Cinema in ospedale: primo ciak a Niguarda
Un trailer formato dal regista premio Oscar Giuseppe Tornatore e la presenza di Topolino, direttamente dal parco divertimenti di Eurodisney Paris, per allietare i presenti. Niente male come testimonial. Molto ambizioso, innovativo e stimolante il progetto di Medicinema per introdurre il cinema in ospedale. Il sentore che la settima arte potesse essere impiegata come un vero e proprio strumento di cura si sospettava da tempo, ma l’idea di trattare alcune patologie proponendo, come terapia ausiliaria non farmacologica, la proiezione di film negli ospedali, è molto più recente e rivoluzionaria. Dopo alcuni progetti pilota nel Regno Unito già a partire dal 1996, il “concept” è stato importato e adattato anche nel Belpaese attraverso l’attività di Medicinema Italia, una onlus che, raccogliendo il testimone di quella inglese, a partire dal 2013, sotto la guida della dottoressa Fulvia Salvi, si è occupata di progettare vere e proprie sale cinematografiche all’ interno delle strutture ospedaliere e case di cura italiane, da adibire alla terapia di sollievo per pazienti degenti e familiari.
La prima struttura ospedaliera italiana ad allestire una sala attrezzata per le proiezioni cinematografiche ed accessibile anche a degenti con ridotte capacità motorie, allettati o in sedia a rotelle, è stata il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, a marzo dello scorso anno. Finalmente il progetto si sta concretizzando anche sotto la Madonnina, in uno degli istituti ospedalieri più caratteristici e iconici della città: il Niguarda. La sala adibita alle proiezioni sarà allestita nell’area nord dell’ospedale, avrà un’estensione di circa 300mq, con una novantina di posti a sedere, comprese le postazioni per pazienti allettati e in sedia a rotelle. La stessa ubicazione risulta strategica, in modo da poter essere facilmente raggiunta dai pazienti attraverso un fitto reticolato di corridoi sotterranei riscaldati e illuminati.

Facciata dell’Ospedale di Niguarda © Nicolò Canziani
Un approccio curativo molto promettente che sembra funzionare, tanto è vero che sono stati avviati diversi studi scientifici e ricerche per indagare l’efficacia di questo metodo, che dal 2014 ha il patrocinio del Ministero della Salute. Il professor Celestino Pio Lombardi, Responsabile Scientifico MediCinema Italia Onlus e direttore del reparto Chirurgia Endocrina Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma, conferma il grande potenziale terapeutico del cinema durante la cura in ospedale: “La prima fase della ricerca sull’efficacia scientifica della terapia cinematografica e sensoriale, che ormai può dirsi conclusa, ha permesso di trarre alcune valutazioni sui risultati dei circa 1000 questionari distribuiti. Le risposte hanno evidenziato come l’ 80% dei 260 ricoverati selezionati, tra quanti hanno accettato di sperimentare questa forma di trattamento (240 degenti del Policlinico Gemelli di Roma, 20 del Niguarda), non abbia avuto la sensazione di trovarsi in ospedale durante la proiezione. La metà dei degenti dice di non aver provato dolore durante il film, così come si è notata una riduzione significativa del senso di colpa dei genitori dei giovani pazienti e un rafforzamento dei legami sociali sia nel nucleo famigliare che tra i bambini e i loro coetanei all’esterno”.

