L’oro e il rosso dell’autunno
Se l’inverno promette e la primavera è speranza, l’autunno convoglia gli animi nella dimensione dell’intimità, dopo la chiassosa estate. Lo fa disseminando le tinte calde delle foglie che si preparano a terminare il loro ciclo e che, prima di cadere, esplodono in colori carichi di un fuoco intenso, il calore interiore di una brace che penetra nei cuori per prepararci ai mesi freddi in arrivo. Questa pagina vegetale che accende le giornate ormai grigie è intorno a noi in tutta Milano, basta alzare (ma anche tante volte abbassare) lo sguardo e godersela fino in fondo.
L’oro dei liriodendri
Riconoscerli è facilissimo. Basta guardare le singolari foglie a quattro punte, simili a verdi pagode. Ma i liriodendri sono anche alberi timidi, che non si danno da fare per mettersi in mostra, e passano spesso inosservati.
In autunno, invece, le foglie si tingono di giallo oro, talmente intenso da fendere la nebbia e illuminare le nubi. Impossibile allora non notarli. Il mio consiglio è di memorizzarne la posizione e andare a rivederli verso fine maggio, quando scoprirete che tra quelle stesse foglie si appartano i bellissimi fiori giallo-arancio (vedi sotto) a cui l’albero deve il nome scientifico, Liriodendron tulipifera, albero-giglio portatore di tulipani!
da vedere in piazzale Bologna, piazza Zavattari, via Veniero, piazzale Accursio, via Console Marcello, via Passo di Brizio, via Berna, via Lorenteggio, piazzale Tripoli, piazza Abbiategrasso, viale Ortles, viale Ungheria, piazza Aspromonte, piazza Aspromonte, via Marina…
Il rosso dei liquidambar
Liquidambar styraciflua o albero che secerne il profumatissimo storace, balsamo lenitivo che sembra ambra liquida. Poesia del nome, poesia delle foglie a cinque/sette punte, nette e decise, che emanano una gradevole fragranza se stropicciate.
In autunno, i liquidambar “prendono fuoco”. Iniziano gradualmente, alternando il verde al giallo, fino a esplodere in una palette completa di rossi da fare invidia allo spettacolo nordamericano dell’Indian Summer. Tra un carminio e un amaranto si insinua il verde delle coreografiche infruttescenze sferiche, che non lascia dubbi all’identificazione.
E a proposito di Indian Summer, non confondete i liquidambar con gli aceri (a destra nell’immagine qui sotto). Razionalisti i primi, barocchi i secondi. Decisamente due mondi diversi.
da vedere in via Correggio, via Albani, piazzale Libia, via Inganni, piazza Tirana, viale Ortles, viale Ungheria, piazzale Dateo, viale Sarca, piazzale Lugano, viale Regina Margherita, piazza Della Repubblica…
Il rosa di prunus e lagerstroemie
Chi può dire di non avere sotto casa un albero che, all’improvviso, si ricopre di una fitta compagine di incredibili fiori rosa a triplice corolla. Ormai credo siano rimasti pochi i luoghi di Milano in cui non sia presente un gruppetto di ciliegi da fiore (genere Prunus). Certamente, per quel breve periodo di aprile, diventano protagonisti, poi sembrano tornare nell’oblio.
Salvo che in autunno il rosa dei fiori riaffiora nelle semplici foglie ovate e ripropone il marchio di fabbrica di questi alberi. Foglie e fiori a confronto nell’immagine qui sotto.
Anche le lagerstroemie sono alberi “silenti” per buona parte dell’anno. Trionfano tra fine estate e in autunno, con una valanga di pannocchie rosa intenso poi sostituite da timide foglioline della stessa tonalità (nella foto sopra). Se guardate il sottile tronco chiaro leggermente sfaldato non potrete perderle.
Il colore rosa riserva ancora qualche sorpresa nella frescura autunnale. Tra le lucide foglie coriacee delle grandi magnolie, verde scuro da un lato bruno-ruggine dall’altro, fanno capolino i frutti simili a pigne di un bel color rosato; si apriranno a breve per rivelare la presenza di semi rosso fuoco. E solo due settimane fa, in una piazza ho incontrato ancora qualcosa di rosa… queste bellissime rose autunnali.
tra i moltissimi ciliegi in città, segnalo quelli di piazza Giulio Cesare, per la loro caratteristica bicolore (ne parlerò tra qualche mese)
lagerstroemie da vedere in via Paolo Uccello, via Ettore Ponti, piazza Bande Nere, via Fratelli Rosselli, viale Sabotino, via Clericetti…
Il giallo di ginkgo e tigli
Alto, slanciato, elegantissimo, il ginkgo tiene fede al suo ruolo di albero sacro dei templi buddhisti e alla fama di albero fossile, arrivato fino a noi dai tempi del Giurassico. Ondeggia sinuoso nel vento e sembra farsi aria con le snelle foglie a forma di ventaglio, tremule sul picciolo, che in autunno assumono il colore giallo che più giallo non si può.
Altrettanto gialli sono i tigli, alberi maestosi che non di rado creano una scenografia come quella della foto qui sotto. Tornate da loro in giugno e lasciatevi inebriare i sensi dall’intenso profumo morbido e mellifluo.
ginkgo da vedere in via Monte Rosa, parcheggio Ikea vigevanese, via Canonica, esemplare secolare in via Sant’Elia…
Il marrone bruciato delle querce
È un vigore mansueto l’espressione di questi colossi presenti soprattutto nei parchi, data l’imponenza. La specie più diffusa è Quercus rubra, quindi rossa, anche se il clima milanese tende a tingerla di tutte le sfumature del marrone. La foglia lobata è la sua caratteristica, che la rende inconfondibile.
E se di marrone si parla, colore a me prediletto, come non lasciarsi incantare dal calore di queste foglie di faggio (foto sopra), albero mistico che ispira alla contemplazione. Avvicinatevi per scoprire la peluria che ricopre i margini delle foglie, a pagina nervata, e che vi dirà che si tratta di un faggio.
Il faggio è un albero montano, adattato alla città, così come il frassino, che preferirebbe climi più rigidi. Non troveremo a Milano il venerando Yggdrasill, l’albero cosmico della mitologia norrena spesso identificato con un frassino; solo piccoli alberelli che però, in autunno, riscaldano l’aria con il loro colore.
segnalo le querce del parco di Trenno, che vedete anche nell’immagine iniziale, i frassini di City life e di via Tesio e uno splendido esemplare di faggio pendulo in via Mincio
Il viola dei gelsi
Morus alba, l’albero del Moro, inteso come Ludovico, e delle dolcissime more. Un simbolo della manifattura milanese del Rinascimento, celebrato da Leonardo nella Sala delle Asse, come già raccontato qui.
Le foglie autunnali del gelso completano la gamma cromatica di questa stagione con un intenso colore viola, da ritrovare nelle foglie del cotino e in questa particolare ortensia a pannocchia.
gelsi da vedere al parco di Trenno, via Carlo Bo, largo Ildefonso Schuster
Il multicolore dei tappeti
Dopo avere guardato in alto e osservato le foglie, divertitevi a riconoscerle in questi tappeti che ricoprono i marciapiedi, macchie di colore che allietano l’andar per vie.
Finale a sorpresa
L’autunno è la mia stagione preferita e mi riserva sempre qualche sorpresa. Probabilmente sapeva che il viola è un colore che amo indossare e che si intona con le gamme cromatiche della stagione quando nell’alba piovosa di una domenica di ottobre, alla partenza della Vigorelli-Ghisallo, il cielo ha voluto salutarmi così.
Testo e foto di Marina Beretta.