Milano 1880: il primo Natale illuminato!
In occasione del Natale riproponiamo un nostro articolo per illustrare ai bambini la magia di una luce che si accende nel buio della notte. La stessa meraviglia che doveva colpire i milanesi a metà dell’Ottocento, prima che la luce artificiale facesse vedere distintamente l’intera città anche con le tenebre.
Ma partiamo dall’oggi per poi fare un passo indietro: la nostra città, seppur immersa in un’atmosfera un po’ sommessa, per via della crisi, anche quest’anno si è rifatta il look, con una serie di luminarie che apparecchiano tutte le vie del centro, soprattutto quelle del quadrilatero della moda, particolarmente ricche. Forse non sorge spontaneo, ma gironzolando per le vetrine, ci si è mai chiesti quando Milano ha visto il primo Natale illuminato dalla luce elettrica? Anche questa volta, la domanda parte da un luogo storico del vecchio tessuto dell’abitato cittadino.
Tutto ha inizio infatti nel lontano 1877, nel teatro appena abbandonato di S. Redegonda, nella via omonima, proprio dove oggi c’è il Cinema Multisala Odeon. Era già stato, fino alla fine del XVIII sec. un monastero femminile di clausura, di origine antichissime: pare fosse stato fondato alla fine del VII sec. da una regina longobarda, qui rifugiatasi, e poi noto con il nome di Monastero di Santa Redegonda, probabilmente dalla prima metà del XII sec. Il luogo, una volta sconsacrato, era stato riattato all’inizio dell’Ottocento, a sala teatrale e nel 1877, per volontà di Giuseppe Colombo, l’allora rettore del Politecnico, venne installata la prima centrale di produzione e di distribuzione elettrica di Milano, per l’illuminazione allora solo della piazza Duomo La dinamo verrà posta proprio sul palcoscenico del teatro. Nelle feste natalizie del 1880, si decise che in Galleria venisse mandato in pensione il vecchio sistema, con accensione meccanica, un rito peraltro che si reiterava tutte le sere, come per incanto. E il salotto coperto dei milanesi fu il primo luogo della città, ad essere illuminato elettricamente con lampade ad arco.

Rissa in Galleria-Boccioni, 1910. Questo quadro non sarebbe stato mai realizzato senza l’illuminazione in Galleria
Lo stesso succedera anche per i locali che sorgevano nella più lussuosa strada coperta della città: nel 1880 si accende al Caffè Gnocchi (conosciuto solo due anni più tardi come Gambrinus), sul braccio verso Piazza Scala, la prima luce elettrica all’interno di un esercizio pubblico. Solo l’anno successivo l’illuminazione elettrica illuminerà tutto il volume della Galleria, sostituendo il gas. Nel 1882 si illuminerà il Caffè Biffi. Nello stesso anno si illuminano, nel medesimo modo i portici di piazza del Duomo, appena conclusi. Dopo questi primi esperimenti, la Società elettrica decide di impiantarsi in maniera permanente nel 1883, proprio qui, nel centro di Milano E nel bel mezzo dei chiostri dell’antico monastero, smantellati per pubblica utilità, si installa il primo impianto termoelettrico della città. Nel 1884 viene fondata la “Società Generale Italiana di Elettricità, sistema Edison“, che ottiene dal Comune l’autorizzazione a realizzare e gestire l’illuminazione elettrica di Piazza Duomo, della Galleria e di Piazza Scala. Il 24 luglio 1883 si illuminava elettricamente il palcoscenico della Scala. Alla fine del 1887 il Comune e la Edison stipulano il contratto per l’illuminazione elettrica di alcune delle strade principali della città. Le dinamo di S. Radegonda passano da 4 a 10.
L’officina di Santa Redegonda fu smantellata nel 1896, perché non più adeguata ad alimentare la più estesa rete elettrica, che ormai serviva anche per il trasporto tranviario. L’edificio con la sua caratteristica ciminiera verrà demolito tra il 1923 e il 1926 per far posto al cine-teatro Odeon. Sulla piazza da questo momento in poi vedremo comparire tante e varie luminarie, anche fuori dal periodo natalizio: la facciata del Palazzo Carminati in fronte al Duomo a metà del XX sec. diverrà addirittura un’unica grande insegna pubblicitaria luminosa, con figure (come la mitica signorina Kores) che tra le nebbie, magicamente simulavano movimenti con l’accensione e lo spegnimento di neon colorati ad intermittenza. Con gli anni ’80 cominceremo a vedere anche enormi pini addobbati a festa in occasione delle feste natalizie. Ma questa è ormai storia di oggi, in cui anche i nostri figli hanno imparato a riconoscersi.
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