Una villa vietata agli adulti

A Milano esiste un giardino pubblico il cui ingresso è riservato ai soli bambini, e gli adulti sono ammessi solo come accompagnatori di minori di anni 12. Più che un giardino in realtà è una villa, una di quelle bellissime oasi di pace aperte al pubblico, già parco annesso a nobile dimora.

Ma questo non è un giardino come gli altri: è la Villa Reale, cioè la dimora napoleonica durante il Regno d’Italia, poi ceduta ai Savoia dopo l’Unità d’Italia. E’ un prezioso cammeo incastonato nel sistema verde dei Giardini Pubblici di Via Palestro, che fa ancora oggi da quinta prospettica alla zona del laghetto.


Il laghetto dei Giardini Pubblici con la facciata della Villa Reale su Via Palestro (foto da Lombardiabeniculturali)

Ma anche alla fine del XVIII sec. quando la villa era abitata dal conte Ludovico Barbiano di Belgioioso, era immersa nei boschetti che l’architetto Piermarini aveva rettificato e disegnato sull’adiacente Via Marina. Questi erano bagnati da una roggia a cielo aperto, ancora oggi visibilissima, che costeggia l’area verde. Prendeva le mosse dalla Martesana, e attraverso i laghetti degli attuali giardini di Porta Venezia, alimentava i corsi d’acqua e la rigogliosa vegetazione della villa, per poi confluire nell’alveo del Naviglio della cerchia interna, all’altezza di Via Senato. La sua particolarità sta, oggi come ieri, nel fatto di azionare un mulino dimenticato, ma ancora oggi esistente anche se non visibile perché letteralmente sotterrato.

La roggia Balossa adiacente alla villa sulla Via Marina (da Skyscraperpercity.com)

Dicevamo della splendida flora che caratterizza la villa: qui i vostri bambini infatti possono scorazzare tra le aiuole adornate con essenze rare, commissionate dal conte Belgioioso, al magistrale tocco di Ercole Silva (autore del celebre trattato “Dell’arte dei giardini inglesi”, 1801), e forse non senza la consulenza di Antonio Villoresi, agronomo di molte realtà villereccie della Brianza. Questo giardino infatti costituisce il primo esempio di parco “all’inglese”, realizzato in ambito urbano, in cui il gusto per la rovina è accostato in maniera sapiente a una natura apparentemente non organizzata dall’uomo. Rappresenta il frutto di una vera e propria moda che caratterizzò tutti i parchi realizzati tra la fine del XVIII sec. e l’inizio del XIX.

Oggi tanta maestria dà vita a un istruttivo, anche per i genitori, percorso botanico tra cedri, ciliegi, platani, parterre di prati ben curati, ponticelli sui piccoli rivi. Il tutto completato dal parco giochi attrezzato per i bimbi non lontano da una cascata che si tuffa in un laghetto interno. Una vera estasi di olfatto, vista e udito. Se siete amanti dell’arte, il giardino non manca nemmeno di tempietti di ispirazione mitologica, sculture e installazioni antiche e moderne. Così si possono vedere i gruppi scultorei raffiguranti “Il santo, il giovane, il saggio” di Adolf Wildt e “I sette savi” di Fausto Melotti, collocati vicino al Padiglione d’Arte Contemporanea, allestito nelle vecchie scuderie annesse alla villa e oggi sede di mostre di arte contemporanea.

Ma se poi non siete sazi di tanta bellezza e volete soddisfare la vostra curiosità entrando all’interno delle Gallerie contenute all’interno del palazzo, scoprirete che qui è conservata la più grande collezione civica di opere ottocentesche. Insomma un modo inconsueto per trascorrere una giornata d’estate in città con i propri bambini!

INDIRIZZO:

Via Palestro – 20121 Milano
ORARI:

Da lunedì a domenica
Da maggio a ottobre: 09:00 – 19:00
Da novembre ad aprile: 09:00 – 16.00

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