Scrive per Crozza, scriveva su Cuore, e adesso scrive anche gialli pieni d’ironia su Milano
Un titolo che fa curriculum, per dirla con un certo tipo di battute della Milano che fa tendenza. In verità cerco di adeguarmi allo straordinario spirito satirico dell’autore di due libri che vorrei tanto segnalare*.
E che l’autore stesso, Alessandro Robecchi, ha presentato due sere fa alla libreria indipendente Claudiana di Milano: un incontro che ho trovato particolarmente vivace e brillante, animato appunto dalla singolare e davvero simpatica verve dello scrittore e giornalista (per il suo articolatissimo CV – che comprendeva anche la direzione di Radio Popolare -, appunto, se proprio non lo conoscete, vi affido al web).
Bene, i libri in questione sono i suoi due noir che hanno per protagonista un autore televisivo e soprattutto Milano. Ma. Davvero non è tutto qua. A partire dal fatto che “Questa non è una canzone d’amore” e “Dove sei stanotte” non sono libri appena usciti, e che fra un mese già esce il terzo volume della trilogia. E suggerisco proprio di portarsi avanti con i primi due in attesa di quest’ultimo. Perché sono un concentrato di humour, di critica sociale, con una visione di Milano in giallo ben diversa dal solito. E proprio perché l’autore ha questo sguardo acuto e satirico, che trova un riscontro tra l’altro in una scrittura brillantissima, piena di trovate (che a una copy come me stuzzicano da impazzire!). Un linguaggio pieno di invenzioni che ci ha rapiti anche ieri sera alla presentazione… quando ha definito la città “turboliberista”, quando cita in uno dei libri una scrivania in stile “SanSiro-Babilonese”, o nello stesso giallo ricorda che – come in un programma famosissimo della fascia pomeridiana di Canale 5, aggiungo io – le luci dello studio TV rincorrono l’età della conduttrice che appare “circonfusa di un bagliore extraterrestre”.

In questi gialli non viene raccontata solo la Milano luccicante e lussuosa, come quella ritratta qui dal bravissimo Luigi Alloni
Qualcuno ricorderà che abbiamo già parlato di due scrittori milanesi di gialli con la nostra città sullo sfondo, qui su Ciabattine, ma in questo caso il punto di vista è davvero diverso. Robecchi infatti non ritrae solo quella Milano che chiunque non viva qui crede sia la città luccicante della moda e delle mode, dei redditi importanti, “una Milano che se la tira” per usare una sua espressione. Difatti la sua è una città orizzontale, come in realtà è davvero: accanto alla gente-bene, per così dire, lui schiera strati sociali diversi. Il protagonista scappa da casa e arriva al Corvetto: qui, dice l’autore, è facile esplorare bar come quelli di Guerre Stellari!
Una volta, raccontava ieri, ha fatto un tour per testare il talento di un dj peruviano che si era proposto a Radio Popolare, di cui Robecchi era direttore all’epoca. A Rozzano si è così imbattuto in uno spazio, tra nebbie e tangenziali, dove non meno di 7.000 peruviani ballavano felici mangiando asado e bevendo litri di IncaKola, bibita gasatissima e molto popolare nell’America Latina.

Il marchio della mitica IncaKola, citata da Robecchi, che non può mancare in una metropoli multietnica
Un pianeta parallelo, ma più che mai reale! Samuele Bernardini, uno dei moderatori, direttore della libreria e presidente delle Librerie Indipendenti Milano, ha commentato che questa pluralità etnica la vivono i ragazzi nelle nostre scuole, gli uni accanto agli altri. Ma le famiglie, i genitori, spesso non fanno altrettanto tra di loro.

Samuele Bernardini presidente delle Librerie Indipendenti Milano, moderatore della presentazione insieme a Simona Menghini
A parte i fatti di costume, e altri temi pregnanti sulla differenza tra legge e giustizia, Robecchi ci tiene a sottolineare che i suoi libri hanno però anche la vera struttura di un noir, con tutte le sue belle regole, i fili della trama che si dipanano via via e che permettono, anche prima della fine, di provare a intuire la soluzione del giallo. A una persona del pubblico che gli ha chiesto se sia una complicazione creare una serie di gialli avendo per protagonista non un detective ma una persona qualunque che si trova, suo malgrado, al centro di vicende poliziesche … l’autore ha risposto che ha fatto la stessa domanda a un altro scrittore della sua “scuderia”, la Casa Editrice Sellerio. Ovvero il rinomatissimo Camilleri. La sua risposta? Proprio in stile montalbanese: “fottitene”.
* nonostante io sia Ciabattinadx, e non la mia collega Ciabattinasx che spesso vi parla di questo tema