Franchi, francesi e galli: un’invasione gastronomica!

Oggi sento di dovervi descrivere un simpatico quadretto familiare. Le cene, a casa mia, erano sempre animate dai racconti di gioventù dei miei genitori. Essendo loro di origine sud-lodigiana, le storie erano narrate in dialetto e arricchite di vocaboli, talvolta incomprensibili a noi figli, ma dal suono insolitamente “d’oltralpe”.
Non era una raffinatezza stilistica, bensì un chiaro influsso linguistico, determinato dalle invasioni dei Galli nel lontano ‘400, l’avanzata dei Franchi di Carlo Magno nel ‘700, le colonizzazioni da parte dei francesi attorno al XV secolo.

louis-felix_amiel_-_charlemagne_empereur_doccident_742-814È giusto ricordare che le lingue e i dialetti non nascono dal nulla, ma sono originati e influenzati da altre lingue. In particolar modo, attorno al 1600, il Nord Italia fu colonizzata da Galli (il nome con cui i Romani chiamavano i Celti) che con la loro presenza influenzarono in maniera significativa la Lombardia, e quindi la Pianura Padana, nella lingua, negli usi e nei costumi del tempo. Un’influenza lunga e duratura. E’ opinione comune che alcune sonorità del milanese e delle parlate lombarde siano confondibili con il francese. Nel 1499, dopo vent’anni di governo del duca Ludovico il Moro, che porta la città al suo massimo splendore, subentra il dominio francese. Quest’ultimo si protrarrà per circa due decenni e avrà termine nel 1521.

A questo proposito ricordo alcuni curiosi vocaboli nei racconti dei miei genitori: Giambon (lodigiano) = Jambon (francese) =prosciutto; Ratatuia (lodigiano) = Ratatouille (francese) = confusione, miscuglio; Oev (lodigiano) = Oeuf (francese) = uovo; Articioch (milanese) = Artichaut (francese) = carciofo… E sono solo alcuni…

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Ma torniamo ai nostri giorni. Quest’estate mi è stato fatto un gradito regalo da una cara amica, che da un favoloso giro di Francia, mi ha fatto dono di un ricettario di cucina medioevale. Da qui il desiderio di condividerlo con i miei lettori di MaQ.les-recettes-du-moyen-age-de-olivier-straehli-livre-893162415_l

Quindi “contaminerò” la storia con questa ricetta di epoca medioevale e la speranza che vi possiate ritrovare in questo piccolo ricordo di infanzia.

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FINGER DI ZUCCHINE E DATTERINI CARAMELLATI ALLA CANNELLA

“Conosciute sin d’antichità e menzionate all’epoca di Carlo Magno e i Franchi, venivano appunto coltivate in epoca Medioevale. Anche se i botanici del tempo iniziarono a segnalarne la presenza nel XVI secolo.”

Ingredienti per 4 persone: 3 zucchine, una manciata  di pomodori datterini gialli, un cucchiaio grande di olio evo, 2 cucchiai di aceto, 1 cucchiaino da caffè di cannella, sale, pepe nero.

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Procedimento: fate bollire una buona quantità di acqua salata e aceto. Lavate e spuntate le zucchine. Con l’ausilio di una mandolina tagliate a strisce le zucchine e scottatele in acqua e aceto per 5  minuti. Scolatele e disponetele su carta assorbente. Scottate i pomodori in acqua bollente per 2 minuti, scolateli subito e trasferiteli in una bacinella con acqua fredda. Tutto ciò per facilitare l’operazione di “spellatura”. Prendete un tegame anti-aderente, versate l’olio e saltate a fuoco vivo le zucchine per 2′. Regolate il sapore con sale e pepe macinato. A parte in un tegamino fate saltare i pomodori con poco olio, sale e una spolverata di cannella. Cuocete per 5 minuti. Assemblate il finger posizionando un pomodorino al centro di ogni striscia di zucchina, arrotolate e fissate con un bastoncino in legno. Posizionate in un bicchiere di vetro, spolverizzate con poca cannella, un filino d’olio e servite subito.

©Photo by Mariangela Marchesi

Come al solito trovate questa e molte altre ricette sul sito ufficiale cliccando qui!

 

 

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