Con Orticolario, torna in scena la passione per il giardinaggio
La passione per il giardinaggio, una piacevole esperienza che risveglia forza e vitalità. Una vitalità che coinvolge, che seduce, che regala piacevoli sensazioni. Torna a Villa Erba, dal 30 settembre al 2 ottobre, una nuova edizione di Orticolario, l’evento dedicato alla voglia di mettere le mani nella terra.

Tavola verde tattile, omaggio a Bruno Munari (ph@DarioFusaro)
La dimora di Luchino Visconti ospiterà un mondo variopinto fatto di fiori e di piante, di oggetti e di chicche di design, il tutto sotto un cielo terso e uno stellato. Come in ogni edizione, la fiera dedicata al giardinaggio si trasforma in palcoscenico per un fiore. Quest’anno, è la volta dell’Anemone, il fiore del vento. Il nome generico Anemone venne usato per la prima volta da Teofrasto, filosofo e botanico greco, e deriva dal greco ánemos (άνεμος), vento.
Ancora una volta, il programma di eventi non lascia dubbi: sarà un successo. Curiose le installazioni del padiglione centrale, Kosmos. Un gioco di forme e di sinuosità al centro del quale il cerchio rappresenta il tutto del cosmo, la totalità. Tra geometrie, luce e visioni nasce un paesaggio onirico e contemporaneo, in cui l’intreccio fra risorsa e vita non ha fine: per rivedere l’essenza di tutto ciò che è intorno a noi. Da un tappeto erboso nascono isole di perenni, in cui i volumi delle chiome e le trame delle foglie giocano e si perdono tra il luccicar del vetro. E poi le felci, arcaiche e contemporanee, che si contendono lo spazio con gli anemoni fra le radici di grandi betulle, gli antichi alberi sacri che dall’alto osservano. Lo spazio è punteggiato da specchi “alati” che riflettono il paesaggio e catturano lo sguardo: una simbologia profonda che conduce alla conoscenza di sé e alla metamorfosi. Da visitare nel parco, le installazioni selezionate attraverso il Concorso Internazionale “Spazi Creativi” 2016, originali spazi originali, giardini vivibili e fruibili contestualizzati all’interno del parco di Villa Erba, nel rispetto del paesaggio esistenti. Tra i progetti più curiosi troviamo “Il senso di perdersi”, realizzato da Ginkgo Giardini di Torino, e lo spazio Floema, “Vedere con le orecchie, ascoltare con gli occhi”.

Gli espositori a Les Journées des Plantes de Chantilly (ph@DarioFusaro)
Ma, ad Orticolario, non va in scena solo la passione per il giardinaggio. Si potrà ammirare Sofia, una grande tartaruga in acciaio di Francesco Mazzola, oppure iFlame, l’orto sonoro, un progetto di BotanicalDryGarden by Mates piante (Orbetello – Gr): orto e musica da ascoltare e da guardare, camminando lungo sentieri di vetro luccicante. Oppure, si potrà godere delle oasi di sosta nel parco, rilassandosi all’ombra del grande Ginkgo Biloba davanti al lago, comodamente seduti sulle mitiche Adirondack Chairs (Eltisler di Alessandro Stevanin, Bassano del Grappa -Vi), troni interamente realizzati a mano con tavole in legno di recupero. Tutt’attorno, la collezione di melograni (Punica granatum), per la prima volta esposta al pubblico, nata dalla passione di Mauro Di Sorte (Vivaio Giardino Tara, Bolsena – Vt) per queste piante che in autunno regalano frutti straordinari, dalle “magiche” virtù. Allestimento di Anna Flower Designer (Cassano Magnago – Va).
Per informazioni dettagliate: http://orticolario.it/category/visitatore/