The Black Image Corporation – Nero è Bello

Stati Uniti, anni 50-60. Sono gli anni della segregazione razziale che va sempre più stretta a una nazione che si affaccia con riluttanza al futuro. Nel 1945 a Chicago il nero John H. Johnson aveva fondato la Johnson Publishing Company che produsse due riviste: Ebony (nata nel 1945) e Jet (dal 1951). The Black Image Corporation è la mostra, ideata dall’artista  Theaster Gates, che porta nel cielo di Milano, negli spazi della Fondazione Prada Osservatorio, una parte degli archivi della Johnson Publishing Company.

Una collezione di oltre quattro milioni di immagini che hanno contribuito a definire i codici estetico-culturali dell’identità afroamericana contemporanea. Sono immagini ricercate, intense, quasi sempre in bianco e nero, che fanno da contraltare alla cronaca di quegli anni. Qui le immagini di moda, i ritratti raffinati e quelli più di basso intento testimoniano di un popolo che stava a ritagliandosi a forza uno spazio nella società americana. Ebony e Jet accompagnano questo sforzo richiamandosi alle grandi riviste di informazione e cultura, ma senza dimenticarsi degli appuntamenti sociali, come la Marcia su Washington del 1963.

Per Fondazione Prada Osservatorio Theaster Gates ha ideato questa mostra, incentrata sull’opera di due fotografi: Moneta Sleet Jr. e Isaac Sutton. Come afferma Gates, “con questo progetto, intendo presentare la creazione da parte di Sleet e Sutton di alcuni momenti iconici dell’identità femminile e, al contempo, proporre delle rapide incursioni nella vita delle persone comuni attraverso immagini inedite selezionate dalla Johnson Collection. Questi archivi indagano i temi della bellezza e del potere femminile nero, e credo che oggi sia il momento giusto per scavare nel lessico visivo della storia americana e svelare un’iconografia che, all’infuori della mia comunità, gode di scarsa visibilità. Ho voluto celebrare le donne di ogni genere, con una particolare attenzione per quelle afroamericane”.

 

Aperta sino al 14 gennaio 2019, per tutte le informazioni clicca qui.

 

Fotografie e testi: Massimo Molteni

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