Tutti la chiamano Chiesa Rossa: ma è un parco, una biblioteca, una chiesa antica…

Se abitiamo a Milano e abbiamo ancora figli in età scolare ci siamo posti più volte la domanda di dove portare i nostri bambini, nel tempo libero, con l’apprestarsi della bella stagione!

Sono sorte, specie negli ultimi tempi, e nelle aree più periferiche, aree verdi, spesso luoghi di nuova concezione o di recente creazione. Ma ci siamo, forse per abitudine, “dimenticati” del “patrimonio verde” già esistente, magari poco valorizzato. E’ per questo che oggi vi voglio parlare di una realtà del tutto particolare, dove con una sola visita potete trovare tutto, ma proprio tutto: un’antichissima testimonianza della presenza romana, e poi proto-cristiana in città, un parco, un centro culturale pubblico e l’acqua del Naviglio che vi scorre poco lontano. Sto parlando del complesso noto come parco, e annessa Biblioteca, Chiesa Rossa.

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E’ inutile dire che si tratta di un complesso ereditato dalla riqualificazione di un borgo rurale antichissimo. Tutto ha inizio già con la penetrazione romana in città da Sud: la vicina e particolare Chiesa Rossa, da cui tutto ha origine pare sia la naturale evoluzione di un luogo sacro, in mezzo ai boschi, un porticus annesso ad un edificio forse edificato in onore di Diana (dea della caccia), poi divenuto aula di culto cristiano con pavimento musivo databile al II sec. d.C. Con la caduta dell’impero romano e con la successiva fase tardo-longobarda, vengono gettate le basi per la chiesa romanica soprastante, le cui strutture sono ancora oggi visibili.

Chiesa Rossa alle Fonti (foto Giovanni Dall'Orto)

Chiesa Rossa alle Fonti (foto Giovanni Dall’Orto)

La piccola basilica viene denominata Santa Maria detta  ad Fonticulum”. Il toponimo deriva forse dall’esistenza nei paraggi di un fontanile, all’interno di una località ben fuori città (Fonteggio) ricca appunto di fonti, ruscelli, rogge e canali artificiali. Uno spiazzo ospitava un area cimiteriale per le poche anime che vi risiedevano intorno.

Dopo il lungo e inevitabile periodo di abbandono, conseguente ai secoli bui del Medioevo, solo col XIII sec. si riscontra di nuovo la presenza di un conventucolo femminile, prima di benedettine e dal 1303 occupato, come emanazione delle “Bianche” di S. Maria delle Veteri, fuori Porta Ticinese. A partire da questa data dovrebbero essere iniziate sia le decorazioni a fresco della chiesa, sia la costruzione di un monastero attiguo con una serie di fabbricati rurali atti al lavoro dei campi, e al sostentamento del borgo che intanto vi cresceva attorno.

Interno della Chiesa Rossa (foto Giovanni Dall'Orto)

Interno della Chiesa Rossa (foto Giovanni Dall’Orto)

Le fonti scritte lo descrivono nel 1455, quando il corteo nuziale di Tristano Sforza e di Beatrice d’Este, proveniente da Pavia e diretto a Milano, sostò a “S. Maria Ruffa”. E’ questa la prima volta che S. Maria ad Fonticulum viene chiamata con il suo nuo­vo nome:  Ruffa o Russa. Fu così poi Rossa il nome che divenne popolare per indicare questa chiesina fatta di mattoni, e certamente spiccante per il suo colore rosso.

L’attività agricola intanto diveniva così importante e richiedente di gran quantità d’acqua che col XVI sec. sul vicino Naviglio si cominciano a progettare opere idrauliche per nuove prese e conche: per iniziativa degli Spagnoli, i lavori per il Naviglio Pavese vengono ripresi per collegarlo nel più breve tempo possibile alla cerchia interna della vicina città. Ma i lavori, nel 1611, proprio qui nel punto di incontro col Lambro, si interrompono di nuovo, nei pressi di una nuova Conca rimasta incompiuta per un errore di calcolo sui diversi livelli del canale. Da quel momento l’opera abbandonata prenderà per secoli lo sfortunato nome di Conca Fallata. Gli scavi per la sua ricostruzione e messa in funzione riprenderanno solo nel 1805, grazie all’intervento napoleonico.

