Io ero, sono, sarò: il tumore al seno si può vincere
“Io ero, sono, sarò”. Prima, durante e dopo la malattia. Questo il significato della mostra fotografica presso la Sala Panoramica del Castello Sforzesco, che potete ammirare fino al prossimo 19 giugno. Il progetto, ideato da Coop Lombardia, e realizzato dalla fotografa e giornalista Silvia Amodio, è dedicato alle donne (ma non solo) colpite dal tumore al seno, e vuole lanciare un messaggio importante: la prevenzione è fondamentale e vincere si può!

La fotografa e giornalista Silvia Amodio alla presentazione della mostra. Ph_Fulvio Mandrini
LA MOSTRA
La mostra è composta da 50 fotografie di grande formato, di 49 donne e 1 uomo (perché anche gli uomini possono essere colpiti da tumore al seno), con solo un velo sul corpo, fotografie che descrivono in maniera elegante, originale e onesta la ferita e le storie di chi si è misurato con il dolore della scoperta e la fatica delle cure, ma anche di chi ha colto l’opportunità di rimettersi in gioco,ripensare a come prendersi cura di sé e trovare il coraggio di realizzare un sogno.

Ph_Fulvio Mandrini
Il progetto vuole essere una profonda riflessione sul tempo. Vi è inevitabilmente un prima, un durante, e un dopo la malattia.
La diagnosi di tumore segna una profonda cesura: la vita stessa viene messa in discussione.
La paura e il dolore fanno sentire come di fronte a un baratro, pronto a inghiottire in un buio che non fa immaginare luci.

Ph_Fulvio Mandrini
I legami umani, affettivi, di relazione, d’amore, è come se stessero per essere rubati da un ladro, che è la malattia, contro la quale, all’inizio, sembra quasi ci sia ben poco da fare. La mente si perde, e il corpo viene colpito, oltre tutto, nel caso di questo tipo di tumore, in una parte, il seno appunto, che contribuisce in modo importante alla percezione della propria identità di donna.

Ph_Fulvio Mandrini
Eppure la prevenzione, le cure, la forza, la determinazione e il coraggio, sono quelle armi fondamentali che permettono di affrontare il male. E non solo di affrontarlo, ma anche di vincerlo!

Ph_Fulvio Mandrini
Gli scatti dell’ Amodio sono poesia, perché sono un’ode alla vita, perché sono immagini di corpi sì segnati, ma che non devono essere nascosti: sono corpi bellissimi, vittoriosi, straordinariamente femminili e illuminati da una vita che ha ripreso a risplendere ancora più luminosa di prima.

Ph_Fulvio Mandrini
Il velo, leggero, trasparente e avvolgente, è il fil rouge di tutti gli scatti. Il suo utilizzo ha consentito di “giocare” sul set e di (s)velare non solo le parti del corpo colpite dal male, ma anche le cicatrici profonde e non sempre visibili.
Negli sguardi di queste donne si vede una miriade di sentimenti: la gioia riconquistata; la bellezza di riassaporare la vita in modo forse più intenso di prima; la forza di un animo che ha lottato per non essere annullato; la stupefacente sensazione di sentirsi ancora, e più fortemente, donna. Più semplicemente, sono i mille sguardi della vita!
E poi lo scatto di quell’unico uomo, Luca, che è finito sui giornali perché il tumore al seno negli uomini è raro, eppure esiste. E sempre Luca ha deciso di voler partecipare al progetto per poter aiutare gli altri.
Tutti gli scatti sono accompagnati dalle storie di ogni donna e anche di Luca: chi ha scoperto per caso la malattia tre giorni prima del matrimonio; chi si è accorto di qualcosa che non andava perché il figlio ha smesso all’improvviso di attaccarsi a uno dei due seni; chi ha notato una strana reazione da parte del proprio gatto; chi ancora si è sottoposta a un semplice controllo di routine.
Vi consiglio davvero di andare a vedere la mostra. Vi ho potuto ammirare il trionfo della vita, celebrata nella poesia dei corpi di queste donne e di quest’uomo che, insieme, ci dicono che il tumore al seno può essere sconfitto.
ORARI:
DA MARTEDÌ A DOMENICA DALLE 10.00 ALLE 18.30
LUNEDÌ: CHIUSO
INGRESSO LIBERO
Tutte le foto di: Fulvio Mandrini