Pelosa lei, spelato lui
Mai come parlando di questa tendenza, si può vantaggiosamente far ricorso alla superata concezione proposta dagli antropologi che opponeva natura e cultura. Ma partiamo da un articolo corredato da un bel po’ di foto, pubblicato pochi giorni fa su laRepubblica.it. Si parlava di femminucce che non si depilano più le ascelle, dopo la diffusione di un autoscatto in cui Madonna si autoritraeva proprio in tal guisa. E così il fotografo londinese Ben Hopper, sollecitato da Huffington Post, ha fatto svariati scatti a ragazze non depilate.
Torniamo alla definizione di cui sopra: la natura, a noi girls, ci ha dotate anche di quell’area pelosa, ma la cultura – se di cultura si può parlare in questo caso – ci insegna a depilarci con tutte le diavolerie disponibili. E io sono una di quelle che si è avvantaggiata dell’assonanza tra il verbo depilare e dilapidare: cioè ho dilapidato capitali familiari depilandomi anche quelle zone con l’ausilio di milioni di cerette da tutta la vita. Nell’articolo venivano ritratte ragazze, invece, che avevano rinunciato a questo doloroso rito tribale, e ce n’erano parecchie, anche di gran carine. Va detto che l’articolo l’avevo rintracciato su twitter, dove erano piovuti i commenti di molti lettori che io ho trovato davvero spas-so-si (e a cui twitterò questo mio post per dovere di cronaca). Oltretutto molti di questi commenti erano firmati da signore, però il più diretto e insieme ridereccio, a parer mio, resta l’ultimo nell’immagine che vi allego qui sotto (consiglio di cliccare sull’immagine).
Quindi, la moda vuole che la femmina torni all’ascella a cespuglio (che ben si sposerebbe coi baffetti a manubrio di Bridget Jonesiana memoria)? Così fa più sexy e sauvage? A me pare che il moltiplicarsi di centri estetici faccia pensare piuttosto che mai come oggi non si rinunci a brutali pratiche depilatorie, anche in zone offlimits.
Ma mai su Ciabattine si faranno differenze sessiste! Ecco perché, per par condicio, corre l’obbligo di chiedersi che cosa stia succedendo nell’universo maschile da qualche tempo a questa parte. L’uomo pare sia passato, in un sol balzo, dalla frustrazione di vedersi PELATO alla soddisfazione di sapersi SPELATO. Insomma, chi non si accorge che le ultime generazioni maschili praticano la depilazione né più né meno come le loro compagne? I trend setter sono stati sicuramente i calciatori (come l’aitante David Beckham) e gli sportivi in genere: l’alibi è stato in partenza quello di eliminare qualsiasi ostacolo o zavorra alla loro velocità e al loro dinamismo. Ma può un ciuffo di peli ridurre davvero la supervelocità di un atleta? Ispirandosi a questi nuovi eroi, ecco apparire come funghi, uomini glabri, in primis i modelli alle sfilate maschili, il cui vezzo è quello di liberarsi a 360° da peli antiestetici. Inoltre non è un segreto che oggi il pubblico maschile si dia un gran da fare anche con diete, massaggi e trattamenti di bellezza, fino a quelli che scelgono anche i rimedi di ringiovanimento estetico o chirurgico.
Ma tornando alla tendenza Peli zero, forse più accreditata di KM Zero, cosa ne pensano le donne? Leggevo la scorsa estate una ricerca seria e rigorosa in materia: era stato condotto un sondaggio su circa 700 donne frequentanti il web comprese tra un’età post teenager fino alla sessantina, e la risposta era chiarissima. Più di un terzo si schierava in favore dell’uomo total glabro (!), una minima rappresentanza votava per l’uomo villoso, e un discreto numero di donne per una equilibrata via di mezzo, cioè no alla depilazione senza limiti, sì all’eliminazione dei peli in eccesso in zone tipo schiena e spalle. Ma in generale, sembrava che il maschio poco o zero peloso potesse godere di un più pronunciato interesse sessuale da parte delle ragazze. Inoltre le sciure affermavano di essere in generale stufe di raccogliere matasse di pelo maschile specialmente nella doccia o nella vasca da bagno… E io che ne penso? Non posso certo nascondermi dietro un pelo, oops, dietro un dito. Via orsù i peli dalle ascelle femminili… per chi balla come noi tanguere, poi, il divieto è assoluto, perché farebbe a pugni per definizione con lo stile superfemminile delle danzatrici. Pur innamorandomi di continuo dei nuovi trend, in questo caso mi sento di restare ancorata all’antica tradizione per quanto riguarda l’immagine maschile “allo stato brado”, non nel senso della limitata cura per la propria persona, ovviamente! Secondo me, sarà anche inutile cercare il pelo nell’uovo, ma nell’uomo no.
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