Dieta vegetariana: mettete i cavolfiori nei vostri cannoni!
La dieta vegetariana e gli “slogan” (termine desueto per noi pubblicitari!!!) del ’68: dieta vegetariana la trionferà. La verdura al potere! Fate il sapore, non fate la guerra. Lotta dura con la verdura. Perché questo binomio tra questo tipo di alimentazione e la contestazione dei dì che furono?
Un po’ si scherza, è vero, ma il fatto è che osservando qui in città molti giovani di oggi e confrontandomi anche con i loro genitori, ho notato che in gran quantità hanno scelto di seguire un’alimentazione vegetariana o per meglio dire, una dieta che non preveda né carne né pesce, a tutto vantaggio della vita degli animali e del futuro del pianeta. E tutto in nome di una sorta di ideologia sostenibile, che permette ai ragazzi di affermare la propria identità. Tornando agli slogan del ’68, più che scendere in piazza come allora, si scende in tavola rivendicando con caparbietà un “vegetarianismo di protesta”.

Gli anni della contestazione giovanile (photo: Wikipedia)
… Che tuttavia prende le mosse da una visione etica di tutto rispetto: di sicuro ad alimentare (scusate il gioco di parole) questa vocazione, hanno contribuito l’informazione e alcuni video estremamente diffusi in rete, volti a mettere sotto i riflettori le spesso drammatiche condizioni di vita negli allevamenti intensivi di ogni genere e la crudeltà con cui alcuni animali vengono soppressi. In molti casi mi sento di dire che ci sia della facile demagogia e una probabile mancanza di trasparenza, a favore di chi trae benefici per il proprio business diramando questo tipo di informazioni. Però, visto che questo “neovegetarianismo” è un fenomeno piuttosto dilagante e che – come ho già affermato – deve essere rispettato in quanto generato da un orientamento etico, mi garba di analizzarlo per bene. Così ne ho parlato con una biologa nutrizionista che seguo e che stimo molto, la dott.ssa Lisa Colladet (che potete trovare su dietepertutti.it).

La Dott.ssa Lisa Colladet, biologa nutrizionista, che ho avuto il piacere di intervistare
Le ho chiesto innanzitutto cosa pensare di un eventuale “vegetarianismo di protesta”. Colladet mi ha risposto proprio… quasi con uno slogan: l’alimentazione vegetariana deve essere frutto di una consapevolezza, e non semplicemente di una CONVINZIONE. Si riferisce con queste parole in modo particolare ai giovanissimi, ai teenager: in estrema sintesi si dichiara tutt’altro che contraria alla dieta vegetariana; però afferma anche che specialmente chi appartiene a un’età in crescita, non può improvvisare un’alimentazione a caso, ma deve farsi seguire da esperti che lo guidino a conoscere le proprietà degli alimenti e a selezionare quelli più adeguati per il proprio organismo in formazione. Lisa Colladet rende concreta questa teoria: non solo nel caso dei giovani ma anche degli adulti, per esempio, spiega per bene quali siano i nutrienti irrinunciabili che si ottengono dai diversi alimenti. Entro i 20 anni di una donna, per esempio, è bene fare una corretta riserva di calcio che poi sosterrà l’organismo anche in un’età molto più matura. Inoltre, scoprendo le proprietà dei cibi, si può preparare insieme un programma dietetico che contempli tutti i principi nutritivi necessari per ogni età.

La lasagna versione primavera di Lisa Colladet con zucchine, carote, peperoni e curcuma
Lisa mi ha spiegato che molti cibi già pronti a base vegetale (oggi gettonatissimi) possono contenere molti zuccheri utili alla loro conservazione ma meno utili per la nostra salute, così come gli integratori alimentari non possono sostituire alcun pasto e sono consigliabili nei casi in cui realmente si manifesti una carenza specifica. I cambiamenti inoltre vanno fatti passo a passo: a un’introduzione “massiva” di legumi per procurarsi proteine, è preferibile per esempio un’assunzione graduale e nelle giuste quantità per il proprio benessere, con l’associazione a cereali (possibilmente) integrali per un apporto proteico più corretto. Le verdure sono ricche di Calcio, Ferro, Vitamina B ma sono meno assorbibili dall’organismo rispetto alle stesse sostanze contenute nei prodotti di origine animale e se non si vogliono perdere i suoi nutrienti essenziali, è bene pensare a consumare verdura cruda o cotta al vapore e non preparata con altri tipi di cottura. Si pensi che per esempio il Ferro contenuto nei prodotti vegetali viene assorbito solo al 30%…

Prodotti del mio orto urbano a km zerissimo: pomodori (per ora verdi), zucchine gialle e fiori di zucca
Qual è allora l’atteggiamento più equilibrato da adottare sia in caso di alimentazione tradizionale, sia nel caso di quella vegetariana? Lisa risponde con entusiasmo “dar retta ai segnali del proprio organismo, per cominciare!”. Poi, tornando alla famosa consapevolezza, bisogna puntare alla qualità. Il Km Zero non è pura fantasia: è bene scegliere la genuinità dei nostri prodotti e non sempre solo quelli più esotici.

Insalata mista, pomodorini, pompelmo bianco e rosa, semi di zucca e di girasole. Un ottimo consiglio di Lisa Colladet per il caldo o dopo un allenamento!
Per giovani e non del tutto ostinati vegetariani in crescita (che potrebbero consumare una tantum carne o pesce), è una buona regola ricordare che la qualità diventa sinonimo di buone pratiche sostenibili: in altre parole, scegliere allevamenti selezionati, dove si dà importanza alla vita degli animali, che vengono seguiti con cura e nutriti in modo corretto. E per quanto riguarda il mondo ittico, meglio pesci non d’allevamento, che abbiano vissuto in mare aperto. La tracciabilità dei prodotti, in effetti, ha una grande importanza… Lisa Colladet mette in pratica tutti questi suggerimenti, consigliando anche la preparazione dei cibi e facendo un’attività che trovo geniale: portare le persone a far la spesa, per conoscere per bene i valori nutrizionali degli alimenti e imparare a leggere in modo esatto tutte le etichette riportate sui cibi dei supermercati. Come si può vedere, ogni scelta alimentare ha il suo valore… basta non tirare su “barricate ideologiche”. La libertà (di scelta) al potere!
Nella foto di copertina il mio orto urbano homemade (anche la struttura!) su rotelle