Corpus Domini. così come si presentava in una vecchia cartolina del 1929, non tanto diversamente da oggi, sul perimetrale nord ovest del parco, sulla Via Mario Pagano.
Non lontano peraltro da un’altro autentico gioiello sacro milanese, poco noto ai più, la Chiesa di S. Ambrogio ad Nemus, di Via Peschiera, dalla parte opposta di Piazza Sempione. Sto parlando dell’unica piazza tonda della nostra città, con al centro l’Arco della Pace, con i due caselli daziari laterali, che in alcune occasioni sono pure visitabili.
E a quel punto addentratevi nella macchia per vedere la fontana dell’acqua marcia, una delle poche polle di acqua superficiale ancora rimaste in città da cui fuoriesce un liquido che, una volta ancora potabile, si dichiarava come curativo.

Fontana dell’acqua marcia, nei pressi dell’arena civica: fontana di acqua solfidrica ritenuta benefica. Attorno ad essa si radunano a piedi e in bicicletta gli anziani della zona per chiacchierare, riposare sulle panchine, abbeverarsi. Da una foto degli anni 70, di Federico Patellani
E ancora… vale la pena continuare il nostro tour virtuale visitando alcuni capolavori del moderno piazzati proprio in mezzo al parco, come il teatro di Burri, che ha come quinta la prospettiva sul cono ottico che dalla torre del Filarete arriva ad una degli scorci più belli e caratteristici di Milano, passando per il laghetto centrale.
Ma non finisce qui, se siete amanti dell’architettura moderna, c’è la bellissima e suggestiva Biblioteca proprio al centro del Parco, collocata su un promontorio, progettata per il Comune da uno dei più illuminati architetti del dopoguerra: Ico Parisi. Si tratta di una struttura dove sostare e meditare, magari dove leggersi un buon libro!

La biblioteca comunale degli anni ’50 al centro del Parco Sempione (foto da LombardiaBeniCulturali)
E ancora visibile da ogni angolo la Torre Branca, con un modernissimo ascensore con cui si può salire in cima, fino al ristorante panoramico, ormai dismesso da anni, e da cui si può godere lo Skyline ormai ben diverso di Milano! Proprio ai suoi piedi poi c’è poi la cascina nascosta, difficile da trovare, ma con un po’ di aiuto non impossibile! Una caccia al tesoro avvincente, con un piccolo aiutino, consistente nella giusta localizzazione segnata sulla mappa qui sotto.

Localizzazione della cascina nascosta tra l’Arco della pace e la Torre Branca, a sinistra dell’immagine.
Non si può che terminare il nostro tour con il Palazzo dell’Arte di Milano, l’enorme mole a ferro di cavallo in mattoni rossi voluta per una esposizione che già dal Ventennio si teneva ogni tre anni (appunto detta Triennale) per presentare le grandi novità della tecnica e dell’arte che la nostra città sfornava a ritmo serratissimo.
Sono sicuro di dimenticare qualcosa, ma allora spetta a voi scoprirlo e segnalarcelo!
Buona passeggiata, a km e costo 0, o quasi!