Frida Khalo – Oltre il mito: a Milano.
Dopo immensa attesa, si è finalmente aperta al MUDEC, il 1° febbraio, il tanto annunciato progetto espositivo dedicato all’artista messicana FRIDA KHALO. La mostra riunisce, in un’unica straordinaria location e 6 anni di studi, approfondimenti, più di 200 opere tra dipinti, disegni e fotografie in un incredibile allestimento. Un’attesa ben riposta: ne abbiamo parlato anche noi di MAQ poco tempo fa a questo link… Frida Khalo, da vedere, da ascoltare, da scoprire in una nuova chiave di lettura, per chi come me la conosceva solo per alcune opere e la sua vita tormentata. In tutta onestà, consiglio una visita in solitaria, all’apertura quando ci sono pochi visitatori, per cogliere al meglio ogni sfumatura del carattere di questa straordinaria artista.
Agli occhi di chi l’ha sempre amata un’autentica icona pop… con una disperata ed ossessiva necessità di affermazione di sé; l’esaltazione della propria “messicanità“; la tenace resistenza al susseguirsi degli eventi dolorosi. L’ngresso alla sala permette un’immediata immersione in Frida-donna: un videowall dove scorre il testo della sua biografia e di sfondo il suo viso.
La sala che ci attende contiene una raccolta di autoritratti e ritratti di amici. L’allestimento del progetto è studiato per creare un percorso in 4 sezioni:
DONNA – Le opere di questa sala rappresentano Frida come un manifesto rivoluzionario per affermare con forza la propria femminilità, anche il modo estremo: un nudo a figura intera.
TERRA – In questa sezione l’espressione più vera del rapporto tra l’artista e la sua terra: il Messico. Gli abiti tradizionali, i gioielli importanti, le acconciature estrose.
POLITICA – Frida è stata la prima ad aver rappresentato l’arte politica in chiave contemporanea.
DOLORE – Una serie di dipinti dolorosi, legati all’incidente avuto in giovane età, agli aborti e alla maternità negata, ai legami sentimentali tormentati. Di questo spazio fanno parte alcune fotografie in bianco e nero della protesi, del busto che la sorreggeva, di Frida in ospedale.
Quest’ultima sezione, per l’occhio femminile, risulta particolarmente “duro” a livello emotivo, ma non nell’accezione più negativa del termine. La pittura di Frida e sempre stata interpretata come il puro riflesso delle sue vicissitudini personali. Ma questo progetto va ben oltre il semplice collegamento tra vita e opere, ma fornisce a ciascun visitatore una nuova, inedita, chiave di lettura. La propria. Non vorrei svelare troppo ma scoprirete anche il lato romantico di Frida in alcune lettere d’amore, il profondo legame con i propri affetti, con la propria terra natale.
Oltre alla Mostra sono previsti numerosi eventi legati all’artista: letture, laboratori, atelier di pittura e tessitura, incontri e molto altro. Ma vogliamo parlare della tavola di Frida? Di sicuro non sono mai mancati i piatti, dolci e salati, della tradizione messicana; e tra le conturbanti musiche di boleri e Jarabe Tapatío, si gustavano tortillas, tamales, gamberi, guacamole… naturalmente accompagnate da Margarita e Tequila.
Non tutti sanno che Guadalupe Rivera, figlia di Diego, condivise con Frida la quotidianità della cucina: nel suo libro Frida’s Fiestas, Recipes and Reminiscences of life with Frida Kahlo, scritto con la giornalista Marie Pierre Colle, ci racconta curiosità inedite della vita dell’artista anche ai fornelli. Oltre alle opere riconosciute come capolavori ho potuto apprezzare il simbolismo contenuto in alcune nature morte: da qui l’ispirazione che mi ha portato a lasciarvi un ricetta tipica messicana con tanto di “stoviglie” a tema!
TORTILLAS DI MAIS VEGETARIANE
Ingredienti per 4 persone – Per le tortillas: 150 g di farina tipo Manitoba, 120 g di farina di mais tipo “fioretto”, 150 ml circa di acqua, 1/2 cucchiaio di sale fino, 1 cucchiaio di olio evo. Per il ripieno: 1 zucchina media, 3 peperoni dolci, 4 pomodori datterini gialli e rossi, 1/2 porro, 4 peperoni dolci, 1 scalogno, 1 cucchiaio di cumino, 1 cucchiaio di paprika forte.
Procedimento: in un recipiente a sponde alte mescolate le due farine, e il sale; versate poco a poco l’acqua e l’olio. Impastate fino ad ottenere un’impasto liscio ed omogeneo. Se poi dovesse risultare un pò appiccicoso aggiungete una presa di farina. Lasciate riposare per 30′, nel frattempo dedicatevi al ripieno. In un tegame antiaderente mettete un filo d’olio, e tutte le verdure ridotte a cubettini. Avviate la cottura a fiamma bassa. Aggiungete 1/2 bicchiere d’acqua e le due spezie. Aggiustate di sale e cuocete pe 15′. A parte scaldate un tegame antiaderente del diametro di circa 20 cm. Dividete l’impasto in circa 8 parti; fate delle sfere, infarinate una base in legno e con un mattarello stendete le palline come a formare dei dischi sottili. Sistemate il primo disco dentro il tegame ma senza alcun condimento. Cuocete per un paio di minuti per parte. Disporre su un piatto di portata e tenete coperte le tortillas con un asciugamano da cucina. Fate così per tutte le palline. Servite le tortillas su un piatto da portata, aperte o da gustare piegate in due tipo portafoglio. Accompagnatele una salsa piccante a base di pomodoro e peperoni oppure ad una guacamole!