Giorgio Morandi: tra cornici, colori ad olio e cucina bolognese
Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano: uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento e considerato tra i maggiori incisori mondiali di questo secolo. Via Fondazza n° 32. 1° Piano. Bologna. È qui che ha abitato la famiglia dell’artista.
Detto questo, nulla che non conoscete. Questo piccolo libro, “Una straordinaria normalità – cucina e ricette in Casa Morandi” mi è praticamente “caduto tra le mani” in un momento di affannosa e smaniosa ricerca di un’ispirazione. Un piccolo gioiello pubblicato circa 3 anni or sono, tuttavia attuale e godibile nella sua stesura, nel “dipingere” – passatemi il termine – la storia meno nota di un grandissimo artista contemporaneo. Il momento della colazione, del pranzo e della cena erano sacri a casa di Morandi.
Casa Morandi
Tutti sappiamo e molti condividono il pensiero che la cucina sia il cuore pulsante di una casa: ci si ritrova a inizio e fine giornata, si consuma cibo cucinato con il cuore, ci si guarda negli occhi e ci si scambiano le esperienze del giorno. Così era anche a casa di Giorgio Morandi. Questo libro, a mio avviso, ben rappresenta l’atmosfera che si respirava a casa dell’artista, l’intreccio che ha magicamente legato questa famiglia, dapprima con la madre Maria e successivamente con le tre sorelle, le quali hanno dato vita ad un ricettario raccolto negli anni.
Il profumo… dell’arte
C’è un’insolita affinità, un legame che unisce gli artisti che lavorano nella propria casa. Mio padre era, tra le tante cose, anche pittore quindi conosco bene l’atmosfera… per gli scrittori il profumo della carta, dell’inchiostro o della scolorina… ma per i pittori dominavano le resine, i colori ad olio, la trielina, i pastelli a cera o gli acrilici… in quella casa di Bologna c’era tutto questo in un amabile mix con i profumi della cucina: le zuppe, i biscotti, il brodo (come si racconta nel libro), i funghi che Giorgio Morandi tanto amava.
Questo particolare binomio accoglieva e sorprendeva i numerosi ospiti, celebri o meno, che visitavano la sua casa, anche dopo la sua scomparsa. Il fascino magnetico di un artista che ha sempre lavorato e vissuto tra quelle mura e praticamente quasi mai viaggiato. Alcuni degli strumenti di cucina vennero spesso riprodotti nei sui dipinti.
Il Ricettario
Ci troviamo di fronte, e non esagero, ad un piccolo gioiello. Ricette, articoli di giornale, amorevolmente raccolti e conservati dalla madre Maria e dalle tre sorelle che con lui vivevano: Annetta, Dina e Maria Teresa. Annetta era la sorella che più si spendeva ai fornelli; Dina era dedita al ricevimento degli ospiti che via via si avvicendavano: Maria Teresa, la più giovane, osservava e
apprendeva. Ma non solo di cucina si narra: aneddoti, testimonianze, annotazioni e spaccati di vita quotidiana. Nessuna di loro si sposò mai, come il fratello del resto. Tra le ricette (alcune non proprio light) salta subito all’occhio la prevalenza di ricette dolci, tanto amate dalla famiglia e soprattutto i nomi curiosi di alcune di loro: zuppa nel sacchetto, bomba di riso, biscotti duri, panettone marietta…
200 pagine di fotografie, strani utensili, fogli di quaderno, ricette originali che ci restituiscono l’immagine di una famiglia tutto sommato normale ma culla di grande ed innegabile talento artistico.
Maestri dell’arte… in cucina
È facile pensare che non solo Morandi godesse della buona cucina: non tutti sanno che Jackson Pollock amasse trascorrere tempo di qualità tra l’orto e cucina della sua casa di campagna; Paul Cezanne nutriva una grande passione per la crema di acciughe alla provenzale; Monet ebbe il suo ricettario di famiglia; Frida Kahlo e i suoi coloratissimi piatti messicani facevano bella mostra quando accoglieva i propri ospiti (ricette raccolte nel volume Frida’s Fiestas, Recipes and Reminiscences of life); Picasso e la sua manifesta “storia d’amore” con il cibo… insomma, un viaggio che non ha mai fine.
@piccoloteatro.org