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Il Teatro Lirico: una vecchia gloria scomparsa da più di 17 anni!

Non è passato molto tempo da quando abbiamo assistito alla nascita di quell’emporio di golosità nostrane, noto come Eataly, dalle ceneri del Teatro Smeraldo sulla Piazza XXV Aprile, proprio davanti alla Porta Garibaldi. Molti milanesi si sentono soddisfatti del cambio, ma noi siamo dell’avviso che la città ha perso un luogo dove si faceva cultura vera, dove le idee circolavano, lontano da logiche di profitto e malcelato consumismo gastronomico.

E’ anche vero che intanto la scorsa giunta ha promosso la riapertura del vecchio Teatro Girolamo, ma la promessa rinascita di uno dei teatri più antichi di Milano, quale è il Lirico, ha visto passare svariati governi cittadini, arresisi davanti a mille inciampi burocratici o all’esigenza di far quadrare le dissestate casse di un grande comune.

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A Como, la Città dei Balocchi è un’emozione lunga ventitré anni

La Città dei Balocchi, a Como, è uno spazio magico. Un luogo onirico, che emoziona gli occhi dei grandi e dei bambini. É un mondo di luci e di colori, giunto quest’anno alla sua XXIII edizione. Perché, da 23 anni, la Città dei Balocchi – nel capoluogo lariano – è sinonimo di Natale. Di festa. Di Babbo Natale e della Befana. Di giocattoli, di dolci e di regali.

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Dalla Francia a Milano con dolcezza ed eleganza!

Milano, da qualche tempo a questa parte, è diventata un pò più francese. Un’affermazione altisonante, penserete… La tradizione dolciaria francese è davvero di grande richiamo tanto che nel capoluogo lombardo sono nate diverse pasticcerie e laboratori. E con loro sono arrivati grandi Maestri della Pasticceria francese come Philippe Conticini, Pascal Caffet, Christophe Adam.  

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L’uomo e i suoi baffi. Un connubio meraviglioso

Dici baffi e pensi a chi, dei baffi, è un’icona. Pensi a Einstein, o all’omino della Bialetti. A Clark Gable, o a Super Mario. A Dalì, o al Baffo Moretti. Persone vere, personaggi inventati. Icone di stile, uomini di scienza, pilastri della storia. Persino personaggi dei cartoni animati (avete presente Ned Flanders dei Simpson?). I baffi sopravvivono al tempo, scavalcano le mode. Anzi, sono la Moda. Soprattutto oggi, che prodotti a loro dedicati, libri e tutorial abbondano.

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L’inconfondibile baffo di Salvador Dalì.

E che dire degli hipster? A Milano, affollano l’Isola e i Navigli coi loro look alternativi, fatti di enormi occhiali, pantaloni skinny, camicie vintage e, ovviamente, baffi.

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Baffi importanti e barba lunga sono i dettami dello stile hipster.

Per i baffi, è iniziata una nuova – ennesima – vita. Ecco quindi che le barbierie diventa cool. Che siano storiche, o appena nate. L’Antica Barberia Colla (via Gerolamo Morone 3), ad esempio, è un’istituzione. A Milano fin dal 1904, aperta dal barbiere Dino Colla, è oggi guidata da Franco Barbieri. Qui, il tempo, pare essere sospeso. E può capitare di farsi la barba accanto a personaggi famosi della cultura e della politica. Il rito dura venti minuti. Comincia con un massaggio laddove bisogna radere, con un pennello di maiale bianco e il sapone all’olio di mandorla. Prosegue con la rasatura vera e propria (ogni cliente ha il suo rasoio intercambiabile e sterile) e si conclude con un massaggio dopobarba lenitivo al mallo d’albicocche. Oppure, si può chiedere che barba e baffi vengano tagliati a forbice.

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L’Antica Barberia Colla.

Un altro punto di riferimento in città per gli amanti di barba & baffi è Bullfrog (in via Dante 4, in via Genova Thaon di Revel 3, in piazza Alvara Aalto e in largo La Foppa 4). Qui, l‘arte della rasatura dei barbieri italiani incontra l’atmosfera tipica dei barber shop del Nord America. Si può chiedere di regolare barba e baffi, o di farsi tagliare i capelli in modo classico o super trendy. E si può anche acquistare la loro linea di prodotti, pieni di formule segrete per barbe e baffi domati, morbidi e nutriti.