Ciò che rimane oggi dell'antico borgo agricolo.

Ciò che rimane oggi dell’antico borgo agricolo Cascina Chiesa Rossa

Ma intanto il borgo agricolo si espande e continua sornione la sua vita, lontano dai traffici convulsi della Darsena poco più giù. Vede passare migliaia di barconi che approvvigionano la città di merci e materiali edili. Oggi quegli edifici restaurati, dopo decenni di abbandono, dal 2004 ospitano la biblioteca civica Chiesa Rossa, in mezzo ad un’area verde molto ben curata. Il centro civico che si è creato in questo luogo di pace ha sede nell’ex stalla di una tipica cascina lombarda seicentesca. La ristrutturazione ha recuperato l’architettura originaria in modo da creare una sospensione tra interno ed esterno grazie alle ampie vetrate sul parco che la circonda e ai portici coperti che ben si prestano, nella bella stagione, alla lettura e allo studio, come alle varie manifestazioni culturali.

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Queste sono spesso legate all’alimentazione e alla tradizione eno-gastronomica legata al contiguo Parco Agricolo Sud Milano. All’interno, gli scaffali in alluminio e legno e gli arredi moderni creano un mix d’effetto tra tradizione e modernità. L’area bambini e ragazzi è decorata con affreschi ispirati al tema dell’Arca di Noé.

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Le altre aree del parco recuperate sono state destinate ad altre attività sociali per i cittadini della zona. Il vecchio portico della cascina, grazie alle opere di recupero, è diventato una vera e propria piazza coperta, dove si tengono spesso manifestazioni culturali. Si può persino fare una pausa ristoratrice al “Circolo dei talenti”, il singolare barettino che sorge in fondo al porticato. Nei fine settimana e nelle serate estive il parco si anima, ospitando mercatini, rassegne e concerti live.

La Chiesa Rossa, ai margini della strada, durante il giorno vi accoglierà, quasi sprofondata in un tempo perduto: si trova rispetto al piano stradale, ad una quota di circa 3 m. al di sotto, situazione congelata ed ereditata dalla costruzione del Naviglio Pavese nel 1365.

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Non mi resta che invitarvi ad andare a vedere di persona e poter fare un giretto in una realtà rurale, alla periferia della moderna Milano.

DOVE: Via Chiesa Rossa, lungo il Naviglio Pavese. Ingresso alla Biblioteca da Via San Domenico Savio 3 – Accessibile ai disabili
02884.65991 – c.bibliochiesarossa@comune.milano.it

Orari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì 9-19.15; mercoledì 15-19.15; sabato 9-18.15

Mezzi pubblici: tram 3, 15 / bus 79 / M2 (Abbiategrasso-Chiesa Rossa)

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2 comments, add yours.

Ci abito a fianco, è bellissimo vedere che qualcuno la considera un tesoro nascosto.

Franco Malaspina

Ho messo piede nella Chiesa Rossa solo una volta, credo, alla fine degli anni ’60, poco prima che venisse chiusa per decenni. Mi aveva colpito per il pavimento di mattoni e per…. una stufetta elettrica accesa (evidentemente era inverno!). io abitavo lì vicino e mi ricordo che, di solito, quando si parlava di Chiesa Rossa, si indicava in realtà la chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa che si trova in via Neera ed era la mia chiesa parrocchiale, che ho frequentato fino al 1974. Sono contento che sia stata restaurata e rimessa a disposizione della città, è un patrimonio da conservare e tramandare; negli anni ’70, credo che nessuno pensasse che un giorno sarebbe stata restaurata e che vicino sarebbe sorta anche una bella Biblioteca civica. Quando abitavo io in zona, c’era solo un punto di prestito libri in via Barrili, non molto invitante,
con orario limitato e un impiegato maleducato, che chiudeva ancora prima di quando avrebbe dovuto…

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