Vicino a Milano Terz’Alpe, una piacevole meta, a metà…
…a metà strada sul sentiero dei Corni di Canzo.
Se siete in un periodo complicato, o avete semplicemente il desiderio di camminare in un bel posto, prendetevi una giornata, o anche meno e confidate nel ristoro della natura.
Una volta a Canzo (una cinquantina di km da Milano) seguite le indicazioni per la fonte Gajum. Se è un giorno feriale potete arrivare fino all’inizio del sentiero (alla fonte Gajum)

scultura di Alessandro Cortinovis
dove c’è posto per diverse auto, altrimenti potete trovare posteggio un po’ più in basso a Canzo.
Incontrato l’albergo “La Sorgente” (483 metri di quota) si può salire subito dopo a sinistra (via per le Alpi) o tenersi sulla destra (via per San Miro). Si arriva al Terz’Alpe (in un’oretta di cammino) in tutti e due i casi. Se avete dei bambini potete salire a sinistra e cercare poi le indicazioni per il percorso “Spirito del Bosco” che inizia al Prim’Alpe con numerose sculture di legno di Alessandro Cortinovis. Ma noi invece saliamo tenendoci sulla destra seguendo le indicazioni per S.Miro per ascoltare e vedere invece lo spirito del torrente che costeggia quel sentiero.
La colonna sonora è davvero Feng Shui al 100% con l’acqua che scorre e numerosi versi di uccelli. E potete trovare autentici angoli di giardini zen naturali.
Per un’ escursione più didattico-naturalista questo è un sentiero geologico, con molti cartelli curati dal Gruppo naturalistico della Brianza fondato da Giorgio Achermann nel 1960,che raccontano la storia del sentiero e si incontrano anche diversi massi erratici, alcuni provengono dalla lontana Val di Mello.
Sarete immersi in un bosco di nocciolo, carpino nero, frassino maggiore, ciliegio, acero montano, tiglio.
Dopo una decina di minuti di salita vi troverete ad un bivio e se non avete fretta
potete fare una piccola deviazione salendo a destra per la chiesa di S.Miro (5 minuti).
Poi tornate indietro per riprendere il sentiero per il Terz’Alpe. Qui vi potete davvero godere con occhi, sensazioni e udito la bellezza degli alberi che vi donano la loro calma energia, dell’acqua che scorre
e la forza della terra che vi sostiene e vi cura.
La salita non è ripida, fino ad un centinaio di metri dal rifugio. Se non siete molto allenati fermatevi a riprendere fiato, prima di prendere di petto l’ultima “pettata”,
molti gradini che possono ricordare il sacrificio finale per ottenere poi come premio il beneficio del ristoro. Dopo un centinaio di gradini, dal basso vedrete il rifugio e sullo sfondo i Corni di Canzo.
Il rifugio è l’agriturismo” La Fattoria” dove potete mangiare qualcosa o fermarvi sui tavoloni davanti all’ingresso.
Siamo a soli 770 metri, ma la vista è generosa.
Ci sono diversi animali, cavalli, capre, asinelli, cani ecc. Anche da qui le mete sono tante, come
proseguire per l’alto percorso geologico, o raggiungere i Corni di Canzo, ma noi ci limitiamo
a ridiscendere girando a destra per il bosco. Qui la discesa è dolce ma se non ci siamo stati da novembre scorso avremo una spiacevole sorpresa prima di arrivare al Prim’Alpe. A fine ottobre scorso, lo stesso nubifragio con venti fino a 200 km/h che causarono la strage di alberi nel Bellunese, fece strage di piante anche qui.
Alberi secolari divelti dalla furia della natura, il paesaggio è decisamente cambiato. Il rifugio rimase indenne ma il bosco fu letteralmente decimato.
Anche i pali della luce vennero piegati tant’è che ora i cavi sono stati interrati per evitare la stessa sorte nel futuro. Migliaia di tronchi sono ora pazientemente tagliati e accatastati ai bordi del sentiero e se prima era solitamente coperto di aghi di pino creando un terreno morbido, ora quei pini e conifere varie non ci sono più e il terreno è più polveroso. Dopo una ventina di minuti si arriva al Prim’Alpe
dove inizia per chi vuole il sentiero Spirito del Bosco. Qui le fontane di acqua fresca non mancano.
Il Rifugio Prim’ Alpe
meriterebbe un articolo a parte per chi volesse organizzare weekend con gruppi. Da lì, scendendo, dopo pochi metri si pò deviare a sinistra per il vicino belvedere (Pra del Baton a 1 minuto di cammino) da dove si può apprezzare dall’alto la chiesa di S.Miro.
Riprendendo il sentiero d’ora in poi è tutto in discesa e si ritorna in una ventina di minuti all’albergo “La Sorgente”
e alla fonte Gajum. Portate l’attenzione su come vi sentivate prima
e come vi sentite ora, all’arrivo.
Magari un pochino stanchi, ma sicuramente grazie alle grandi risorse della natura, rigenerati.