Confessa, figliolo, quanti ne guardi?
Se di peccato si parla, ebbene sì, io sono tra i peccatori. Ma quale sarebbe il girone dantesco che attende quelli come me all’inferno? Direi quello dei “guardatori seriali”. Che a livello mondiale una definizione l’hanno già e sono i cosiddetti Binge watchers (neologismo registrato persino dal sito Treccani, due anni fa). Binge, in inglese, si traduce letteralmente con “abbuffarsi”: ma di che scorpacciata si tratta? Guardare tanti episodi di seguito di una serie TV, o, in altre parole, seguire un nuovo sport: la maratona di visione di telefilm non solo alla televisione ma anche sul tablet o in streaming sul PC.
Oggi infatti è possibile avere tutti gli episodi di una serie immediatamente disponibili in un’unica soluzione, grazie anche all’avvento di Netflix, un servizio che offre a pagamento contenuti televisivi e film con un abbonamento (da noi deve ancora arrivare, ma tra le PayTV e la visione in streaming ce la caviamo benissimo). Insomma, apri lo schermo e ti trovi lì bella pronta un’intera stagione di telefilm avvincenti e golosi da guardare, una puntata via l’altra da gustare come le ciliegie: come resistere a una tentazione così?
Ma allora, cosa guardano gli ingordi Binge watchers? Serie che per cinefili come me hanno la stessa grandeur di film da grande schermo, per la sceneggiatura, le scenografie e gli attori rubati proprio al cinematografo. Chi non ha sentito parlare dell’inarrivabile interpretazione di Kevin Spacey in House of Cards, per esempio, la serie da mito, che racconta la sua spettacolare carriera politica alla Casa Bianca, costruita tra intrighi, corruzione e trame diaboliche?

La serie Fargo tratto dall’omonimo film di successo dei fratelli Coen
Ma ci sono autentici fenomeni in tema di successi di pubblico che hanno decisamente qualche annetto e molte stagioni in più sulle spalle come nel caso di – giusto per citarne qualcuno – Dr. House, 24 (eccellente idea visivamente innovativa sul concetto di “tempo reale” con un ottimo Kiefer Sutherland),
CSI Scena del Crimine, Lost, Twin Peaks (che colonna sonora!!), X-Files, Dexter, Downtown Abbey, How I Met Your Mother, i Soprano, Glee… e il campione tra i campioni “Il Trono di Spade” (non odiatemi, ma io non sono tra i suoi fan).
Personalmente, a parte la Casa Bianca di Spacey, io sono “lungamente” rapita da Homeland,
The honourable woman, Le regole del delitto perfetto,
The Killing, Fortitude e ho molto amato la miniserie sulla seconda Guerra Mondiale “Band of Brothers” dell’accoppiata Steven Spielberg e Tom Hanks…

Band of Brothers, splendida miniserie sulla II Guerra Mondiale prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks
Va detto che questa famelicità seriale è studiata da molti ricercatori soprattutto perché il tempo dedicato alla visione dei telefilm “ruba” in molti casi il quotidiano tempo di vita. C’è chi vuole calcolare quindi in termini quantitativi questa maratona e lo fa con il sito Tiii.me: per quanto mi riguarda, gli ho dato solo un’occhiatina, ma ho letto che è facilissimo utilizzare questo contatore virtuale per verificare il tempo speso davanti a una serie. Qualche esempio trovato su Wired? Chi ha visto tutti gli episodi della Signora in giallo ha totalizzato 11 giorni e 5 ore, gli appassionati di E.R. Medici in Prima Linea hanno “bruciato” in tutto un bel 10 giorni, 8 ore e 14 minuti. Per alcuni si tratta di una vera bulimia e il rischio, secondo alcuni studiosi, può essere quello di ritrovarsi un po’ depressini, soprattutto se è vero che tra i fruitori ci sono molte persone sole che hanno trovato il modo per ammazzare il tempo. Io voglio continuare a pensare che il Binge watching sia tutto sommato non tanto un eccesso di appetito quanto piuttosto una sorta di “mezza maratona”. E se partecipi, come fai a non allenarti?