Il respiro del Caravaggio

Fino al prossimo 28 gennaio, a Palazzo Reale, il pubblico milanese (e non solo), potrà ammirare l’eccezionale mostra: “Dentro Caravaggio”, che presenta ben 20 opere del grande maestro, per la prima volta, tutte insieme.
E tra queste, un Caravaggio “ritrovato”, di cui vi parlerò, che rende questa mostra ancora più imperdibile!

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LA MOSTRA

Riuscire a vedere 20 tele dell’insuperabile “maestro della luce”, tutte in un unico luogo – l’abbiamo detto – è un evento più unico che raro.
Come se ciò non bastasse, a rendere ancora più particolare l’evento, è l’affiancamento delle tele con le rispettive immagini radiografiche che, con l’utilizzo di strumenti multimediali, consentono di penetrare il pensiero dell’artista, dall’idea originale, fino alla realizzazione finale delle singole opere.
C’è davvero da essere colti da vertigini da sindrome di Stendhal  quando ci si trova di fronte all’espressione scomposta del “Ragazzo morso da ramarro“, arrivato dalla Fondazione Longhi di Firenze, o alla presenza della“Flagellazione di Cristo”, del Museo di Capodimonte di Napoli, in cui il torso illuminato del Cristo sembra quasi fluttuare, danzare, circondato dai suoi carnefici.

San Girolamo new

Come non rimanere affascinati dal volto scavato, “tagliato” da profonde rughe, del
“San Girolamo penitente”, che ci mostra la bellezza terribilmente realistica della vecchiaia, un realismo così potente da essere esso stesso arte allo stato puro.
Noi, osservatori moderni, sudditi senza possibilità di liberazione di una civiltà in cui l’immagine è tutto ciò che conta, forzati ad identificare il bello nelle forme di corpi giovani e perfetti, non possiamo non rimanere ipnotizzati, metaforicamente schiaffeggiati da salutare straniamento, dalla potenza della vecchiaia, rappresentata in tutta la sua verità.
Il corpo. Caravaggio lo ha guardato con sguardo nuovo, anticonformista, incarnato in una rappresentazione cruda, senza filtri, a tal punto da risultare inviso a gran parte dell’establishment del suo tempo, che spesso rifiutava le sue opere o faceva togliere le sue pale d’altare dalle chiese.
Tra le opere esposte, ve ne è poi una che, dopo uno spettacolare restauro, è stata finalmente svelata, letteralmente ritrovata.

IL QUADRO RITROVATO E IL RESPIRO DI CARAVAGGIO

S. Francesco in meditazione

San Francesco in meditazione

Il “San Francesco in meditazione”, custodito presso il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, è stato attribuito al Caravaggio solo a partire dagli anni ’50, anche se in molti, a lungo, hanno continuato a negarne l’attribuzione al Merisio.
L’opera ha subito diversi interventi di restauro nel corso del XX secolo: una rifoderatura del supporto originale dell’opera sul finire degli anni Venti e interventi parziali di pulitura e ritocco negli anni 1949, 1955 e 1985. Tutti incompleti, non risolutivi, di breve durata, e anzi, il degrado del quadro è stato accentuato dalle nuove vernici che sono state sovrapposte agli strati più vecchi.

Fluorescenza a infrarosso

Fluorescenza a infrarosso falso colore

Come ha raccontato il Prof. Marco Tanzi, dell’Università del Salento, (che in passato ha negato con forza l’attribuzione al Caravaggio dell’opera pre-restauro), il dipinto si presentava allo sguardo dell’osservatore:“bituminoso, gommoso, mancante d’aria”.
Questo fino a che la restauratrice, Mariarita Signorini, in tempi record (un paio di mesi soltanto!), avvalendosi del supporto della tecnologia più avanzata, non ha fatto davvero il miracolo, ridando al quadro il suo splendore originario. Allora – sempre secondo le parole di Tanzi – il quadro è diventato arioso, e ne è comparso il respiro: indubbiamente un Caravaggio!

Caravaggio Viso Francesco

Nel rappresentare l’opera, Michelangelo Merisi si identifica completamente nella figura di Francesco, sia fisicamente (il volto con ogni probabilità è quello del pittore!), sia a livello interiore, trovandosi entrambi in uno stato di grave crisi:
Francesco è raffigurato in un momento in cui stava per abbandonare l’ordine; Caravaggio è fuggiasco, dopo l’omicidio da lui compiuto di Ranuccio Tommassoni nel 1606.
Lo sfondo, riemerso grazie alla pulitura, è stato sicuramente dipinto con grande velocità e disinvoltura dall’artista che, con pochi tratti decisi, traccia alberi, ombre, delinea rampicanti e con pennellate corpose illumina, con il verde delle foglie, la vegetazione, altrimenti bruna e monocorde.  Pennellate veloci che ben si adattano alla situazione di un uomo in fuga.

San Francesco in Meditazione

Anche la cornice del quadro è sicuramente originale, come suggerito dal confronto con le decorazioni che ornano il bordo circolare della Medusa degli Uffizi – un bordo che è parte integrante del dipinto e non una cornice), in cui vi è un’evidente somiglianza del decoro a motivi arabescati. La cornice reca lo stemma del leoncino alato ripetuto dodici volte nella decorazione in oro, riferibile al primo proprietario dell’opera Mons. Benedetto Ala, stemma che compare anche nell’altare di famiglia nella Cattedrale di Cremona.

Presentazione Libro

Marco Tanzi (Università del Salento), Mariarita Signorini (Autrice della pubblicazione e restauratrice), Domenico Piraina (Direttore di Palazo Reale)

Avete l’occasione di poter vivere la straordinaria esperienza del restauro dell’opera, grazie al libro:
“Il Respiro del Caravaggio” (Edizioni Delmiglio), presentato poco tempo fa a Palazzo Reale dalla stessa Signorini, accompagnata nella presentazione proprio dal Professore “redento” (mettersi in discussione è sinonimo di grande onestà intellettuale), Marco Tanzi.

A questo punto vi auguriamo una buona visita a Palazzo Reale e una buona lettura , nel nome di Caravaggio!

 

Orari Mostra:
Lunedì: 13:30 – 22:30
Martedì, Mercoledì e Domenica: 09:30 – 20:00
Giovedì, Venerdì, Sabato: 09:30 – 11:30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

Libro: Il Respiro di Caravaggio
di Mariarita Signorini
Prefazione di Gianluca Galimberti
Testi di Marco Tanzi e Mariarita Signorini
Edizioni Delmiglio
ISBN
 978-88-941248-4-2

 

 

 

 

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