Il potere degli influencer. E la storia dell’hamburgeria milanese griffata.

Oggi si chiamano influencer, parecchi anni fa, si chiamavano in linea di massima testimonial e opinion leader. In altre parole quei trendsetter che riescono a lanciare e ad affermare una tendenza. Soprattutto a partire dal web e dai social media. E a proposito di trend, oggi quei milanesi un po’ consapevoli (che una volta si chiamavano radical chic) che inorridiscono davanti a un’insegna di McDonalds’s, di certo non lo fanno davanti a quelle delle hamburgerie gourmet. Forse influenzati anche dalla preferenza accordata a questi luoghi da VIP e comunque conquistati dal look shabby chic di questi locali che promettono hamburger di qualità premium, hipster e milanesi contemporanei affollano volentieri le hamburgerie (io stessa spesso sono stata un’avventrice convinta!). All’inizio di aprile è stato inaugurato a Milano il Single Burger in via Rosales, che come tutti questi ristoranti non danno peso al concetto di fast food quanto a quello di qualità indubbia, ma pagata a caro prezzo. La moda non ha tardato a farsi apprezzare grazie anche a due testimonial d’eccezione, definizione oggi sostituita da Ambassador, cioè promotori esclusivi (e famosi) di un brand o di un prodotto. E cioè due ex partecipanti di MasterChef, Maurizio Rosazza Prin e Andrea Marconetti.

I due ex concorrenti di Masterchef Italia, testimonial di questa "operazione hamburgerie gourmet"

I due ex concorrenti di Masterchef Italia, testimonial di questa “operazione hamburgerie gourmet”

Insomma, mentre tutti mangiavano avidamente i panini di Single Burger, c’è stato il colpo di scena: l’insegna si è tramutata in quella ben più nota di McDonald’s. In rete ho letto che l’azienda USA ha avuto così modo di testare due nuovi hamburger più di qualità e appetitosi. Ma hanno fatto molto di più: hanno abbattuto i pregiudizi di chi, per partito preso, rifiuta il cibo fast food, facendosi tentare però dalle hamburgerie chic, sicuramente raccomandate dai food influencer.

Dietro l'insegna dell'hamburgeria ecco apparire il vero marchio!

Dietro l’insegna dell’hamburgeria ecco apparire il vero marchio!

MA CHI SONO PIÙ PRECISAMENTE GLI INFLUENCER?

Come si diceva più sopra, sono quelle persone che hanno ottenuto, specialmente a partire dalla rete, un’enorme visibilità… Oltre evidentemente a personaggi già celebri per via della loro presenza su TV, cinema, stampa eccetera, i più si sono improvvisati, talvolta come semplici blogger, o magari pubblicando su Instagram e Facebook foto di ogni attimo della loro vita privata che in realtà dev’essere di high standing, in modo che il loro lifestyle diventi un modello “aspirazionale” per chi li segue. E così centinaia di migliaia di followers ogni giorno pendono dai loro consigli, dai loro tutorial, vestono, mangiano e viaggiano come fanno i loro beniamini. Di solito gli influencer diventano una voce autorevole di un unico settore specifico: esempio noto a tutti, Chiara Ferragni, in qualità di fashion blogger.

La regina della rete, la Fashion blogger Chiara Ferragni, nota anche per la liason con Fedez

La regina della rete, la Fashion blogger Chiara Ferragni, nota anche per la liason con Fedez

Dal 6 maggio su Real Time TV questi trendsetter avranno un programma a loro dedicato: The Influencer, e i protagonisti saranno 3 famosi “fashion social star”, diventati già dei fenomeni in forza dei milioni di followers conquistati sui social.