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Atmosfera da barber shop americano per Bullfrog.

Perché, ai baffi, sono dedicate intere linee di prodotto. E persino un libro. Che si chiama Baffology. Dalla barba ai baffi e che contiene 40 tutorial per imparare a pettinarseli ad arte, scegliendo lo stile che più si addice a ciascun volto. E a ciascuna personalità. Sul fronte cosmesi, c’è l’imbarazzo della scelta (tenetelo a mente per un regalo di Natale last minute!). Si va dallo shampoo – antibatterico o idratante – fino alle creme e alle cere. Oppure, si può scegliere un vero e proprio kit. In questo caso, il sito www.youbarber.com è una vera e propria bibbia. The Bluebirds Revenge – Hipster Kit è dedicato agli hipster, col suo olio da barba, la cera per i baffi, la brillantina e il rasoio; Dr K Soap – Dandy Style Kit è pensato per i dandy d’oggi. E poi ci sono forbici, pettini, e creme di ogni tipo. Perché i baffi sono vanitosi, e vanno curati alla perfezione.

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Il libro che 24 Ore Cultura ha dedicato ai baffi.

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Il kit per hipster in vendita su youbarber.

E poco importa che, nel 2017, la moda voglia un uomo senza barba e senza baffi, con un viso pulito e quasi angelico. Il baffo è uno stile di vita, e non tramonterà mai.

Lo Yoga della Risata: irresistibili benefici per grandi e piccini

Conoscete già lo Yoga della Risata? La notizia può far… sorridere, ma l’amica con cui ne ho parlato, Laura Biraghi, mi ha spiegato la serietà del progetto. No, non vuol essere un paradosso! Desidero infatti raccontarvi di questa tecnica che, avvalendosi del semplice ma grandioso potere della risata, assicura benessere e pace interiore. E tutto questo, grazie ai “Club della Risata”, è a disposizione di tutti, grandi e piccini, a titolo gratuito!

Una sessione di yoga della risata con Laura Biraghi

Una sessione di yoga della risata con Laura Biraghi

Laura è una teacher certificata di questa forma geniale di yoga, e oggi come oggi organizza sessioni a Milano – ripeto, gratis – presso due CAM: quello di zona 3 e di zona 1 Scaldasole. Nell’anno nuovo, partiranno nel CAM 3 nuovi corsi quadrimestrali con cadenza settimanale. Ma scopriamo davvero di cosa si tratta!

CHI E PERCHE’ L’HA PENSATO

Il medico indiano Madan Kataria ha messo a punto questa tecnica nel 1995, dopo aver analizzato alcuni testi e testimonianze di studiosi che avevano già dimostrato i vantaggi benefici del ridere.

Un'immagine dal web del fondatore di questa forma di yoga così evoluta

Un’immagine dal web del fondatore di questa forma di yoga così evoluta

Sicuramente il più famoso di questi è stato il Dottor Adams, meglio noto come Patch Adams, che dal lontano 1971 ha introdotto risate e divertimento in campo ospedaliero, dando vita alla ben famosa clownterapia, da lui considerata ottimale per produrre endorfine e dopamina, riducendo l’ormone dello stress, il cortisolo. Kataria ha fatto una scoperta in più: il corpo non sa distinguere la differenza tra una risata spontanea e una autoindotta, senza doversi dunque servirsi dell’umorismo. In sostanza la risata diventa un esercizio fisico. Dalla teoria poi passa personalmente alla pratica e combina gli esercizi che provocano la risata con la respirazione yoga… ottenendo ottimi risultati che ora avrò il piacere di raccontarvi.

COSA SUCCEDE IN UN “CLUB DELLA RISATA”

In seguito a questa ricerca documentata di Kataria, è stato possibile creare in ben 72 Paesi del mondo questi Club tanto benefici. Laura Biraghi mi racconta la sua esperienza di teacher, arricchita da una comunicazione informativa che mi ha inviato e che specifica nel dettaglio tutti i vantaggi. Nelle sessioni organizzate che durano 1 ora – 1 ora e mezza, si possono sempre più sperimentare i benefici delle risate simulate che in linea generale – così mi spiega Laura – contribuiscono a un approccio positivo alla vita, creano connessioni e aperture verso gli altri, aumentano la creatività e l’energia vitale. Per non parlare di un ottimale equilibrio interiore.

