No alle platinate sì alle sbiancate: giovani teste milanesi (e non), puntano al candore
Già prima della seconda Guerra Mondiale andavano di moda i capelli biondo platino: le donne come sempre si ispiravano alle dive che avevano lanciato quella nouvelle vague, una per tutte era l’attrice Jean Harlow.
Ma questo colore era fatalmente destinato a diventare il prescelto da un’infinità di donne, non solo da quelle più famose. Decennio dopo decennio le superceleb, comunque, si facevano notare per la loro “platinosità”, da Marilyn Monroe alla
nostrana Patty Pravo, a Madonna, e molte altre come loro sino all’abbondante… Platinette. Ecco, adesso come si fa a dire a Maurizio Coruzzi, appunto in arte Platinette, che è suonata l’ora di cambiare il suo nome? Dovrà probabilmente optare per Blanchette, visto che la tendenza del momento ha estremizzato quel tipo di biondo, arrivando al bianco puro!
Sì, pensate un po’: dopo anni e anni e anni di tinture da parte di donne e di qualche uomo, con l’intento di camuffare i capelli bianchi tipici dell’età matura (per quanti secoli, per esempio, Pippo Baudo ha voluto giocare al quarantenne?) con colori biondi più caldi, o castani o altro ancora, adesso i trend vanno proprio alla rovescia. Infatti a Milano e nelle città più abitate da glam-individui, sono apparse un po’ ovunque testine di ragazze veramente GIOVANI con capelli dal colore bianco assoluto!
Ovviamente anche in questo caso la moda è partita dalla moda: in passerella non sono poche le teen-modelle che hanno sfoggiato capigliature bianchissime. In rete ho letto che questo colore superluminoso, ottenuto con prodotti dalla forte azione schiarente, accresce l’espressività delle linee: ma scusate, non faceva vecchio fino all’altro ieri?
Devo dire che anche a me, che sono in favorissimo di un po’ di colore garbato sulle teste femminili più agées, non dispiace per niente vedere questo insolito contrasto tra un volto giovanissimo e le chiome dall’aspetto “età matura”. In particolare quando il taglio presenta linee decise, caschetti scalati, lunghezze corte e irregolari, qualche spruzzo nero… ed è carino se il gioco continua con le tonalità dell’abbigliamento, in testa a tutte i colori tenui o il total black. Del resto adoro il bianco e nero, border collies compresi.
Consiglierei a queste “granny teen-agers” di riprendere allora un’altra moda, per divertirsi ancora di più con i colori: l’uso del toupet! A Milano e in tutto il mondo, le piccole parrucche che portavano questo nome spopolavano tra gli anni sessanta e Settanta. Forse non è noto a tutti, ma il toupet deve molta della sua celebrità a due altrettanto famose sorelle: Rosy e Maria Carita! Il loro cognome è in realtà un brand ancora assai in voga nel mondo della cosmesi, e io mi permetto di raccontare un aneddoto che a mia volta avevo scoperto lavorando per il loro marchio con un’agenzia di pubblicità negli anni Novanta. Queste due sorelle spagnole negli anni ‘40 si erano trasferite a Parigi da Tolosa dove avevano un piccolo salone di bellezza. Che più avanti divenne ben più grande e patinato, sito addirittura in Rue du Faubourg Saint-Honoré, nel centro della moda della ville lumière. Insomma, in pochi anni fondarono un’autentica Maison de Beautè, anche e specialmente dedicata alla bellezza delle capigliature. Le due sorelle Carita, una bionda e una bruna, erano anche molto invitate e richieste nelle serate mondane. Mi fu allora raccontato che una sera vollero stupire i loro amici… indossando un bel toupet biondo, la bruna Rosy e un toupet moro la bionda Maria. Che imprevisto sorprendente! Insomma, fu un immediato successo di pubblico e di critica.
E come succede in questi casi, tutte le donne diventarono matte per avere a disposizione e indossare un toupet subito, o quanto meno prima delle loro amiche. In molti casi questa sorta di parrucca veniva montata con un cerchietto che si poteva inserire con comodità tra i capelli, coprendo in particolare la parte posteriore più lunga: una superpraticità anche quando la chioma non era fresca di coiffeur … e in più era un modo per presentarsi sempre con un’acconciatura originale e diversa senza la necessità di correre ogni momento dal parrucchiere. Ogni era, insomma, ha le sue tendenze: a quell’epoca con il toupet anche le attempate sembravano ragazzette e oggi – curioso, no? – le adolescenti adorano mettersi in testa un invecchiamento precoce.