I custodi della tradizione: le Confraternite del food!
Le Confraternite Gourmet: un mondo affascinante e a tratti misterioso, costellato di Gran Maestri, Cavalieri, giuramenti, tonache, mantelli, medaglioni, copricapi. Immaginarle è complicato, farne parte ancor di più. L’idea di questo mio primo articolo del 2020, è venuta un po’ per caso… in uno di quei pomeriggi distratti, annoiati, dove si fa tutto e niente. E poi succede che vuoi vederti un film leggero e solare. La scelta cade su Benvenuti al Sud. Lo spunto viene dal protagonista “Alberto Colombo”, interpretato dal poliedrico artista Claudio Bisio, membro dell’illustrissima Accademia del Gorgonzola. Da qui nasce la curiosità di “investigare” sulle Confraternite legate al mondo dell’eccellenza gastronomica. È stato un po’ come scoperchiare il vaso di Pandora: un caleidoscopio di associazioni di tutti i generi e ben distribuite lungo tutto lo stivale.
Cos’è una Confraternita
Il nome deriva, com’è ovvio, dal latino “cum” e “fater” ovvero “con fratello”. Le prime risalgono all’epoca Medioevale come comunità religioso-professionali. Fra le più antiche e riconosciute, italiane, emerge tra tutte la Confraternita di Valdobbiadene (fondata nel 1946) e l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e Vini D’Alba (fondata nel 1967). Il massimo splendore per le Confraternite gourmet è sicuramente la 2a metà del ‘900. Esiste nientemeno dal ’74 la Federazione Italiana Circoli Enogastronomici (Fice) con sede a Savona e nata da un’idea brillante del fondatore Francesco Mazzoli. Lo scopo era di valorizzare l’estrema varietà di eccellenze culturali e gastronomiche e favorirne la divulgazione. Ad oggi la Federazione conta circa 115 Circoli associati.
Le Confraternite sono delle “famiglie artificiali dove tutti i membri sono uniti da una volontaria fraternità”.
Torniamo a noi… alcuni circoli, negli anni, hanno coinvolto nomi altisonanti quali Ugo Tognazzi, Anthony Quinn, Giuliano Gemma, Paolo Villaggio.
L’idea di fondare la Confraternita del Tartufo nacque durante le riprese di un film, La Califfa, con protagonista Romy Schneider, quando Ugo Tognazzi pensò bene di assaggiare i pregiati tartufi neri. Nacque così l’idea della Confraternita dopo l’ennesima cena alla quale parteciparono appunto Anthony Quinn, Giuliano Gemma e Paolo Villaggio! La seconda riunione si tenne a Parigi dove Tognazzi stava girando La grande abbuffata. Con l’occasione entrarono a far parte del gruppo Marcello Mastroianni, Catherine Denevue, Michel Piccoli e tutto il cast del celebre film.
Confraternite a due passi da Milano
Davvero non immaginavo di poter trovare una confraternita alle porte della nostra “Mediolanum”. Tra le ultime nate (2015) scopro l’esistenza della Confraternita dell’Ossbuss (ossobuco) la cui sede si trova presso il L’Antica Osteria La Rampina di San Giuliano Milanese, luogo storico e di radici cinquecentesche. Tra gli affiliati molti ristoratori che hanno prestato giuramento per la corretta e fedele diffusione della ricetta originale.
Una meravigliosa varietà
Un altro elemento pluri-tutelato è il baccalà: nord a sud ne abbiamo almeno 6. Altrettanto note sono le Confraternite della Tagliatella, del Tortellino, del Brodetto di Fano, del Bollito Misto, e molte
altre. Nonostante sia un modo curioso, fatto di mantelli e giuramenti, ciò non toglie alla profonda serietà degli associati. Ci vien da sorridere ma è comunque un valido sistema per conservare e tramandare integre le eccellenze e le tradizioni. Tra le moltitudini vi segnalo ancora: la Confraternita d’la Tripa, del Gorgonzola (PV), della Polenta, della Bagna Caoda, del Tortello Cremasco, l’Arci Sodalizio per la ricerca del Culatello Supremo. La lista è davvero infinita per poterli citare tutti!
Ognuno di questi Circoli Enogastronomici stipula e ha stipulato statuti, depositato ricette, tutelato e protetto eccellenze rare mantenendole cosi, vive nel tempo.
E voi a quale Confraternita vi iscrivereste? Personalmente a quella del Gorgonzola…
Fatecelo sapere attraverso il blog o i nostri social.
Alla prossima!
©Medusa @FICE