 

REPORT PUNTA IL DITO SU FOOD INFLUENCER E TRIPADVISOR

Nel mondo della comunicazione ci avvaliamo molto dell’apporto di questi trendsetter per far circolare la fama di brand e prodotti – e oggi parlo a titolo personale e della mia partner d’eccezione, Laura Alberti, esperta di Digital Marketing, co-autrice anche qui su MAQ -: siamo consapevoli che la loro immagine non sia necessariamente sinonimo di talento quanto di numero di seguaci virtuali, che effettivamente diffondono in quantità esponenziale idee e proposte aziendali. I settori sono infiniti, ma tra quelli più di tendenza si possono annoverare oltre alla moda, l’universo (e relativi prodotti) delle mum blogger, vero fenomeno del secolo, e anche dei foodblogger. Abbiamo visto poco fa quanto i milanesi si siano fatti influenzare sulle hamburgerie: ebbene, sempre in fatto di cibo, Report ha realizzato pochi giorni fa un servizio sui food influencer/testimonial.

La puntata di Report dedicata ai food blogger

La puntata di Report dedicata ai food blogger

I commenti sono letteralmente eplosi sulla rete, ma seguendo il servizio non sono rimasta così sconcertata… che nel giornalismo, a livello deontologico non si possa pubblicizzare un brand, è chiaro. Ma a me pare altrettanto evidente e non opportunisticamente celato, il fatto che i blogger e testimonial in generale, veri media expert, raccontino le loro storie con contenuti, foto e video in modo palesemente promozionale, anche con vere azioni di product placement. Poi si potrebbe stare a discutere su questioni squisitamente etiche… il fatto che le foodblogger più famose come Chiara Maci consiglino anche con il loro esempio di vita quotidiana un brand, è il segreto di Pulcinella.

Chiara Maci, non solo foodblogger ma anche vera ambassador di molti brand

Chiara Maci, non solo foodblogger ma anche vera ambassador di molti brand

Preparare un piatto che ricordi una qualità di un marchio non mi sembra persuasione occulta, al mondo d’oggi, mentre si può pensare di comprendere e accettare l’opinione sfavorevole di chi giudica la simpatica Erica Liverani, una dei campioni di MasterChef, un po’ “oltre” perché non lesina l’utilizzo della sua peraltro deliziosa pargoletta rendendola protagonista di gustose videoricette su Facebook.

La simpatica Erica Liverani, una dei campioni di Masterchef con la sua sous-chef... la figlia Emma

La simpatica Erica Liverani, una dei campioni di Masterchef con la sua sous-chef… la figlia Emma

Una volta non c’erano i foodblogger, ma nessuno si scandalizzava quando la fantomatica Lisa Biondi, negli anni ’60, firmava ricettari per le più svariate marche enogastronomiche. Tempi diversi, media diversi! Personalmente io sono rimasta più imbarazzata dalla sezione del servizio di Report dedicato alle recensioni di Tripadvisor, dove si spiega che in tutto il mondo possono influenzare la fortuna o il fallimento di un ristorante, un albergo… ci sono ovunque società che vendono illegalmente recensioni favorevoli… non c’è ancora alcuna regolamentazione legale veramente efficiente in tema e addirittura ci sono dei titolari di locali che si sono sentiti spesso minacciare con recensioni negative aggressive… non ci sono filtri e controlli in tal senso in Italia.

La vetrofania utilizzata da molti ristoratori che non vogliono più sottomettersi alle recensioni - spesso guidicate false - di TripAdvisor

La vetrofania utilizzata da molti ristoratori che non vogliono più sottomettersi alle recensioni – spesso guidicate false – di TripAdvisor

In un modo o nell’altro, il nostro giudizio è sempre soggetto alla testimonianza di qualcuno – a vari titoli considerato degno di nota – capace di influenzarci, che lo si voglia ammettere o no. E allora sono lieta di chiudere con un’intuizione dell’indimenticato Marcello Marchesi, fantasista televisivo celebratissimo e anche ottimo copywriter che negli anni ‘60 firmò claim pubblicitari memorabili come “Falqui: basta la parola” o “Il signore sì che se ne intende” ma che è passato alla storia anche per un aforisma molto calzante in questo caso: “MANGIATE MERDA. MILIONI DI MOSCHE NON POSSONO SBAGLIARE”.

Marcello Marchesi, umorista e copywriter degli anni '60 che aveva già un ottimo aforisma sugli influencer...

Marcello Marchesi, umorista e copywriter degli anni ’60 che aveva già ideato un ottimo aforisma sugli influencer…

 

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