Un altro momento di una sessione di YdR

Un altro momento di una sessione di YdR

Ricordiamo che non serve l’umorismo né essere felici, per ridere così: ma in cambio è stato provato scientificamente che tali esercizi siano in grado di accrescere gli ormoni del benessere, rinvigorire il sistema immunitario, migliorare il tono dell’umore, della luminosità della pelle e dello sguardo, abbassando naturalmente la pressione arteriosa.

Dopo un inizio in cui si battono i palmi delle mani attivando i centri energetici, si stimolano risate di gruppo insieme a respirazioni diaframmatiche, come yoga e meditazione comandano. E si conclude ogni sessione con un rilassamento per riportare alla normalità i livelli d’energia.

PER I BAMBINI… E PER TUTTI!

Biraghi mi spiega che anche per i più piccoli è un’esperienza estremamente positiva, fin dalla scuola materna, perfetta anche in età scolare. Nei Club della Risata, i bambini possono per esempio partecipare accompagnando la loro mamma. Ma c’è di più. Un’insegnante di scuola elementare di sua conoscenza l’ha addirittura introdotta nelle proprie ore scolastiche e ha subito osservato che stimola molto la fantasia dei bambini, li aiuta a scaricare stress, rabbia e frustrazioni, a creare legami col gruppo.

I famosi emoticon della risata (photo: vanityfair.it)

I famosi emoticon della risata (photo: vanityfair.it)

Positivà per tutti: oltre che in scuole e asili, i Club possono essere fondati presso centri benessere, nelle carceri, nelle aziende, o ancora essere dedicati agli anziani, ai disabili… Lo Yoga della Risata è perfetto proprio per ritrovare il proprio “bambino interiore”. Qual è il claim che usano? “Non rido perché sono felice, sono felice perché rido”. E in tema di positività mi viene proprio un’associazione di idee, pensando al celebre aforisma dell’immenso Sir Charlie Chaplin “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”.

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A gennaio Laura Biraghi organizza sessioni prova libere e naturalmente aperte a tutti. È inoltre a disposizione per offrire informazioni su altri eventuali spazi ove scoprire i Club con le loro attività. Per contattarla: 339 2761609

Un libro per Natale: La Storia di Miryam

Ci avviciniamo oramai al Natale e vorrei proporvi la lettura di un nuovo libro: “Storia di Miryam”
di Claudia Provenzano, Armando Curcio Editore.
Non vi troveremo una delle tante storie già scritte e che hanno al centro la figura di Miryam (Maria) vista quale essere celeste, quasi non fosse anch’essa un frutto di questa terra, ma leggeremo qualcosa di diverso che, per riprendere le parole dell’autrice, vuole essere: “un omaggio all’essere donna….per tutte le donne di tutti i tempi…a partire dalla PRIMA DONNA della nostra storia”. Questo elogio alle donne è tratteggiato con pennellate vive impastate di passioni forti, ribellioni e amori, vissuti anche nella bellezza del corpo che spontaneamente all’amore si apre.

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Natale con Piero della Francesca

Anche quest’anno un grande pittore visita la Sala Alessi di Palazzo Marino per tutto il periodo natalizio!
Fino all’ 8 gennaio 2017, i milanesi potranno infatti ammirare, esposta in tutto il suo splendore, la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca.
L’opera, che costituiva la tavola centrale di un omonimo polittico, arriva da Sansepolcro, la piccola città che ha dato i natali al grande artista toscano.

