Banchetti letterari: un viaggio gastronomico da Manzoni a Dumas
La presenza del cibo, nella letteratura mondiale, non è ne casuale ne rara. Molti dei libri che abbiamo letto un pò tutti contengono dei riferimenti al cibo: uno su tutti “Gli arancini di Montalbano” di Camilleri. Ma ne potrei citarne a decine. Ma pochi sanno che alcuni scrittori erano anche dei veri e propri gourmet… e mattatori di veri e propri banchetti. Colgo l’occasione di questo post per ricordarvi che dall’8 al 12 marzo, a Milano, c’è la manifestazione “Tempo di Libri”, dove spero di poter fare un’incursione. I temi: le Donne, la Ribellione, Milano, Libri e Immagine e Mondo Digitale. Un appuntamento da non mancare!Non tutti sanno che la nostra bellissima Milano, da ottobre 2017, è ufficialmente “Città Creativa Unesco per la Letteratura”! Questo importante riconoscimento, attribuito per la prima volta a una città italiana, ci onora e ci rende orgogliosi, ma soprattutto conferma la nostra città in quanto capitale italiana degli editori, autori e lettori! In questo post di oggi vi voglio accompagnare in un ideale giro del mondo alla scoperta di alcuni insoliti esponenti della più significativa letteratura e di tutto ciò che li ha appassionati. Una specie di banchetto fatto di assaggi dolci, salati e parole.
Va da sè che il nostro viaggio inizi dal lombardo Manzoni che cuoco non era ma, nei “Promessi Sposi” rappresentava il mondo con una metafora: il sugo della storia. Anche Carlo Emilio Gadda, milanese di nascita, era un buongustaio ed ogni suo libro era pieno di riferimenti gastronomici. Ma il suo piatto forte era senza dubbio il risotto alla milanese, rigoroso nel gusto e nella fedeltà della ricetta. D’Annunzio, dal canto suo, usava comunicare il proprio menù giornaliero tramite bigliettini. E Albina, la sua fedele cuoca, esaudiva ogni sua richiesta, normale o bizzarra che fosse… tant’è che era l’una donna con la quale il Vate andava d’amore e d’accordo. Pur essendo salutista di base, talvolta si lasciava andare a pranzi smodati e compulsivi.
Il Piemonte ci ha regalato una penna illustre: Umberto Eco, autore de “Il nome della Rosa” e de “Il pendolo di Foucault”, amava profondamente la pizza ma ancor di più il simbolo della sua regione di nascita ovvero la bagna cauda. Ed è davvero singolare il semplice fatto di immaginare virtuosi scrittori che, invece di sfornare capolavori letterari, sfornano o producono grandi piatti di cucina. Vi stupirà sapere che la Emily Dickinson, oltre alle sue meravigliose poesie, si prendeva cura della sua famiglia producendo personalmente il pane per ogni giorno. Stessa abitudine per la famosa Virgina Woolf. E ancora… il re del romanzo horror Edgar Allan Poe si era inventato un suo personale cocktail “The Raven” a base di Rum bianco, more, menta e succo di melagrana. Ma non finisce qui. Cosa hanno in comune i sottaceti e Moby Dick? Nulla direste voi. La risposta è lo scrittore americano Herman Melville che aveva vissuto per buona parte della propria vita, in una famiglia che produceva appunto sottaceti e al unto tale da citarli in alcuni suoi romanzi.
Cime Tempestose lo abbiamo letto un pò tutti ma il talento di Emily Bronte nella scrittura era pari alla preparazione di una profumatissima Apple Cake. Ma… vi ricordate “La casa nella prateria”? Non potete non ricordare l’autrice del libro che ha ispirato la serie TV: Laura Ingalls Wilder! Beh, sembra che il giorno del Ringraziamento usava mettere in difficoltà i propri famigliari producendo dolci straordinari tra i quali: la Gingerbread Cake, la torta alla zucca, la torta alla crema… Un’altra sorpresa ci arriva dallo scrittore emblema della Beat Generation: Jack Kerouac. Jack amava mangiare torte di mele in quantità ma, essendo nato in una famiglia franco-canadese, imparò subito ad apprezzare e cucinare le crepe suzettes. Torniamo sul continente europeo e andiamo a conoscere il piatto preferito e meglio eseguito da George Sand: la galette salata di patate e Gruyere.
Rimaniamo in Francia per avere il piacere di citare di nuovo il talento culinario di Alexandre Dumas, grande buongustaio, maestro di solenni “banchetti letterari” e imbattibile mangiatore di dolci. Dumas raccolse un’infinità di proprie ricette nella sua opera “Il grande dizionario di cucina” del quale ho fatto cenno parlando di Rossini a questo link. In conclusione, grandi artisti nell’arte della narrazione e della rima poetica, tanto grandi anche in campo gastronomico. In fondo anche il cibo è arte.
Un caro saluto e vi invito sempre a visitare il mio sito ufficiale per trovare ispirazione, curiosare, gustare nuove ricette.
Foto ©Wikipedia
Foto cover: Jack Kerouac