Hipster: decalogo culinario per foodisti
La nostra grande Milano non poteva non essere al passo con le nuove mode e di conseguenza up to date alle nuove tendenze. In questi tempi accellerati ecco affacciarsi una corrente tutta da scoprire e della quale, credo, si parlerà diffusamente. Personalmente ho cominciato a sentire trattare l’argomento durante una trasmissione radiofonica milanese e la curiosità è stata grande. Quindi no-panic e leggetevi l’articolo! Cominciamo con il definire la parola Hipster: secondo il linguaggio moderno il significato è “Giovane seguace di tutte le forme di cultura alternativa, che esprime la propria insofferenza delle regole recuperando i codici comportamentali e di costume più anticonformisti della seconda metà del sec. XX”. Ma come verificherete cliccando sul link c’è molto altro. L’Hipster indossa magliette stencilate, cappelli di paglia a tesa corta, felpe larghe, cardigan, All Star alte, Vans nere sfondate. Ma lo si riconosce soprattutto da quel che fa al suo viso: baffi semplici o arricciati, più folti che alla siciliana, occhiali enormi dalle montature antiche, dal primo ‘900 agli anni ’80; tagli di capelli asimmetrici; barba da pioniere ottocentesco americano. Per quanto riguarda Milano la generazione Hipster prolifera fra gli storici quartieri Isola e Navigli. Ma non c’è solo la moda. Dietro tutto ciò troviamo anche una serie di piatti top irrinunciabili e, in qualche caso, impronunciabili. Da un articolo scritto sul Guardian, esaminiamo insieme l’elenco aggiornato dei cibi Hipster per eccellenza:
Unicorno Torte, dolci, biscotti possono essere decorate in stile “unicorno”, nei toni del rosa o dell’azzurro… per adulti con nostalgie infantili.
Jackfruit I vegetariani lo hanno eletto come sostituto principe delle proteine animali. In effetti, questo frutto del Sud Est asiatico dal sapore simile al mango e di dimensioni enormi è una vera miniera di ferro. In Italia non è ancora molto diffuso ma a breve lo diventerà.
Calcots Una via di mezzo tra un porro e un cipollotto, viene servita leggermente abbrustolita e accompagnata ad una salsa detta “romesco”: un mix di pomodoro, peperone, aglio, mandorle, pane e olio d’oliva.
Pèt-nat Eccoci arrivati ad una bevanda: un vino, naturalmente frizzante e imbottigliato a metà della prima fermentazione. Mah…
Kalettes Il nome cela la vera origine di questo ortaggio già presente sulle nostre tavole: il famigerato Kale, il cavolo riccio, un ibrido creato dall’incrocio con i cavoletti di Bruxelles.
Turbo G&T Altresì detto Gin Tonic Turbo ma chiamato anche “il nuovo Martini espresso”. In pratica un gin tonic a cui è stato aggiunto caffè lasciato in infusione in acqua fredda per 12 ore.
Cacao Nibs O meglio scaglie di cacao amaro da aggiungere a dolci e frappè ma anche a vellutate e polente (per la gioia del milanese un-traditional)
Caramello di Miso Stop al sale! Da oggi l’alimento super Top è il miso, ottenuto dalla fermentazione dei bacelli di soia gialla.
Golden Milk La traduzione impone Latte d’oro… il particolare colore giallo-senape di questa ormai celebre bevanda è dato dalla curcuma, la celebre spezia orientale considerata un vero toccasana per il corpo umano dall’antica tradizione ayurvedica. Una bevanda mistica, per l’India.Un cappuccino alla curcuma per noi.
Macha Mille Crepes scenografica è l’aggettivo che suggerisce questo dolce dalle sfumature verdi delle crepes (colorate con The Matcha) e da una crema bianca tra uno strato e l’altro.
Pokè Abbiamo tutti sdoganato sushi e sashimi e adesso… rieccoci con il pesce crudo ma accompagnato da insalata, salta di soia e semi di sesamo… direttamente dalle paradisiache isole Haway.
E ancora… i fiori commestibili, il topinambur, il chinotto, il bulgur, la stevia, i formaggi di grotta… ma questa è un’altra storia… di cibo.
La lista sarebbe infinita ma questi, a mio personale parere, rappresentano bene la filosofia hipster.
Un saluto a tutti e al prossimo Post!
© foto da Dissapore.com