Leonardo scultore: HORSE AND RIDER
“LEONARDO SCULTORE: HORSE AND RIDER”.
Qualche giorno fa sono stato invitato e ho partecipato per conto di Milano al Quadrato alla presentazione di questa straordinaria mostra che si terrà presso il Palazzo delle Stelline, sede dell’ Institut Français, in corso Magenta 63, nell’ambito della quale si proporrà per la prima volta in assoluto al pubblico italiano, a partire dal prossimo 25 novembre, un’ opera unica di assoluta rilevanza internazionale.
Ma cos’è esattamente Horse and Rider?

Leonardo da Vinci
Si tratta di un bronzo realizzato da un modello in cera di Leonardo, che raffigura il Governatore francese di Milano Charles d’Amboise, e che è anche l’unico modello di monumento equestre di Leonardo giunto fino a noi.
La storia di questa meravigliosa statuetta equestre attraversa i secoli.

Horse and Rider
Tutto ha inizio nella raffinata Milano del Rinascimento.
E’ l’ Anno 1507. Charles d’Amboise attribuisce a Leonardo il compito di elaborare un progetto per l’espansione della sua dimora, una vera e propria“villa delle delizie”, nel cui splendido giardino è probabile dovesse trovare posto proprio una “monumento” del governatore in sella ad un cavallo in movimento.
Leonardo ne prepara un modello in cera d’api tra il 1508 e il 1513, che non riuscirà poi a tramutare in una statua in bronzo, a causa della morte per peste del Governatore avvenuta nel 1511, nel corso di una battaglia contro il papa guerriero: Giulio II della Rovere.

Charles d’Amboise di Andrea Solari
Il modellino viene in seguito lasciato da Leonardo, insieme ad altre opere e manoscritti, al suo allievo prediletto Francesco Melzi. I discendenti del Melzi venderanno poi i lasciti del grande maestro a collezionisti privati e musei fino a che, alla fine dell’800, il modello entra a far parte della Collezione Sangiorgi a Roma.
Il viaggio del cavaliere, non è però ancora finito.
LA CAVALIERE NELL’ETA’ MODERNA
Dopo l’avvento al potere di Hitler nel 1933, i nazisti fanno razzia dei musei di mezza Europa.
Horse and Rider viene portato in Svizzera, così da preservarne l’integrità, rimanendovi anche dopo la fine della guerra. Negli anni ’70, il professor Carlo Pedretti, il più autorevole esperto al mondo di studi su Leonardo da Vinci, scopre Horse and Rider, mentre lavora sui disegni della collezione della Regina d’Inghilterra al Castello di Windsor. Nel 1985 il Prof Pedretti dichiara: “A mio parere questo modello di cera fu realizzato da Leonardo stesso […]”.

Horse and Rider – Stampi per il modello in cera e la fusione
La delicata opera di cera però, dopo 500 anni di viaggio sui sentieri della storia, comincia a mostrare segni di deterioramento e così viene creato uno stampo in lattice, acquistato in seguito dall’americano Richard Lewis che, nel 2012, ne trae la statua in bronzo che ha assicurato all’immortalità l’originale Vinciano.
L’IMPRONTA DI LEONARDO

La Testicciola di Terra
Sulla parte anteriore del cavallo, è ben visibile un’impronta digitale. E’ quella di Leonardo?
Diversi studiosi leonardeschi considerano proprio l’impronta digitale sulle sue opere, come una prova inconfutabile dell’attribuzione al maestro toscano. Leonardo infatti, nel dipingere o nel disegnare, utilizzava spesso i polpastrelli delle dita, per cui, a maggior ragione, questa presenza dovrebbe essere considerata naturale su una scultura, dove è ancor più facile trovare traccia delle mani dell’artista che la crea. E quindi? Siamo davvero certi che siano le sue dita ad aver modellato la cera? Un lavoro da detective!

La Dama con l’Ermellino di Leonardo
Come sempre nel caso di Leonardo, il mistero la fa da padrone, ma forse, un confronto con le impronte della Dama con l’Ermellino, potrebbe restituirci qualche certezza in più. Di sicuro nell’osservare la mirabile statuetta, ci sembra ancora di essere al fianco di Leonardo mentre affonda le sue dita nella morbida cera dandole forma.
LA FIRMA DI LEONARDO
Accanto a quest’opera, il pubblico potrà ammirare la Testicciola di Terra, che ritrae il giovane Salaì, allievo e compagno di Leonardo, nella cui figura si vuole fondere la classicità greca con un’espressività e una capigliatura che ci riportano al tipo del Cristo fanciullo. Un fascino incredibile emana da questo volto, grazie alla varietà espressiva del “puer et senex”, caratteristica propria delle sue opere. Questa scultura presenta una caratteristica condivisa con la precedente: la firma di Leonardo! Sia su un boccolo della testa della Testicciola, sia sul cavallo di Horse and Rider, sono ben visibili infatti una L maiuscola e una V rovesciata, sigla ideata dal Vinciano, riscontrata anche su un foglio del codice Ashburnahm.
Queste due opere consentono insomma di svelare un altro mistero delle opere di Leonardo che consentirà di avere un ulteriore criterio di attribuzione, oltre a quello stilistico. A svelare tale mistero è stato il Prof. Ernesto Solari, curatore della mostra e autore di uno studio specifico.

Il Giardino della Casa degli Atellani
Noi di Milano al Quadrato consigliamo davvero a tutti di non perdere questa straordinaria occasione a partire dal 25 novembre, in un luogo, il Palazzo delle Stelline, poco distante da Santa Maria delle Grazie con il suo famoso Cenacolo e dal Palazzo degli Atellani, dove Leonardo passeggiava tra i filari della Vigna di cui gli aveva fatto dono Ludovico il Moro.
Leonardo è tornato a Milano…a cavallo!
(Le immagini di Horse and Rider e della Testicciola ci sono state messe a disposizione e sono di proprietà dei curatori della mostra)