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Boutique hotel: gli indirizzi in Lombardia

I boutique hotel: una tendenza degli ultimi anni, piccoli microcosmi di lusso, eclettismo e personalità. Ce ne sono in tutto il mondo, in tutta in Italia. A Milano, e poco fuori. Perché quello dei boutique hotel è un vero proprio cambio di rotta nel mondo dell’hotellerie. É il disegno di un nuovo tipo d’accoglienza, fatto di residenze minimal-chic e insolite – come la Casa sull’Albero, affacciata sul Lago di Como -, di hotel che danno nuova anima a camere e spazi comuni – come è successo per l’Hotel Albavilla&Co., appena inaugurato e firmato dall’architetto Gabriele Talpo -, di mondi colorati, di immersioni nella natura, di dimore storiche reinterpretate. Ma noi, oggi, vogliamo parlarvi di boutique hotel vicino a noi. Per piccole evasioni non lontano da casa.

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DesignCircus, in scena la prima Selection tra arte e design

Sono passati solo pochi giorni dall’appuntamento di Corso Como 5, ma è già tempo – per DesignCircus – di pensare al prossimo evento. Il 10 e 11 dicembre, la Camera dei Notari di Piazza dei Mercanti 8 ospiterà la prima Selection: tre designer, due artisti e una jewel designer per un’esposizione (con vendita!) all’insegna della sperimentazione.

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É, questa, un’edizione di DesignCircus all’insegna del ritorno. Torna Maria Diana, coi suoi gioielli contemporanei in porcellana, gres e ceramica, impreziositi da inserti in oro e in platino. Gioielli unici, perfetti come regalo di Natale per una persona importante. Formatasi nello studio dell’artista Maria Lai e alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, Maria Diana inizia a sperimentare l’ambito del gioiello contemporaneo nel 2000, fino ad esporre le sue creazioni nei contesti più prestigiosi: il Victoria and Albert Museum di Londra, gallerie di Tokyo e di Dubai e, oggi, il MAD Museum di New York.

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Una creazione di Maria Diana.

Ma tornano anche, a DesignCircus, Davide Del Gallo e Marco Maldi. Che, coi loro brand (Degaloff DesignW2 Design Lab), hanno registrato enorme successo durante l’appuntamento del 26 e 27 novembre scorso. Designer freelance dal 2012, Davide realizza arredi in Bog Oak, il “legno delle paludi”. Un legno privo di resina e ricco di materiali, nato da quei tronchi che – abbattuti o caduti – rimangono per secoli nelle acque dei fiumi, senza ossigeno e senza luce. Un legno che, oggi, è l’anima di chaise-longue, di tavoli con inserti in acciaio o in marmo di Carrara. E poi c’è Marco, che invece lavora il plexiglass. E, col plexiglass, crea oggetti che sono artistici e che sono funzionali. Librerie, carrelli, tavoli da pranzo e da salotto, e poi lampade dall’animo vintage, e persino porta-ghiaccio. Tutti coi bordi lucidati e levigati a mano, così da ottenere quell’effetto specchio che da sempre caratterizza la sua produzione.

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La chaise-longue realizzata da Davide Del Gallo.

 

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Una creazione di Marco Maldi per W2 Design Lab.

Per finire con l’arte, perché DesignCircus – con l’appuntamento di dicembre – vuole regalare ai suoi visitatori un’anteprima della mostra “Ritratto all’Italiana”, organizzata da Stefano Epis e in scena il prossimo anno. E così, si potranno ammirare e acquistare le creazioni di Stefano Antozzi, diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e vincitore di una borsa di studio per scenografi e costumisti indetta dal Teatro alla Scala. Esperienze, le sue, che l’hanno portato a sperimentare nuovi materiali scultorei, e ad affinare le tecniche della pittura. Oggi, Stefano Antozzi è un artista. Di quelli veri. Accanto a lui, Stefano Epis. Che è co-fondatore di DesignCircus, e che è un creativo a tutto tondo. Un artista, e un graphic designer. E che è il creatore di Ri-Tratto, un modo scherzoso, razionale e irriverente di mettere a nudo la propria anima. Durante DesignCircus sarà possibile acquistare le sue opere, ma anche un’originalissima idea regalo: il Ri-Tratto nel vasetto. Da regalare a chi vogliamo, per un ritratto personalizzato. Un ritratto di sé, della propria famiglia, persino del proprio animale domestico!

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Un’opera di Stefano Antozzi.

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Il Ri-tratto nel vasetto di Stefano Epis.

 

Orari di apertura: 11.00 – 19. 30 | ingresso libero