Design Week: BE BRASIL!
Design Week, una settimana in cui Milano è davvero la capitale del mondo e, ovviamente, anche noi di Milano al Quadrato, non potevamo mancare! Abbiamo partecipato a un’anteprima Fuori Salone che riguarda lo splendido Brasile, che è presente con 65 artisti che racconteranno la storia del design brasiliano dal Modernismo ad oggi. L’appuntamento è allo Spazio EDIT di via Maroncelli 14, dal 17 al 22 aprile.
Vi presentiamo, e vi mostriamo, tutta la creatività, l’innovazione e l’originalità del Brasile, e una delle sue protagoniste che sarà presente al Salone del Mobile in Fiera.

Ph_Fulvio Mandrini
I progetti presentati sono diversi, il cui comune denominatore è quello di una grande innovazione, che enfatizza le caratteristiche di un Paese dove il design è uno dei principali motori economici. Il salone centrale dello spazio EDIT ospita la parte più consistente del progetto, la mostra “Dal Modernismo ad oggi”, attraverso i suoi elementi più significativi.

Ph_Fulvio Mandrini
“O Sentar do Brasileiro” (“Le sedute dei Brasiliani”): racconta le diverse modalità e le differenti tipologie di seduta, in un Paese dalle molteplici influenze culturali. Parole d’ordine di questo progetto: creatività, innovazione, sostenibilità. Tra i designer Jader Almeida, Guto Indio da Costa ed Estudio Bola. Curata da Ethel Leon (giornalista e professore di storia del design), è organizzata dal Progetto Raiz. Tra i prodotti esposti, la MIA Chair di Jader Almeida, che richiama linearità e geometrie semplici, pensata come un’estensione del corpo, e la CINTO Chair di Carol Gay, fatta di cinture di sicurezza e acciaio inossidabile, che intende richiamare la sovversione del normale utilizzo dei materiali.

Ph_Fulvio Mandrini
“Luminárias” (“Luminarie Contemporanee”): un’esposizione di light designer e di soluzioni per l’illuminazione, che presentano, tra le altre, creazioni di Gisela Simas, Simone Oliveira, Geo Luz Cerâmica e Accord. I grandi e voluminosi ambienti di Spazio EDIT permettono a queste creazioni di presentarsi nel migliore dei modi. In questa sezione una menzione speciale per la Congonhas Pendant Lamp, creata da Gisela Simas e fatta con legno di puro noce americano, che si ispira alle ali di un areo, nello specifico di un Boeing 737-800.

Ph_Fulvio Mandrini
Curata da Camila Fix e da Jorn Konijn, “Nossa Casa” (“La nostra Casa”) accoglie la visione più contemporanea del design brasiliano, con un particolare focus sull’innovazione, partendo da diversi aspetti della cultura locale e utilizzandoli come elementi di differenziazione, attraverso alcuni oggetti prodotti con la stampa 3D. Tra i designer, Gustavo Martini, Ronald Sasson, Alva Design, Guto Requena e Marcio Kogan.

Ph_Fulvio Mandrini
La storia del design brasiliano viene invece raccontata con la mostra “Modern Brazilian Masters”, curata da Lissa Carmona (ETEL), che ripercorre tutti i pezzi più iconici dei più grandi autori moderni. Per citarne alcuni esempi, la poltrona Dinamarquesa di Jorge Zalszupin, la sedia Bolas De Latão di Lina Bo Bardi, la panchina Marquesa di Oscar Niemeyer e il tavolino Joaquim di Paulo Werneck. Con un link speciale a questa parte della mostra e con una funzione di teaser, Apex-Brasil ha voluto riproporre i famosi cavalletti realizzati da Lina Bo Bardi al MASP (Museu de Arte de São Paulo) nel 1968. Il risultato è un teatro interattivo che prende vita all’Università Statale, dove lo spazio si trasforma in un display auto-esplicativo, che rende omaggio a Lina Bo Bardi e ai suoi grandi colleghi. Questa installazione utilizza la tecnologia per trasformare i pannelli trasparenti creati dalla Bo Bardi in schermi LCD trasparenti che raccontano la storia dei grandi personaggi del design brasiliano, i Brazilian Masters.
Una curiosità: non tutti sanno che Milano ha intitolato proprio a Lina Bo Bardi la piazza pedonale posta all’intersezione tra Viale della Liberazione e via Galileo Galilei in zona Porta Nuova.

Ph_Fulvio Mandrini
Ritornando allo spazio principale dedicato al Brasile, l’ultima sezione della mostra è realizzata dall’ambasciata brasiliana a Roma, dall’istituto Sergio Rodrigues e da Lin Brasil, che hanno curato l’allestimento: “Sérgio Rodrigues e l’Italia”, che ricorda la straordinaria vena artistica di Rodrigues, internazionalmente riconosciuto come il primo a creare, negli anni ’50, un’identità riconoscibile per il design brasiliano. Nel suo periodo d’oro Rodrigues ha avuto un rapporto molto stretto con l’Italia. Diversi i riconoscimenti ricevuti dall’artista nel nostro Paese, tra cui quello nel 1958 a Cantú per la sua famosa Poltrona Mole. Più tardi, nel 1960, Rodrigues è stato incaricato di disegnare l’arredamento di Palazzo Pamphilj a Roma, che è poi diventato la ‘Casa do Brasil’, ovvero la sede ufficiale di tutte le rappresentanze Brasiliane a Roma. Obiettivo della mostra è quello di raccontare il percorso del designer, sottolineando il suo legame con l’Italia e allo stesso tempo esponendo le sue opere più significative.
UNA PROTAGONISTA MADE IN BRASIL AL SALONE

Ph_Fulvio Mandrini – Io e Larissa Batista
All’anteprima ho avuto infine modo di incontrare una delle protagoniste dell’esposizione brasiliana al Salone del Mobile: si tratta di Larissa Batista, una designer le cui creazioni, nell’ambito dell’industria del mobile, traducono nella materia tutto il suo stile creativo e innovativo, che l’ha condotta ad essere unanimemente riconosciuta come una delle rappresentati più importanti del design brasiliano oggi, così da essere letteralmente contesa da artisti e personaggi famosi del proprio paese, per l’arredamento delle proprie case. Ci presenta la sua chaise-longue Wave, di ispirazione vintage, con una struttura in legno massello, che traspira tutto il concept del design del grande paese carioca, legato alla natura e all’eco sostenibilità.
Cultori del design, il Brasile vi aspetta: BE BRASIL!
Foto di: Fulvio Mandrini