Amarsi vuol dire ingrassare
C’era una volta…… negli anni ’70, un film – Love Story – passato alla storia anche per la celebre frase “Amare significa non dover mai dire mi dispiace”.
Pare proprio che i tempi siano cambiati perché oggi nel web molti affermano sostanzialmente che “Amare significa ingrassare”. Prima di spiegarmi meglio, ricordo che soprattutto a Milano in clima di Expo, di cibo si parla parecchio e assai se ne consuma (Berlusconi tempo fa diceva addirittura che i ristoranti erano tutti pieni. Mah.), partendo dall’ormai noto assunto che il leit motiv dell’esposizione sia “nutrire il pianeta”. Quanto poi a innamoramento = ingrassamento, ecco che Focus.it e molti altri siti riportano una Ricerca pluriennale condotta dalla Southern Methodist University di Dallas secondo la quale le coppie felici e contente sono destinate a ingrassare.

L’amore condiviso secondo Botero, qui molto “in linea” con l’assunto amare=prendere peso
In sostanza, sembra che la soddisfazione sentimentale possa “alimentare” quella serena sicurezza di essere accettati e di piacere: la naturale conseguenza sembra sia il concedersi qualsiasi nefandezza alimentare, visto che oltretutto non si sente il bisogno di aprire la stagione di caccia nei confronti di altri partner. Secondo però la psicologa Maryanne Fisher, come riporta today.it, in un primissimo momento d’approccio tra gli innamorati scatta l’ormone. Non quello che state di sicuro pensando, bensì la noraepinefrina, responsabile di inappetenza a danno (o a vantaggio??) di chi stia vivendo un coinvolgimento emozionale. Poi però, questa sostanza diminuisce, mentre come si diceva cresce la serenità, e torna l’appetito famelico. E se qualcuno è ben innamorato in periodi come questi, in cui la prova costume è in agguato, proprio dietro l’angolo? Di suggerimenti per allenamenti ne abbiamo già dati parecchi, in particolare soluzioni che si trovano nella nostra città, a Milano. Se non basta, tutti fuori, mano nella mano, ma di corsa! Oppure abbracciati sì, ma ballando dai ritmi latino-americani al tango!
Se però non si fa a tempo a rimettersi in linea per l’esposizione in spiaggia, ripassiamo insieme almeno l’ABC del costume ideale per un fisico non ottimamente scolpito. Non ho intenzione di dare lezioni fashion o di bon ton a nessuno (anzi ho di recente scritto un articolo sulla bellezza dell’essere curvy!), però desidero almeno ricordare i fondamentali, buoni per tutti: senza necessariamente bardarsi con un costume intero, le signore un po’ tonde, meglio che si concetrino sul decolleté con un bikini che metta pur garbatamente in risalto i doni di una natura generosa.
Ma please, no, che non si indossi assolutamente la parte inferiore del bikini grande come un armadio 4 stagioni, con l’idea di “contenere” di più: meglio qualcosa di più ridotto e morbido, magari con laccetti, che non tagli in due la povera signora. Anche il pareo va usato con astuta saggezza e annosa perizia, prima che rievochi l’effetto del bambino paffutello che gira in spiaggia con patellone a vista. E per l’uomo? Un unico doppio must: forse anche in virtù del livello di innamoramento/ingrassamento, è indicato dimenticare lo slippino mini o il microopantaloncino a effetto seconda pelle, e optare per uno short leggero, non strettissimo, ma soprattutto non lunghissimo tipo surfer. Appunto, se surfer muscolosamente “scolpiti” non si è!
Infine, ricordo un suggerimento dell’anno scorso, che non tramonta mai, anzi è sempre attuale: senza sfidanzarsi, buttarsi a peso morto sulla dieta Matrioska inventata da nostri cari amici. Ovvero, fare lo “scambio di peso familiare scalare”. Cioè, come i nostri amici, darsi come obiettivo il raggiungere ognuno la taglia del familiare leggermente più magro.
Un’idea di cui innamorarsi, senza il rischio di ingrassare di più!
2 comments, add yours.
hipster sisters
storie di vita… allargata! 🙂
ciabattinadx
AuthorL’amore ha il suo bel peso, vero?