Quelle sorgenti che nascono a Milano
Con le prime belle giornate di Primavera, è doveroso trovare per i nostri bambini delle attività da condurre all’aria aperta. E anche Milano può offrire qualche scorcio di campagna, senza doversi mettere in macchina per affrontare decine di chilometri e le immancabili code per le gite fuori porta. Anzi, ciò che vi suggerisco con l’articolo di oggi, è un’autentica scoperta che ho avuto il piacere di fare, durante i miei sopralluoghi dettati da impegni professionali. E non di meno la piacevolezza della cosa, è data anche dal fatto che è tutta “green”, poiché può essere espletata anche senza l’uso della macchina, semplicemente prendendo la metropolitana 1 fino alla fermata di Bisceglie e poi con due passi a piedi, quanto basta per inoltrarsi in Via fratelli Zoja fino al n. civico 194 e poi nel Parco Agricolo Sud Milano.
Qui al limitare del tessuto urbanizzato cittadino, dove i palazzoni lasciano il posto alla campagna, esiste un sistema di cascine, oggi all’interno del Parco delle Cave (chiamato così per via delle depressioni del terreno, frutto dell’escavazione intensiva di ghiaia del dopoguerra, oggi ricolmi di acqua di falda).

Individuazione della cascina Linterno (sotto) e della cascina Caldera (sopra) all’interno del Parco delle Cave
Tale parco, ha salvaguardato un antico habitat, che si è rivelato molto delicato nel tempo, costituito da condizioni idrografiche naturali e favorevoli per lo sviluppo di attività agricole millenarie e da costruzioni rurali caratterizzanti l’intero territorio a sud di Milano. In particolar modo, il sistema formato dalla Cascina Linterno, di cui abbiamo già parlato come Ciabattine, e della limitrofa Cascina Caldera, che sono l’oggetto della meta di oggi, e che rappresentano un unicum nel panorama anzidetto per una serie di ragioni che lasceranno davvero meravigliati i vostri figli, non prima di voi lettori di questa rubrica. Perché insieme e perché unicum?

Vista della Cascina Linterno dai campi adiacenti con i palazzi della città dietro (foto di Robert Ribaudo)
La Cascina Linterno, che oggi non è più in funzione come collettrice di lavorazioni e stoccaggio di prodotti agricoli, ha una serie di terreni all’interno di una proprietà di poche decine di ettari, a servizio delle attività della vicina Cascina Caldera, che sorprendentemente ancora oggi, all’interno del territorio del comune di Milano, di agricoltura ci vive. Entrambi i nuclei architettonici inoltre conservano delle particolarità, che ci portano lontani nel tempo, quando all’inizio degli anni Mille, furono i monaci a occuparsi della bonifica e della messa a reddito di questi territori acquitrinosi e malsani.

Miniatura medioevale che immortala l’opera di bonifica e messa a coltura dei terreni nella pianura padana.
Così se i terreni della prima cascina, con una perimetrazione a forma di goccia conservano un’autentica marcita medioevale, ancora in funzione, come ci ha ben illustrato la Ciabattinadx nel suo ultimo articolo, la Cascina Caldera è uno dei pochi insediamenti agricoli che ancora oggi utilizza l’acqua di un fontanile. Ecco allora, oltre alla bellezza dei luoghi, e alla particolare organizzazione delle colture attraverso i canali delle marcite, un altro fenomeno che lascerà di stucco i vostri bimbi: vedere nascere come per incanto dal terreno una fonte d’acqua sorgiva!
Sì perché proprio di una sorgente d’acqua si tratta, peraltro tipica della pianura padana, che per secoli è stata sfruttata per irrigare i terreni e per svolgere le funzioni di coltivazione e allevamento. E quest’acqua purissima, perché drenata dai sedimenti alluvionali ricchi di sabbia nel sottosuolo, fuoriesce a temperature ben al di sopra di quelle dei climi continentali a cui è sottoposta l’intera regione, cioè presenta una temperatura costante compresa fra i 9 – 10 °C in inverno e i 12 – 15 °C in estate. Naturalmente fu questa la proprietà saliente, sfruttata dai monaci cistercensi che colonizzarono le campagne attorno alla città. L’aver canalizzato cioè acqua sempre calda d’inverno per garantire l’ingelività dei terreni e poter raddoppiare se non triplicare i raccolti di fieno e maggese da portare in stalla, come nutrimento per le vacche da latte. L’organizzazione dei terreni con declivi, rogge e canali, garantiva lo scorrimento continuo di acqua temperata completando un’opera passata alla storia col nome di marcita!
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vagoneidiota
Quante cose interessanti