Un weekend a Parigi, tra shopping e musei

#parigimonamour. In qualsiasi stagione si vada, Parigi è una città viva, animata. Una città da visitare, da studiare, e di cui innamorarsi. Un fine settimana non è sempre sufficiente, servirebbero almeno quattro giorni: quattro magnifiche giornate per esplorare i luoghi più incantati della città. I primi suggerimenti sono sul come arrivare. Per chi “vuole fare in fretta”, l’aereo è di sicuro la soluzione ideale. E più economica: tante sono le compagnie low cost che coprono il servizio. Un suggerimento: meglio l’aeroporto di Orly o l’hub di Charles de Gaulle, entrambi comodissimi per raggiungere il centro di Parigi in poco meno di un’ora. 

Una volta raggiunto il cuore della capitale francese, e approdati negli arrondissement, si inizia a vivere. In quel modo unico che solo Parigi sa regalare. Non lo nascondo, un paio di settimane fa ero indecisa sulla soluzione da adottare per dormire, gli hotel sono innumerevoli e variano tantissimo in base al budget. Io ho preferito un Best Western nel I arrondissement, l’Hotel Paris Louvre Opera. A tre minuti (davvero tre!) dalla metropolitana, e a dieci minuti da tutto quanto si deve vedere in città. É un piccolo hotel tipicamente francese, il Louvre Opera, con camere pulitissime e personale molto disponibile. Per chi non si accontenta di un tre stelle, la stessa catena ha diverse soluzioni in ogni angolo di Parigi: una proposta chic è quella dei Privilege, la “prima classe” del marchio. Ma ci sono anche moltissimi B&B e altrettanti appartamenti, per chi volesse una soluzione più economica o preferisse vivere come un vero parigino.

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L’hotel scelto per il mio soggiorno a Parigi.

Ma via, cartina alla mano, si parte. Attenzione, programmare la giornata è fondamentale per non girare a vuoto, per vedere tutto (o quasi) e per dedicarsi anche a un po’ di shopping. Che quello, a Parigi, proprio non può mancare. Il primo giorno suggerisco di muoversi in superficie, soprattutto se è la prima volta in città. Ovviamente la giornata non può che cominciare con una buona colazione. O, come la chiamano i francesi, petit déjéuner. La mia preferita è Da Paul: ce ne sono tantissimi in giro per la città, tante le prelibatezze e con prezzi decisamente smart.

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Colazione da Paul.

Con la pancia piena, suggerisco di dirigersi verso il Jardin des Tuileries, un immenso giardino alla francese che si trova tra Place de la Concorde e il Museo del Louvre. É, questo, il luogo perfetto in cui perdersi. Per ammirare un panorama unico, per visitare il Musée de l’Orangerie. Se però i tempi stringono, meglio dirigersi direttamente al Louvre (biglietto a 15 euro, gratis la prima domenica del mese), che di Parigi è tappa imperdibile. Si può anche “spaccare” la visita: al mattino si inizia con una prima parte, e poi si conclude la sera. Io ero con mio nipote, e pensavo si annoiasse. Ma mi sbagliavo. Si è divertito al punto tale che me lo sono perso, perché incantato dalle mille sale e dagli splendidi dipinti, ma anche delle imponenti statue. Avrà anche 12 anni, ma assicuro che la sua curiosità è stata unica!

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Tutto il fascino della Piramide del Louvre.

Finita la visita, si parte alla volta di Notre Dame: il rischio di trovare una lunga fila è da mettere in conto ma, se si ha tempo, ne vale la pena. Da lì un giro al Quartiere Latino, quello degli artisti, delle botteghe coi loro libri e i piccoli oggetti. Per ricordarsi di una Parigi letteraria. Una pausa pranzo è d’obbligo. Scegliere il locale dove fermarsi per rifocillarsi è un gioco da ragazzi: prezzi modici, buon cibo, servizio veloce e sempre molto gentile.

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Una via del Quartiere Latino.

E poi si riprende il giro, pronti a navigare la Senna. La gita in barca dura poco più di un’oretta, ma si può apprezzare ogni singola vista grazie all’audio guida, disponibile in tantissime lingue. A quel punto si torna in hotel, per riposarsi prima di una buona cena in uno dei mille bistrò che Parigi vanta. Tante le specialità, ma nulla più della tartare: ottima, saporita al punto giusto, servita con delle patatine fritte e accompagnata da un buon bicchiere di vino. Una golosità da assaggiare: le crepes. Per i golosi alla Nutella, per i morigerati con limone e zucchero.

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Una gita in barca sulla Senna è uno dei must a Parigi.

Il secondo giorno si riparte: meglio però scendere in metropolitana, che a Parigi è davvero a prova di imbranato! Partiamo alla volta di Montmartre; una volta scesi dalla metrò, si inizia a camminare verso la celebre basilica del Sacro Cuore. Un luogo unico, la cui vista abbraccia tutta la città. Attenzione: per chi non volesse (o non potesse) salire l’imponente scalinata, meglio scegliere la funicolare.

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A Montmartre, la Basilica del Sacro Cuore.

A Montmartre – uno dei più caratteristici quartieri della città – una foto di rito al muro dell’amore è d’0bbligo. E poi via, su per le viette fino alla piazzetta degli artisti. Uno spettacolare scorcio parigino.

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Il Muro dell’Amore.

La seconda tappa è tutta in discesa, lungo le vie di Pigalle. Questa sì, che è storia di vita. Un quartiere multietnico dove trovare gli oggetti più strani. Noi abbiamo iniziato una collezione improbabile: quella delle piccole Tour Eiffel. Ecco, proprio questa è la nuova tappa: via, sotto il simbolo di Parigi, quell’immensa struttura ammirata e fotografata da tutti i turisti. E poi un po’ di shopping.

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Il Moulin Rouge, simbolo di Pigalle.

Cosa fare? Dove andare? I grandi marchi sono ovunque, ma ci sono anche le boutique fast fashion con le grandi catene. Per chi ama lo shopping cult, meglio andare a Le Marais: qui si trova davvero di tutto, dagli oggetti di design all’abbigliamento, passando per gli accessori. Ci si può perdere. Curioso anche il giro a Les Halles, qualche negozietto con marchi più giovani, tutti da scoprire. E se viene fame, basta fermarsi in uno dei tanti localini che propongono piatti di ogni angolo del mondo.

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Il Centre Pompidou, nel Marais.

Viaggiate con i bambini? Bene, il terzo giorno potete dedicarlo a Disneyland Paris: il divertimento è assicurato, anche per gli adulti! Per gli altri, visita dei musei. E, per quanti sono i musei parigini, ci vorrebbe un libro per descriverli! Un suggerimento: girate con la guida del Touring Club Italiano. È tascabile e sintetica, fatta di comode schede da aprire e chiudere per muoversi velocemente. Per chi non vuole camminare, meglio acquistare la Paris Visit; oppure, per osservare una città in movimento, optate per i bus turistici. Qualsiasi sia la vostra scelta, una cosa è certa. Un pezzettino di cuore, a Parigi, ce lo lascerete.

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