L’Arena di Milano al Parco Sempione, un’opera costruita per giocare a battaglia navale
Contrariamente a quanto si crede l’Arena civica, al Parco Sempione, oggi intitolata alla memoria di Gianni Brera, è piuttosto recente, nonostante l’aspetto vetusto e ispirato alla romanità.
Il primo modello infatti è del 1803 in piena età napoleonica, e viene in un primo tempo costruito in legno, da un’idea dell’architetto Luigi Canonica. Successivamente lo stesso architetto la erige in pietra, tra il 1806 e il 1807, sull’asse trasversale della già sistemata Piazza d’Armi, sul luogo delle antiche fortificazioni che dal Castello si estendevano verso Largo la Foppa, dove si trovava l’antica Tenaglia (che ha dato anche vita alla titolazione ad una Porta urbica nei pressi e al toponimo della piccola via adiacente all’attuale Piazza Lega Lombarda). Inoltre le restanti fortificazioni a stella intorno al Castello, eredità lasciata dai governi precedenti, furono dichiarate da Napoleone retaggio dei governi assolutisti e pertanto abbattuti: il materiale di recupero in pietra servì per la costruzione della nuova Arena.

Ricostruzione delle fortificazioni del Castello e della Tenaglia (da Skyscrapercity)
Per l’edificio venne scelta la forma dell’anfiteatro (fatto ricordato anche dalla piccola via adiacente, che collega la Via Legnano con Corso Garibaldi), come richiamo alla tradizione imperiale romana. Canonica la progettò ispirandosi al circo di Massenzio, situato fuori Roma sulla via Appia Antica, vicino alla basilica di San Sebastiano fuori le mura, forse il meglio conservato degli antichi circhi romani.
La porta principale fu installata nel 1813 da Giuseppe Pistocchi, che fece aggiungere anche un coronamento alberato. Fu nel 1827 corredata da carceres (inteso come serraglio per le bestie selvagge da avviare all’arte gladiatoria) alla maniera delle antichità classiche. Sull’asse maggiore si presenta con una porta trionfale, fiancheggiata da 2 coppie di colonne doriche, a sud-est, le porte di servizio (pulvinare e libitinaria) si stagliano sulle cortine in corrispondenza dell’asse minore. La Loggia Reale presenta un colonnato corinzio e monoliti in granito.
Il monumento veniva inaugurato nel 1807 da Napoleone, in visita a Milano, per festeggiare la nascita del figlio, con una naumachia, uno spettacolo ereditato dalla romanità, reso possibile, facendo allagare totalmente il catino interno, grazie all’acqua del torrente Nirone che scorreva nei pressi.

Una stampa immortala l’aspetto di come si presentava l’Arena all’atto dell’inaugurazione
Ma cos’erano le naumachie? Erano spettacoli che simulavano battaglie navali in bacini predisposti allo scopo, dove si rievocavano battaglie storiche. Il termine derivava da una trascrizione fonetica della parola greca indicante una battaglia navale (ναυμαχία / naumakhía), indicante in seguito anche i vasti bacini artificiali ad essa dedicata.
La prima naumachia conosciuta però la dobbiamo ai romani, a cui Napoleone e il suo coevo stile impero si ispirava. Fu quella organizzata da Giulio Cesare a Roma nel 46 a.C. per il suo quadruplice trionfo. Dopo aver fatto scavare un ampio bacino vicino al Tevere, nel Campo Marzio, capace di contenere vere biremi, triremi e quadriremi, ingaggiò una battaglia tra i naumachiarii, 2000 prigionieri di guerra combattenti e 4000 rematori. Nel 2 a.C., per l’inaugurazione del tempio di Marte Ultore (Marte Vendicatore), Augusto diede una naumachia che riproduceva fedelmente quella di Cesare. Come ricorda egli stesso fece scavare sulla riva destra del Tevere, un bacino dove s’affrontarono 3000 uomini, senza contare i rematori, su 30 vascelli con rostri, e molte unità più piccole.
Claudio nel 52 d.C. diede una naumachia su un vasto specchio d’acqua naturale, il lago del Fucino, per inaugurarne i lavori di prosciugamento. I combattenti erano dei condannati a morte. Si sa in particolare da Svetonio che i naumachiarii (combattenti nella naumachia) prima della battaglia salutarono l’imperatore con una frase divenuta famosa: Morituri te salutant. Una tradizione erronea se n’è appropriata per farne una frase rituale dei gladiatori all’imperatore, mentre in realtà viene attestata solo in questa occasione.

Un esempio di Naumachia, da un dipinto di Ulpiano Checa (1894).
La naumachia era quindi uno spettacolo più micidiale di quello dei gladiatori: quest’ultimo impegnava degli effettivi meno importanti e impegnava combattenti, più spesso, dei condannati senza allenamento specifico rispetto a veri professionisti del combattimento.
Inoltre, necessitava di mezzi considerevoli, superiori persino a quelli dei più grandi combattimenti con truppe. Questo fattore rendeva la naumachia uno spettacolo riservato ad occasioni eccezionali, strettamente legato a celebrazioni dell’imperatore, sue vittorie e suoi monumenti.
Tornando alla nostra Arena Civica, essa comunque ospitò anche altri tipi spettacoli: corse di cavalli e giochi pirotecnici. Nell’Ottocento, dopo la Restaurazione austriaca che la confinò a magazzino militare, venne utilizzata per feste, spettacoli circensi (come il famoso circo di Buffalo Bill, in cui il famoso capo indiano si esibisce con l’ennesimo scontro simulato tra indiani e cow-boys), ascensioni in pallone aerostatico e pattinaggio invernale.

Stampa che riproduce il pattinaggio all’Arena a fine ‘800
Nel 1895, dopo che il Comune di Milano, con l’unità d’Italia, l’acquista dallo Stato, l’Arena si aprì agli sport moderni con lo svolgimento dei campionati italiani di ciclismo. Qui, il 30 maggio 1909, si conclude il 1° Giro d’Italia, vinto da Luigi Ganna.
Nel 1910 fu anche teatro dell’esordio assoluto della nazionale italiana di calcio contro quella francese. Nella prima metà del Novecento, dal 1930 al 1947, l’Arena ospitò stabilmente le gare interne dell’Inter. Per un breve periodo, dall’ottobre del 1941 al giugno del 1945, divenne l’impianto casalingo dell’altra squadra milanese, il Milan: durante il secondo conflitto bellico infatti, San Siro era difficilmente raggiungibile dai tifosi rossoneri.
Negli anni a seguire l’Arena ospitò gare di atletica leggera di livello internazionale; nel 1973 Marcello Fiasconaro stabilì il nuovo record mondiale degli 800 metri mentre nel 1977 Pietro Mennea sconfisse il giamaicano Don Quarrie sui 200 metri.
Dal 2010 al 2011 vi si sono disputate le gare interne dell’Amatori Milano, storico club rugbistico milanese, mentre ad oggi è sede dell’Atletica Riccardi e campo della terza squadra di calcio di Milano, il Brera.
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