Al mercato dell’Est…
All’inizio fu la Fiera di Sinigaglia, nella milanesissima via Giovanni Aurispa, dove si andavano a comprare le tracolle militari per la scuola, le giberne, le cinture dell’esercito, gli eskimo, i fumetti, i dischi usati e le biciclette di provenienza più o meno lecita (un rito iniziatico per molti giovani milanesi). Era il più antico mercato delle pulci di Milano. Il nome era dovuto all’omonima fiera annuale del Comune di Senigallia, nelle Marche, che era stata un porto franco.
Rapidamente, però, il profumo di usato e di vecchio (si chiamava così prima di cominciare a dire vintage) fu superato a favore delle boutique e dei brand che conquistarono la Milano da bere. La Fiera di Sinigaglia non venne mai dimenticata ma spostata via via in zone più marginali e decentrate.
Seguirono variazioni sul tema e sul luogo, per arrivare agli e-market, da E-Bay in avanti. Capitolo archiviato e trasportato nel mondo virtuale.
Poi qualche giorno fa vengo trasportato (da mia figlia, ti pareva) in una sorta di universo intermedio; una selva neanche troppo oscura, una terra di mezzo in cui convivono blogger hipster e giovani punk, acquariani vegani e vecchi e nuovi tricicli Ape trasformati in are sacrificali per lo striffud.
Oggi si chiama East-Market il nuovo tempio del vintage più o meno usato, e il rito viene celebrato normalmente una volta al mese in Viale Mecenate 84, a Milano. Quando arrivate in zona nessuna possibilità di errore: l’intasamento del traffico indica chiaramente l’evento in corso. Ragion per cui prediligete comunque i mezzi pubblici che di parcheggi non se ne parla nemmeno.
I prezzi, ovviamente, non sono quelli di senigalliana memoria. Qui aspettatevi un bagno di gioventù (anche gioventù “diversamente giovane”) con birra al seguito e fumo da gratella mobile compreso. Per quanto riguarda gli acquisti potete spaziare dai capi e accessori di abbigliamento usati, ai vinili, al modernariato variamente inteso, a riviste e annunci pubblicitari dagli anni ’50 in poi. Stranamente quasi assenti libri e modernariato informatico che pure sarebbero un utile complemento. Carte di credito non sempre accettate, ma il sacco di dobloni al seguito dovrebbe sopperire.
Acquisti? Sì, ma anche no. Take it easy: al mercato a volte è bello limitarsi a guardare merci e facce, e respirare profumi e atmosfere…
©Foto e testi Massimo Molteni