Più siamo e meno paghiamo. In viaggio ma non solo!
Oggi la parola magica non è più abracadabra ma “condivisione” (o “sharing” per i più digitali e comunque anglofoni). È l’incanto è fatto: si spende meno e si fa tanto di più. Milano è di certo una delle capitali in cui questa logica ha affondato saldamente le sue radici, ma anche nel resto d’Italia (e nel mondo) la cosa sembra piacere sempre di più: prima di tuffarmi nell’ambito in cui questa tendenza oggi offre una nuova, interessante frontiera, non posso esimermi dal citare, in ordine sparso, alcune tra le già molte idee che fanno della condivisione un modo di risparmiare ma anche di creare occasione di scambio e relazione tra le persone.
Il primo esempio è il molto utilizzato car sharing, il servizio che consente di guidare un’auto solo quando e quanto serve in città, parcheggiando più o meno ovunque, senza neppure i limiti dell’area C milanese. Poi c’è il bike sharing, che permette invece di usare una flotta di biciclette che si trovano un po’ ovunque nella metropoli, e di recente l’offerta ha raggiunto anche i più piccini con una stazione di Junior BikeMi, come ci ha raccontato Milanoperibambini.it poco tempo fa: http://bit.ly/1Guuk98.

Il Junior BikeMI, la versione baby di quella per i più grandi (photo e articolo: Milanoperibambini.it)
Vediamo di non dimenticare l’utilissimo servizio di co-working, spazi condivisi in cui lavorare e fare riunioni professionali, senza gli onerosi costi individuali per avere a disposizione un ufficio.

Un ufficio condiviso per abbattere le spese e “incubare” le idee delle startup, ecco il coworking (photo: startitup.sk)
Poi, per i propri viaggi oggi è impossibile fare a meno di siti quali airb&b, che permette di soggiornare presso case e appartamenti offerti dalle persone di tutto il mondo… a persone di tutto il mondo. Sempre a cifre vantaggiose o comunque in linea con la propria disponibilità. Finalmente ci avviciniamo all’area viaggi: in questo orizzonte si pone il servizio proposto da Bla Bla Car.
Questa è proprio una bella soluzione: offrire o ricevere passaggi auto per lunghi percorsi condividendo benzina e pedaggio. Sul relativo sito è tutto spiegato chiaramente: scegli il passaggio in base a orari, tipo d’auto, esperienza del conducente, e persino “optional” tipo, veicolo in cui si ascolta o meno la radio, si fuma o no. Ed è un’occasione “social” perchè, se tutto va bene, conosci anche persone simpatiche. Testi pubblicitari presi dal sito? Un po’ sì, però poi ho intervistato Paola Reina, psicologa di Milano, che ha già sperimentato il servizio in occasione di un viaggio Milano-Elba. Ha trovato tutto molto confortevole, piacevole e conveniente, a cominciare dal comodo orario di partenza concordato e il luogo dove trovarsi per dare inizio al viaggio. E ora arriva un tema a parer mio FONDAMENTALE, da lei messo in evidenza: è vero che tutti questi servizi sono sicuramente molto più a portata dei giovani, perchè agilissimi nell’utilizzo dei device digitali che consentono di avvalersi di queste soluzioni: un esempio è la facilità con cui usano il car sharing, per nulla preoccupati di prenotare digitalmente dallo smartphone, poi leggere i display in auto, eccetera eccetera. Avvalersi di Bla Bla Car, dice Paola che non è più una teen-ager, è facile e intuitivo sul relativo sito, comodo da consultare anche da un comune computer o da un tablet. E poi le recensioni su conducenti e passeggeri ti orientano con semplicità nelle scelte.
La sorpresa è che dunque gli equipaggi possono essere molto eterogenei, abbinando persone di tutte le età, possibilmente con conversazioni che in qualche maniera possono anche colmare i gap generazionali! Io, da brava copywriter pubblicitaria che si occupa anche di creare nomi per aziende e prodotti, sono solo un po’ intimorita dal nome: è memorabile e simpaticissimo, lo so, ma… non vorrà dire che in viaggio si rischia di essere letteralmente sommersi dalle chiacchiere e dai bla bla bla bla bla…?