Ma a Milano, la campagna dov’era? in centro!
Milano, in un particolare momento della storia, si trova ad essere la capitale dell’Impero romano: la città subisce la prima grande immigrazione di nuove professionalità, personale di servizio al seguito dei funzionari pubblici e maestranze capaci di garantire beni e servizi, per cui l’imperatore Massimiano, che sposta qui la sua corte alla fine del III sec. d.C., è costretto a espandere la cinta muraria a Nord-Est.

Milano romana: Piazza della Scala (nel riquadro rosso) risulterà nuovo punto di cerniera tra la più vecchia Mediolanum e la nuova città
Prima di questo momento, la zona compresa tra Piazza Scala e Piazza Meda era un borgo agricolo di campagna, la Piazza del Duomo periferia, il quartiere oggi occupato dalla Galleria stava a ridosso delle mura! In Piazza Scala passava il fossato e le relative mura romane, ritrovate nel corso degli innumerevoli scavi. In mezzo alla piazza, proprio davanti al teatro si apriva una porta, in corrispondenza dell’inizio del Cardo che tagliava in due la città. Ci vengono in mente le parole di Celentano “là dove c’era l’erba ora c’è una città”!… Perché con l’espansione, detta erculea, per l’epiteto preso dall’imperatore particolarmente devoto a tale divinità, qui lo scenario cambia, divenendo parte integrante del denso tessuto urbano. Le mura vengono spostate, inglobando la prima parte di Via Manzoni, almeno fino alla zona poi nota come Via Croce Rossa (all’incrocio con Via Montenapoleone per intendersi). Nel Medioevo la porta che qui si apre, prenderà il nome di Porta Nuova, e Piazza Scala diverrà il “Carrobiolo” (piccolo Carrobbio), poiché l’attuale Via Santa Margherita era il carruvium omonimo. Era uno spiazzo ricavato sull’incrocio di più strade (quasi sempre quattro, da Quadruvium), dove transitavano i carri, genericamente nei pressi di una porta, o dove si aveva un ampio spazio di manovra. Ciò dà l’idea di come la zona fosse densamente interessata da attività commerciali e artigiane, qui come nella vicina Piazza Meda, dove lo scavo realizzato nel 2005 per il parcheggio sotterraneo, ha messo in luce un intero settore urbano. I reperti rinvenuti testimoniano la continuità abitativa dell’area, ricca di pozzi d’acqua, e per questo sede di attività artigiane legate alla concia delle pelli nella prima età imperiale e successivamente oggetto di grandi ristrutturazioni urbanistiche.
Il luogo diviene ben presto anche sede di importanti dimore o edifici pubblici e la prova sta anche nel fatto che poco più scostato, in Via S. Pietro all’Orto, fu rinvenuta e conservata, per secoli, la statua romana, di ottima fattura lapidea, dell’Uomo di Pietra, di cui ciabattinadx ci ha ben indicato l’ubicazione tempo addietro. Come forse ricorderete oggi si trova in corso Vittorio Emanuele di fianco a Zara…. L’iscrizione ai piedi dell’uomo ha per incipit ” CARERE DEBET OMNI….”: per questo i milanesi cominciarono a chiamarlo Scior Carera!! Ma sinceramente… tra un vetrina e l’altra l’avete mai notato??
One comment, add yours.
vagoneidiota
Fantastico!
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[…] Emanuele. Ci ricorda l’antico percorso tra gli orti ai tempi della prima romanizzazione della Mediolanum proto-romana, ma non solo: la presenza di giardini coltivati richiama inoltre la possibilità di un […]
[…] andiamo con ordine: c’era un tempo lontano in cui a Milano… la campagna arrivava fino al centro della città. In un’area a pascolo, nei pressi dell’odierna Via Mazzini, già dal V sec., pare che le prime […]
[…] Vi abbiamo parlato più volte come la città, dal dopoguerra in poi e soprattutto dopo la bolla immobiliare degli anni ’80, abbia eroso intere frange di campagna che ancora si trovavano all’interno dei confini comunali. Non è difficile ancora oggi trovare cascine (abbandonate), borghi rurali totalmente riutilizzati per abitazioni, toponimi e vie che ricordano come in un passato prossimo o più lontano la campagna stava proprio nel centro della città. […]
[…] assegnato all’imperatore Massimiano, che le aveva donate alla città, contestualmente a un ampliamento della stessa divenuta capitale dell’Impero d’Occidente, nel III sec. […]
[…] dei campanili della chiesa era una torre di avvistamento sulla campagna circostante. Più precisamente l’area oggi occupata dai due edifici prima citati erano le carceres, ossia […]
[…] misterioso e tanto caro ai milanesi: strati e strati di terra rivelarono che era stato prima un carrobbio di fronte alla Porta Argentea romana, naturale uscita dal più antico Decumano massimo […]