Tanti piaceri, dalla A alla Z(ucca)
A Milano il nome è legato a un posto leggendario che ho sempre amato e di cui oggi vi racconterò. In Lombardia fa parte della grande tradizione gastronomica, a cui oggi si aggiunge un’idea della Chef Mariangela Marchesi. Ma chissà perché se ne parla tanto – se non solamente – quando si entra in zona Halloween. Festa appena passata, molto presente nelle strisce dei Peanuts, ove si parla di Grande Cocomero.
Ebbene sì: sto parlando di… Zucca! Partiamo da Milano e con qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’ortaggio: questo nome in città è sinonimo di un luogo molto famoso, lo Zucca in Galleria, conosciuto poi anche come il Camparino. Questo storicissimo locale fu inaugurato dalla famiglia Campari nel 1867 contemporaneamente alla Galleria Vittorio Emanuele, per poi passare alla famiglia Zucca nel ’19 (oggi appartiene alla famiglia Miani). Fin dagli esordi ha rappresentato un punto di riferimento per personalità del mondo artistico, culturale e politico. Lo amava Re Umberto I, per il suo buon caffè, ma anche Toscanini e Verdi, dopo la serata alla Scala, Dudovich e Carrà che vi sostavano fino a notte fonda… Nel ’15 fu ristrutturato nel segno dell’art nouveau: splendidi sono i suoi decori e in particolare i raffinati i mosaici Liberty firmati da Angelo d’Andrea (con cascate di fiori e di uccelli), mirabile il bancone intarsiato dell’ebanista Eugenio Quarti, affascinanti i lampadari del fabbro Mazzucotelli. Un vero punto di riferimento della milanesità più autentica: il piacere di un drink allo Zucca è ancora più che mai attuale, meno massificato e più pregno di personalità delle diffusissime mete degli happy hour.
Sempre seguendo il fil rouge estetico, la Zucca oggi è amatissima anche come “complemento d’arredo”: sono infinite le forme del tipo ornamentale di Zucca, in autunno rendono l’atmosfera di case e luoghi di ritrovo più calda e invitante. La Natura sì che si intende di design!
E tornando alla Zucca intesa come alimento (ce ne sono moltissime varietà oltre a quella che appare nelle strisce di Charlie Brown), si sa che è ricca di preziosi nutrienti: gustosissima, è in realtà povera di calorie – solo 18 ogni 100 grammi! –, ha però un alto contenuto di carboidrati. È anche rigonfia di Vitamina C e quindi spiccatamente antiossidante (combatte i radicali liberi e il conseguente invecchiamento precoce delle cellule), e in più è spesso coltivata quasi al naturale perché non subisce in modo particolare l’attacco dei parassiti.
Nella cucina lombarda, specie nel mantovano e nel cremonese, la Zucca è la regina di molte specialità gastronomiche. I celebri tortelli che al loro interno racchiudono anche un po’ d’amaretto, e che per questo non sono graditi a tutti, ne sono un ottimo esempio. Anche Ciabattine ha qualcosa da dire in merito, grazie all’aiuto della chef Mariangela di Cucina Cre-attiva che ha creato una nuova ricettina golosissima. Le CREPES ALLA ZUCCA MANTOVANA E BITTO!
Sul suo sito http://cucinacre-attiva.weebly.com/ trovate tutto il procedimento e gli ingredienti, ma vi anticipo che la farcia per riempire le crepes è ghiotta perché a base di Zucca e di un valtellinese d’eccellenza, il formaggio Bitto, oltre all’aggiunta di pancetta tesa e di un po’ di scalogno. E per “aggravare” il peccato di gola, si può anche condire il tutto con una fondutina di Bitto e Zucca… Ci sarà qualcuno ancora dubbioso sul valore della Zucca, lo so: allora si rivolga all’espertissima Cenerentola. Quella ne tirava fuori anche delle specie di SUV per andarci alle feste.