Outdoor cooking: l’avventura della cucina all’aperto!

Outdoor cooking: un termine inglese che non vi deve spaventare, semmai incuriosire. Si tratta semplicemente di cucinare cibo fuori casa: nei boschi, vicino alle rive di laghi o fiumi. Si potrebbe paragonare ad una “pratica” scout… ma non proprio. O alla tendenza del momento che ha dato vita ad una seguitissima community anche in Italia: il famoso Bushcraft. Ma anche questa è un po’ distante dal nostro argomentoScrivo molto di cucina tradizionale ma conoscere una persona che pratica regolarmente outdoor cooking mi ha molto incuriosita e di questo vi racconterò diffusamente. 

Preistoria e comparsa dell’uomo sulla terra

La ricerca del cibo e la lotta per procurarselo hanno determinato la crescita o la scomparsa di intere civiltà, con annesse guerre e migrazioni. Il passato preistorico è difficile da immaginare e ancor più difficile immaginare creature appena senzienti dedite alla cucina. Tuttavia, questi uomini lo hanno fatto. Sono stati i primi ad inventarla anche se non conosciamo con precisione assoluta il periodo. Forse l’arte della cucina è iniziata con la scoperta del fuoco e si è poi evoluta: si dovrà convenire che i primi ominidi già cuocevano i cibi.

Quest’uomo ha saputo adattarsi ai cambiamenti e aggiungere carne al suo menu vegetariano. È diventato cacciatore guadagnando vantaggi evidenti: il suo cervello si è sviluppato maggiormente ed è diventato più astuto, più scaltro. Dalla carne cruda a insetti o larve, da secrezioni di ghiandole mammarie stantie o semi tostati, senza dimenticare tutte le erbe atossiche… un menù tipico di quelle ere. Lo stesso uomo già disponeva di una serie di strumenti scolpiti nella pietra, sia del tipo comunemente chiamati assi o bifacciali, o come quelli noti come raschiatoi su scheggia. Si sono trovate tracce di capanne, falò risalenti al Pleistocene ma… quel che conta è che si cucinava!

Il desiderio sempre più urgente di… avventura!

Se è vero che il Milanese (nel nostro caso) ama la sua città, i suoi locali, gli aperitivi… è vero anche che non disdegna di fuggire dalla città e rigenerarsi tra laghi, fiumi e montagne. E perché no… anche muovere i primi passi verso la pratica dell’outdoor cooking. Non servirà portarci un pesantissimo barbecue ma basteranno uno o due fornelletti a gas e pochi altri suppellettili per creare una piccola cucina da campo.

In merito a ciò ho voluto fare una chiacchierata con una nuova amica di MaQ che ha gentilmente condiviso con me questa sua grande passione e di questo la ringrazio molto.

Ho conosciuto Samanta Cornaviera in occasione della recente Mostra di Francesca Pavesi della quale avrete certo letto l’articolo di lunedì 16 settembre.

Samanta è principalmente una speaker affermata, una doppiatrice ma coltiva un’infinità di passioni tra le quali gestisce un blog davvero originale che vi consiglio di visitare a questo link

– “Appena posso mi organizzo e faccio una bella camminata in montagna, accompagnata da qualche amica ugualmente appassionata. L’ideale è essere in un bel gruppetto di 3/4 amiche per poter distribuire equamente i pesi e la voglia di wild. Consiglio sempre di appostarsi vicino a corsi d’acqua, mai in mezzo al bosco per scongiurare spiacevoli disagi tipo lasciare fuochi incustoditi” –

Altri consigli di Samanta sono di, oltre a godersi il paesaggio, raccogliere lungo la strada qualche rametto secco per poi aver materiale sufficiente per accendere un paio di fuochi e perchè no… se è stagione (e se si riconoscono) anche qualche fungo.

-“Il mio zaino ha una capacità di 30 kg anche se non serve riempirlo tutto…

stoviglie (una wok di media grandezza), almeno un paio di fornelli da campo, piatti, posate, bicchieri compostabili, una moka, del buon vino per condividere l’esperienza… –

– “Buona abitudine è, prima dell’escursione, acquistare i prodotti locali: formaggi, insaccati, ecc. per godere appieno della tradizione. I piatti che riesco a cucinare non sono poi così semplici: paste risottate, one-pot per ottimizzare le stoviglie. Le mie ultime ricette? Pasta alla NormaPasta all’ossolana, Costolette d’agnello marinate, Asparagi viola alla griglia” –

Un menù di tutto rispetto e molto gourmet per essere confezionato in una “cucina da campo“. E se proprio non riuscite ad accendere il fuoco perché un po’ inesperti… portate con voi un caramellatore! No panic! Trattasi semplicemente della fiamma per fare la creme brulè, per colorare le meringhe. Si rivelerà un fedele alleato.

Facendo la somma, questa è un’esperienza da farsi in giornata, con pochi rischi e discreto impegno. Ma come non dare enfasi a coloro che si sentono più esperti, impavidi e desiderosi di sperimentare un’avventura davvero coinvolgente, anche in solitaria?

Il Bushcraft… la risposta estrema!

Qui siamo in zona prevalentemente “maschi Alfa“. Su You tube ci sono un infinità di video dedicati a questa pratica e diciamo che la percentuale più alta è riservata agli uomini. Il Bushcraft è un insieme di infinite tecniche, sia mentali che fisiche ma per avventurarsi nella natura selvaggia, avrete bisogno anche del giusto equipaggiamento. È un’attività che comporta l’uso di infiniti strumenti, senza un investimento esagerato, ma che allo stesso tempo permette di avere tutto il necessario per la prima avventura: Abbigliamento Outdoor – Zaino – Tenda/Tarp – Sacco a pelo – Coltello – Sega – Gavetta – Bussola.

Accendere un fuoco è forse una delle cose principali da saper fare.

È di fondamentale importanza per: cuocere il cibo – riscaldarsi (soprattutto nei climi rigidi) – bollire l’acqua o i cibi per eliminarli dai batteri – tenere lontani i predatori o i fastidiosi insetti – riscaldare l’acqua per lavarsi – fare segnalazione -asciugare gli indumenti e molto altro ancora… A questo link troverete la più grande community di Bushcrafter italiana: trovate corsi, dispense, store, consigli e molto molto altro. Un progetto per affrontare preparati e in sicurezza le vostre avventure nella natura selvaggia.

Il mio consiglio finale è… scegli la zona verde più vicina a voi, preparate lo zaino e partite per la tua avventura di outdoor cooking.

Foto: @pexell – @samanta cornaviera – @instagram – FB: https://www.facebook.com/samanta.cornaviera

Share this:

Leave a comment