Il responsabile scientifico di Medicinema Italia Onlus professor Lombardi © Ufficio stampa
Marco Trivelli, Direttore Generale, Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, riassume con queste parole le finalità dell’iniziativa milanese: “[…] Vogliamo realizzare uno strumento in più per donare sollievo, momenti di normalità, di distrazione dalla malattia per chi è ricoverato in ospedale. Il Niguarda, da tempo, ha già in atto una positiva esperienza in questo ambito con la sala cinematografica nell’ area “Spazio Vita” dell’Unità Spinale e più recentemente in Pediatria. Questa innovativa sala sensoriale verrà realizzata al Blocco Nord grazie alla progettualità e l’impegno di MediCinema Onlus e il prezioso sostegno di Walt Disney Company Italia”.
Il progetto di Medicinema propone una programmazione che comprende i generi e le età più diverse. Fondamentale la partnership di un colosso come “The Walt Disney Company Italia”, tra le prime aziende a credere, condividere, sostenere e promuovere attraverso campagne di comunicazione, donazioni dirette e attività di fundrising l’iniziativa di Medicinema. La direttrice della comunicazione di Walt Disney Company Italia, Fabiola Bertinotti, lo esprime con chiarezza : “Siamo molto legati al concetto di responsabilità sociale e di empatia. Attraverso i nostri contenuti, vogliamo aiutare i bambini e i genitori a beneficiare della magia del cinema. Daremo il calcio d’inizio a questa grande impresa, nella quale crediamo fortemente“.

La responsabile comunicazione di Walt Disney Italia © Nicolò Canziani
Le proiezioni, programmate normalmente il mercoledì e il giovedì, spaziano dai film d’animazione più noti, come Cars 3, a veri e propri cult come Pirati dei Caraibi, Frozen, The Avengers, La Bella e la Bestia, le principali saghe dei supereroi della Marvel. Film proposti spesso in anteprima, con la creazione di veri e propri eventi, impreziositi dall’intervento di alcuni degli attori protagonisti o di importanti membri del cast.
Ma quali sono stati gli effetti terapeutici di questo metodo sui piccoli pazienti del Policlinico Gemelli e del Niguarda? La dottoressa Chieffo, neuropsicologa, li riassume nel desiderio dei bambini di parlare del film appena visto con i loro amici e compagni fuori dall’ospedale. Si nota peraltro un miglioramento nell’umore dei degenti in tenera età, una loro percezione differente del “tempo sospeso” della degenza ospedaliera, uno stimolo più intenso nel partecipare alla realtà esterna. In particolare i giovanissimi, dopo la terapia cinematografica e sensoriale, hanno ridotto le proprie lamentele somatiche ( come mal di testa, mal di pancia e simili), hanno dimostrato un rapporto meno conflittuale con i genitori e sono stati più recettivi e collaborativi nella relazione terapeutica con i medici e il personale sanitario.

La neuropsicologa dott.ssa Chieffo © Ufficio Stampa
Medicinema propone una forma di intrattenimento e terapia che non è adatta solo ai più piccoli, ma che abbraccia un pubblico trasversale e permette ai degenti di socializzare tra loro, comunicandosi e condividendo emozioni, sensazioni, esperienze. Si travalicano così quelle barriere che, spesso, la malattia e la permanenza forzata in luoghi come i nosocomi tendono a frapporre, ingigantire e dilatare. Il film viene vissuto come momento di evasione, ma anche come strumento e risorsa per la cura, il recupero ed il reinserimento sociale. Per i ricoverati, il programma Medicinema si configura come un canale spalancato sulla realtà esterna, attraverso una concezione di ospedale aperto, dove i pazienti hanno la possibilità di accedere, insieme ai propri cari, ad una vera terapia di gruppo del sollievo dal dolore, somministrata attraverso il cinema.

La dott.ssa Fulvia Salvi presidentessa di Medicinema Italia Onlus © Ufficio Stampa
La dottoressa Fulvia Salvi, nel suo ruolo di presidente di Medicinema Italia onlus, si sofferma sugli sviluppi futuri delle iniziative dell’associazione : “Il nostro prossimo obiettivo è quello di lanciare a partire da Maggio una campagna di comunicazione sui social e sulla rete per sensibilizzare tutti i milanesi e le persone che credano in questo progetto a sostenerci, anche finanziariamente. Il budget stimato per la costruzione e l’allestimento della sala cinematografica sensoriale è di circa 350mila euro. Ci siamo dati come traguardo per l’inaugurazione quello di inizio 2018. Sarebbe davvero eccezionale e simbolico celebrare gli 80 anni di Walt Disney in Italia festeggiando nella nostra sala qui a Niguarda”.

Rendering della sala cinematografica in allestimento a Niguarda