Il Duomo e le sue guglie: miniguida a tutto tondo!

Con questo contributo racconteremo della più bella “fabbrica” della città e della sua lunga storia costruttiva (durata quasi ben 500 anni!): il Duomo!

Quando anche l’ultima lastra della facciata fu posata (all’inizio dell’ Ottocento, per volontà di Napoleone), questa spinta via via si smarrì e perse la vita per divenire una memoria di pietra. Allora cos’è oggi il Duomo per noi?

Il più vasto edificio sacro della città non è solo la nostra cattedrale, ma uno spazio urbano vastissimo che si compone di più realtà. Innazitutto il valore di una Chiesa dedicata alla Madonna (riprodotta tutta d’oro e piccinina in sommità,  a protezione della comunità), una piazza che la contiene, circondata da portici su tutti i lati, un museo che ne conserva i tesori e alcune parti costruttive (in primis, le guglie più antiche!), un edificio con in cima un orologio, e infine un’enorme mole di pietra di Candoglia: una scultura con una terrazza a copertura, circondata di guglie elevate al cielo, che fino al secolo scorso sovrastava tutti i tetti del centro cittadino.

Piazza Duomo oggi

Piazza Duomo oggi

Iniziamo col dire che fu il più grande e antico cantiere cittadino e impregnò di sé l’intero abitato, non solo visivamente (con un forte impatto sullo skyline cittadino) ma nella vita dei singoli, che spesso donavano tributi in denaro o in ore lavorative, e anche nel linguaggio comune. Pensate che entrarono nell’uso quotidiano parole dedicate a questi “lavori in corso”: per esempio AD UFO proviene dalla scritta impressa nei barconi pieni di materiali per la cattedrale, ad Usum Fabricae Operis. O ancora il famoso  MAGUTT  non è che l’abbreviazione di  magister carpentarius, Mag Ut, presente nei libri di cantiere.

Un cantiere, una città!

Un cantiere, una città!

Persino la forma urbana fu in qualche modo influenzata dalle attività correlate alla costruzione del Duomo: la fossa interna dei Navigli, in primis, che doveva veicolare i barconi carichi di legname e pietre per la fabbrica venne regolarizzata e allargata.  Ma ciò che più risentì della presenza di questo ingombrante inquilino fu la forma della piazza che dovette ben presto attrezzarsi per ospitarlo. Fino all’Ottocento infatti era ben diversa. Per costruire i Portici, che oggi circondano il quadrilatero su tutti i lati, dovettero essere spianati ben due quartieri: il Rebecchino sul lato meridionale (verso Via Mazzini per intenderci) e la zona dei Due Muri (oggi occupata dai portici meridionali e dalla Galleria). Inoltre per ottenere un vero e proprio spazio aperto che permettesse una visuale continua da qualunque parte vi si giungesse, venne eliminato il Coperto dei Figini, un lotto porticato a più piani che ospitava parecchie botteghe storiche.

Veduta ottocentesca con il Coperto del Figino a sinistra e gli edifici del Rebecchino a destra.

Veduta ottocentesca con il Coperto dei Figini a sinistra e gli edifici del Rebecchino a destra.

Ma la piazza, col sagrato, arrivò ben ultima a demolire ciò che il perimetro della fabbrica del Duomo aveva già ingurgitato al suo interno come un’enorme balena bianca, tra cui due chiese (S. Maria Maggiore e S. Tecla) e due battisteri! La piazza medioevale, dove ogni giorno si teneva il più animato mercato del Nord Italia, contava una serie notevole di logge per i commerci e per le corporazioni e – pensate – ben 16 tra cappellette e chiese! L’unica ancora oggi rimasta è stata salvata grazie al fatto di essere stata inglobata dall’edificio ottocentesco alle spalle del Duomo. Esso fu costruito sul cimitero cristiano ai piedi dell’abside dalla cattedrale, che come spazio semi-abbandonato, fu usato per secoli come deposito dei materiali per la costruzione del Duomo. Una volta terminato il cantiere edilizio più grande della città, con la metà del XIX sec. si sentì il bisogno di costruire qui la sede della Veneranda Fabbrica del Duomo che potesse ospitare gli uffici atti a sovintendere cioè tutti i restauri necessari a tenere in buona salute un organismo ormai antico e bisognoso di continue cure.

Il palazzo della Veneranda Fabbrica, alle spalle del Duomo (foto di Robert Ribaudo)

Il palazzo della Veneranda Fabbrica, alle spalle del Duomo (foto di Robert Ribaudo)

Sulla stessa piazza Duomo, ma sul lato dell’Arcivescovado, dopo anni di restauro di recente è stato rinnovato il Museo del Duomo, che conserva testimonianze di 5 secoli di storia costruttiva della cattedrale di Milano: una collezione di statue, documenti, arazzi, spartiti musicali, opere d’arte, reperti archeologici, modelli in gesso, pitture, vetrate, modelli lignei architettonici, l’archivio documentale, avori, croci, sculture di epoca viscontea e sforzesca, doccioni e soprattutto alcune GUGLIE (con relative statue) originali.

SI’, LE GUGLIE GOTICHE!!Perché quelle che oggi vediamo piccole piccole dalla piazza, sono il frutto di rifacimenti continui, per via dell’usura, degli agenti inquinanti e del guano dei piccioni. Le ultime copie sono state ultimate, durante il restauro, dai carcerati delle case circondariali cittadine. Naturalmente non si tratta di capolavori: da sotto non ci accorgiamo certo dei particolari con cui secoli fa furono approntate le statue, poste sulle guglie come vessilli a svettare sul cielo cittadino.

La Statua della Libertà... alla milanese!!

La Statua della Libertà… alla milanese!!

Ma il fatto più singolare è che non si tratta solo della raffigurazione di santi come molti credono, perché tra le statue secentesche ve ne sono di veramente originali: compare un fitto regno animale fatto di primati che si fanno largo per scalare le guglie. Un vero esercito di gargoyles!!! Addirittura due pugili!…. Primo Carnera ed Erminio Spalla. E per rimanere in tema di sport persino una racchetta da tennis con pallina e con guantoni da boxe. E che dire della copia della Statua della Libertà??…. Vi è poi il busto di Mussolini e, in fronte alla Via S. Redegonda, una giovane donna seminuda immortalata mentre si accinge a passare da una guglia all’altra, assicurandosi alle pareti. Di fronte un uomo, anch’esso non proprio vestito, che tenta la stessa operazione. Inoltre, nel 1860 vengono poste sul Duomo le statue di S. Napoleone (per Napoleone III), di S. Amedeo (per i Savoia) e di S. Ferdinando (per il secondogenito di Carlo Alberto che aveva sconfitto gli Austriaci a Peschiera). Insomma la storia di Milano pietrificata tra i cieli!!!

sport sulle guglie

sport sulle guglie

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